venerdì, febbraio 15, 2008

RITORNATO IN PATRIA GIOVANNI PEZZULLO


È atterrato a mezzanotte e mezza circa all'aeroporto di Ciampino l'aereo che ha riportato in Italia la salma del maresciallo Giovanni Pezzulo, rimasto ucciso mercoledì in uno scontro a fuoco in Afghanistan vicino alla località di Rudbar, distante appena una sessantina di chilometri da Kabul, nella zona di responsabilità italiana.
A ricevere il feretro, oltre ad amici e familiari della vittima, c'erano il ministro della Difesa Arturo Parisi e il presidente della Camera Fausto Bertinotti, oltre al nuovo capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, e il sindaco di Oderzo, vicino a Treviso, dove sabato si terranno i funerali. Un picchetto interforze ha reso gli onori militari alla salma.
Nella notte tra giovedì e venerdì, appena una mezz'ora prima della salma di Pezzullo, è arrivato a Ciampino anche il C-130 dell'Aeronautica che ha accompagnato a Roma il maresciallo Enrico Mercuri. Il maresciallo Mercuri 31 anni, originario di Montecassiano, del 4° reggimento alpini paracadutisti di Bolzano, rimasto ferito ad una gamba nell'attacco è ora ricoverato nell'ospedale militare del Celio.Intanto, sono arrivati i risultati dell’autopsia sul corpo di Giovanni Pezzullo: secondo quanto accertato dal dottor Ozrem Carella, il maresciallo è deceduto sotto una pioggia di fuoco di almeno 15 proiettili. La procura di Roma ha aperto un fascicolo per attentato con finalità di terrorismo: i magistrati sentiranno, nell'ospedale militare del Celio, anche la testimonianza di Enrico Mercuri, il militare che è rimasto ferito nel corso dell'agguato.
Il maresciallo, pur facendo parte di forze militari operative, stava distribuendo viveri e generi di conforto alla popolazione.



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