La Giustizia è molto lenta ma
alla fine arriva.
Conoscevo
molto bene il prete arrestato ieri a Lusignano, Albenga, per scontare una
condanna definitiva, infatti era il mio
insegnante di religione quando frequentavo l’Istituto Tecnico per Geometri “Paolo
Boselli “, non mi era particolarmente simpatico, se la tirava molto e
prediligeva scambiare battute con gli alunni più fashion, quelli con la spider,
con la moto sportiva e con risorse economiche , dei genitori benestanti, io
figlio di operaio ero poco gettonato quindi . Questo soggetto doveva scontare
una pena detentiva di più di tre anni e sei mesi, per aver compiuto atti
sessuali su un minore , straniero, mi pare Marocchino, che gli era stato
affidato dall’allora Vescovo in un progetto di una comunità per giovanissimi
migranti disagiati. La Diocesi di Savona e Noli, è nota per aver sempre
affidato le comunità di giovani
disagiati, alle persone giuste, peccato che poi non si rivelavano del
tutto scelte corrette per i risultati ottenuti. Ritrovai questo bel soggetto
dopo una ventina di anni dal diploma, io
ero in un movimento politico con poca sintonia verso i migranti
extracomunitari, lui, invece aveva una grande simpatia per questi, soprattutto
se erano giovani e meglio ancora se minorenni. Il gruppo che egli gestiva, con
finalità , direi educative ma non ne sono del tutto certo, era allocato presso
un grande edificio della Curia di Savona, in piano centro. In quel sacro palazzo la sua camera era a pochi metri da
quelle dove i giovani dormivano, immagino per meglio aiutarli a crescere in una
ottica religiosa e per favorirne meglio l’ambientamento. Sono sicuro che egli
fosse disponibile ad “aiutarli” giorno e notte. Rammento che questi ragazzi
indossavano abiti e accessori griffati, che il bravo sacerdote non faceva mai
mancare loro usando non so quali fondi. Molto perplesso da queste grandi marche
sempre presenti su di loro, scrissi una lettera aperta ai media, “lettera ad Aziz”,
che immaginai scritta da un ragazzo Italiano, a questi giovani, in essa,
lamentavo i piccoli benefit di cui loro usufruivano, ma sospettavo che questi
vantaggi in realtà nascondessero qualcosa di fangoso, purtroppo senza poterlo
provare. L’ineffabile sacerdote, in seguito, fu indagato, rinviato a giudizio,
processato e condannato in via definitiva a tre anni e sei mesi nel 2000.
Ovviamente qualcuno gli consigliò di espatriare e lui seguì questo intelligente
consiglio, sparendo dalla vista di tutti. Tuttavia, la Giustizia in questo
Paese è lenta, spesso inefficiente, ma qualche volta arriva e in questo triste
caso, è proprio arrivata: il gentile sacerdote, alla non più verde età di 79
anni è tornato, come d’altra parte avrà fatto in altre occasioni senza essere
visto e questa volta gli è andata male, molto male, arrestato, portato in un
luogo di espiazione sperando che stia qualche anno in galera. Solo qualche
piccola domanda: dove ha soggiornato questo soggetto in tutti questi anni, chi
l’ha aiutato e cosa gli sussurrava nel frattempo la sua coscienza ???
Roberto Nicolick
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