sabato, aprile 24, 2010

RIFLESSIONI SUL 25 APRILE 2010







Riflessioni sulla ricorrenza del 25 aprile..









Anche quest'anno, domenica 25 aprile, dovremo assistere al solito ed ovvio reducismo di facciata dei resistenti ad oltranza. Ci toccherà ascoltare ,di sfuggita, gli usuali e patetici discorsi pronunciati da persone a cui frega un bel nulla di ciò che è accaduto 65 anni fa, vedremo i consueti cortei, sempre meno frequentati, con le bandiere rosse in prima fila.






Insomma ci saranno in bella mostra, i tristi residui di una archeologia storica, obsoleta e desueta , i riti arcaici e ammuffiti fatti apposta per coprire il grande vuoto che caratterizza queste operazioni. Molti vanno a queste manifestazioni di ricorrenza della Liberazione, sapendo perfettamente che gli ideali per cui molti combatterono e morirono, sono stati ampiamente traditi , in cambio di ben remunerate cariche.






Nonostante questa chiarissima percezione, per semplice inerzia oppure per pigrizia inveterata, molti vanno e sfilano, in questi stanchi cortei, per manifestare la triste cultura del professionismo della Resistenza. In prima fila ci saranno i soliti politici di sinistra, per tenere in caldo l'elettorato incarognito e soprattutto per mantenersi la poltrona a Roma oppure in Regione, ci saranno i soliti "antifascisti" di maniera, quelli che vivono di invidia e rancore e che vorrebbero vedere ancora le liste di epurazione e i plotoni di esecuzione in funzione, con la loro copia dell'Unità bene in vista nella tasca della giacca ; ci saranno i soliti gruppettari anarco - insurrezionalisti, pronti a dimostrare per qualsiasi ragione, anche la più insulsa, ci saranno tanti curiosi e soprattutto tanta aria fritta,



ma....



...mancheranno molte persone, persone che purtroppo, non possono più essere presenti, a dare la loro terribile testimonianza delle atrocità che hanno subito, subite proprio da parte di persone, che avrebbero dovuto combattere in nome della Libertà, quella di cui si parla a sproposito, in occasione del 25 aprile..e che invece, fu ampiamente calpestata .






Mancheranno , assenti pienamente giustificati , Giuseppina Ghersi, di anni tredici, scolara, rapita, massacrata e stuprata da partigiani comunisti, per aver scritto in un tema le lodi di Mussolini, mancheranno i suoi genitori, imprigionati, picchiati ed epurati dopo essere stati depredati di tutti i loro beni; mancheranno tutti i trentanove prigionieri "Repubblichini" i quali mentre fuggivano da Savona, vennero fermati a Valenza Po, trasportati su di una corriera verso l'esecuzione sommaria senza alcun processo, a Cadibona, sulla strada provinciale, in una curva nascosta dalla vegetazione, dove uno spietato gruppo di poliziotti ausiliari partigiani compiva con metodica ferocia, la loro opera pluriomicida; mancheranno i componenti della famiglia Turchi ed il loro cane, massacrati da un gruppo di partigiani comunisti, notissimi ma innominabili ed intoccabili, in un casolare sopra le alture di Lavagnola; mancheranno all'appello anche i Biamonti, altra nota famigli savonese, Domingo, Nenna, Maria Angiola e la loro domestica Elena Nervo, imprigionati e poi massacrati dai soliti criminali a colpi di mitra e seppelliti nottetempo in una unica fossa presso il cimitero di Savona; mancherà il Signor Mongolli a cui i partigiani comunisti in un estremo gesto di odio e crudeltà, prima di ucciderlo, mozzarono naso ed orecchie, unica colpa sua fu quella di cercare sua nipote Giuseppina Ghersi e tentare di liberarla dai suoi seviziatori; mancheranno i circa duecento giovani fanti di marina, presi prigionieri dai partigiani comunisti e massacrati e abbandonati nelle fosse sul Monte Manfrei, a Vara Inferiore; mancherà l'eroico Commissario Amilcare Salemi, liquidato mentre indagava in modo troppo efficace su tutti questi omicidi politici perpetrati a Savona, mancheranno, soprattutto i parenti di centinaia di desparecidos savonesi, che non sanno a tutt'oggi dove sono le spoglie dei loro cari, rapiti e "giustiziati" e quindi non possono posare un fiore o pregare sulla tomba dei loro cari.perché l'ANPI o chi per esso, non comunica dove sono seppelliti questi corpi ? Perché a tutt'oggi, dopo ben 65 anni, si vuole impedire ai parenti di andare a pregare sulle tombe di queste persone ? Che senso ha, di fronte a queste cose terribili realmente accadute e documentate, continuare a mantenere in piedi l'apparato antifascista che contribuisce a lasciare aperte tante ferite ?

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