Predatori e donne
Una qualsiasi città della
Liguria, una donna giovane, bella e anche molto fragile, con un’autostima sotto
i tacchi, innamorata si sposa sperando di raggiungere il suo obiettivo: una
vita serena accanto a un uomo che la ami, la protegga e le stia accanto “finché
morte non vi separi”. Inizia una vita in
una casa elegante, senza problemi economici per cui lei non deve neppure
lavorare, nascono dei figli e le gravidanze non vanno a tangere la bellezza di
questa donna che rimane comunque splendida. Il marito lavora e sta spesso fuori
di casa, la donna vive una solitudine che inizia a farsi pesante anche perché i
suoceri diventano oppressivi e iniziano a interessarsi di tutto quello che lei
fa ed emettono giudizi che non competono loro.
Il peggio è che il marito, oltre
ad essere assente per lavoro, approva e condivide in pieno i giudizi dei suoi
genitori, svalutando in questo modo l’agire della sua giovane e bella moglie.
Per la donna, il percorso di
svalutazione personale inizia con grande velocità. Nelle sue noiose giornate di
solitudine inizia a connettersi a dei Social, allarga le sue amicizie, è
contattata da un uomo, con cui inzia a chattare. Le foto lo mostrano
affascinante, di bell’aspetto con un lavoro imprenditoriale di tutto rispetto,
sposato e con figli anch’esso e pure lui si dice infelice.
Scatta il trappolone. In fondo
non è difficile approcciare una donna su Facebook, chattarci, e volta dopo
volta conquistarsi la sua fiducia, mostrandosi interessati a quello che fa,
compiacendola con complimenti, salutandola al mattino e la sera, facendosi
sentire presente in modo virtuale. La donna è prima sorpresa, poi lusingata da
quell’uomo che insiste in modo cortese per incontrarla, dopo qualche resistenza
lei accetta di vederlo ed è colpita dal suo fare, dalla sua gentilezza, dagli
apprezzamenti che egli le fa.
Continua ad affermare di essere infelice, come lei. Di essere alla
ricerca di una donna, di essere in procinto di lasciare il matrimonio che gli
va stretto, e poco per volta le fa capire
che potrebbero iniziare un rapporto di convivenza: alla donna si apre una
prospettiva allettante e inizia a cadere nella rete del marpione.
Gli incontri continuano fino a
quando lei ha un rapporto sessuale con l’uomo. Non sarà il primo ovviamente, l’uomo
deve essere confermato nella sua conquista che ovviamente non è la prima e non
sarà l’ultima,tuttavia sempre
gentilezza, complimenti, seduzione a piene mani, la donna, oramai sedotta, è in
uno stato di esaltazione ed appagamento personale, il solito in cui cadono
molte donne ad opera di molti uomini che in realtà sono predatori agonistici sempre
in competizione e alla ricerca di un trofeo da appendere al muro, di una
conferma alla propria virilità sempre minacciata dai loro complessi.
Poi, improvvisamente, l’uomo
sparisce nel nulla, non la ricerca più, non si fa sentire in alcun modo, niente
messaggini affettuosi, niente saluti. La donna inizialmente non capisce, lo
cerca, sempre con maggiore foga, lui si nega, poi messo nell’angolo usa la
solita e desueta scusa : “il nostro è diventato un rapporto difficile da
gestire, troppo difficile, che mette in pericolo il mio matrimonio che peraltro
non mi sento di abbandonare”. La donna di fronte a questo improvviso
voltafaccia, che ci ricorda molto i nostri politicanti, cade in una depressione
sempre più nera, la vita per lei perde colore, ha subito un abbandono, forse il
primo abbandono reale della sua vita che la mette a dura prova, inoltre un
abbandono da chi l’ha cercata, le ha detto un sacco di cose carine e le ha
fatto un bel mucchio di promesse. Si intristisce, si stringe ai suoi figli, ma
la sua anima è ferita, non conta l’età adulta, qualcuno in pochissimi mesi,
l’ha corteggiata, sedotta, presa, e poi lasciata , il tutto in una manciata di
settimane. Poi apprende che lui ha un’altra relazione e il mondo le crolla
attorno, lo cerca e lo affronta , lui nega e le fa capire che la vuole ancora o
meglio che vuole che lei si presti alle solite cose che gli uomini vogliono
dalle donne: sesso e niente complicazioni. La botta è davvero forte per la
giovane donna che è ancora, per lei, presa da da questo soggetto che agisce con
grande ma efficiente banalità. Ora la donna vive di ricordi di quella che è
stata la sua prima relazione extraconiugale, ricercata in un clima di grande
infelicità, e naufragata ad opera di un marpione, magari neppure violento ma
unicamente di un egoismo fortissimo che si nutre dei sentimenti di una donna
infelice.
Ecco come molti, moltissimi
uomini si comportano nei confronti di donne
che forse dovrebbero essere trattate con maggiore riguardo, perché
fragili e con poca autostima. Ma forse gli uomini vanno alla ricerca, proprio,
di queste donne, altrimenti essi non avrebbero la facilità di seduzione e di
conquista che li contraddistingue, questa attività si potrebbe chiamare pesca
facilitata, dove pescatori da quattro soldi, che gettano l’amo in una vasca
artificiale di acqua stagnante e pescano pesci rincitrulliti da mostrare agli
amici con malcelato orgoglio. Essi sono solo questo e le donne , anche in
questo caso, sono solo vittime, una volta di più.
Roberto Nicolick