lunedì, gennaio 30, 2012

UMORISMO INVOLONTARIO DEI NO TAV


Umorismo ( involontario) dei NO TAV
Domenica mi sono recato a Torino a scattare qualche foto della città imbiancata dalla neve, il giorno precedente un corteo di NOTAV aveva sfilato per le vie del centro per protestare contro i recenti arresti. Durante la manifestazione, i soliti cretini si sono dati da fare con l’arte pittorica, in tutte le sue tecniche principale, bombolette spray, palloncini riempiti di vernice e quant’altro. Infatti le colonne e i pilastri dei portici della via principale di Torino, via Roma, sono stati lordati da scritte di odio, un pò contro tutti : contro l’attuale governo, contro i giornalisti, contro la linea ad alta velocità, naturalmente, contro un noto magistrato, contro un giornalista.
Alcuni palloncini di vernice rossa e nera, sono stati scagliati a imbrattare le serrande, il pavimento delle vetrine ove qualche mese fa era ospitata LA STAMPA .
Fra tutte queste scritte colme di odio, una in particolare mi ha fatto sorridere, per un umorismo, sicuramente involontario perché assente in chi pratica certe manifestazioni di fanatismo, l’ho fotografata perché è un documento di un “distinguo” che vale la pena di segnalare.
Sul muro, angolo Via Roma, piazza San Carlo, sono state vergate, in rosso queste parole : “ ACAB” che è un recente acronimo anglosassone, per indicare che tutti i questurini sono bastardi e poi più sotto, una precisazione fra parentesi, “NON IL FILM”.
Il distinguo dei NOTAV è molto pedagogico e didascalico, infatti in questi giorni gira nelle sale cinematografiche proprio un film, che narra la storia di alcuni agenti della polizia impiegati nei reparti anti sommossa della Polizia Italiana e la scritta sta ad indicare che non ci si vuole riferire a questo spettacolo, fuori dalla realtà, ma soprattutto lontano dalla realtà di odio e intolleranza che vivono i NOTAV violenti della piazza in oggetto. Per la cronaca i lanciatori di bome di vernice si sono accaniti anche contro una grande immagine di un filosofo, lontanissimo anni luce dalla violenza e dal capitalismo, Norberto Bobbio.

Roberto Nicolick