Maria Viglietti e i furti
che subì dai “patrioti”
Quando i poliziotti ausiliari
partigiani, che amavano definirsi “patrioti”, effettuavano quelle
che chiamavano 2perquisizioni”, le facevano con scrupolo e in modo
approfondito. Lo può dire con sicurezza la Signora Maria Viglietti,
residente a Savona in Via XX settebre 11/5, la quale è vedova di uno
dei componenti la colonna Repubblichina in ritirata da Savona il 25
aprile 1945 e caduto durante degli scontri a fuoco con forze
partigiane a Cadibona.
La povera donna racconta di diverse
visite compiute da questi personaggi, sempre armati e molto
efficienti nell'appropriarsi di valori, ecco quello che accadde alla
povera signora , come si evince da una sua denuncia alla Procura, al
Questore e al Comando Alleato in Savona:
Prima perquisizione in data 27 aprile
45, alle 20, arrivano quattro sedicenti patrioti, che dopo averla
minacciata di morte , portano via : le fedi nuziali, un anello in
oro, un brillante, un anello con madonnina in oro, un paio di
orecchini d'oro, un altro paio di orecchini in oro con pietra
turchese, pochi spiccioli e visto che c'erano anche tre coperte di
lana, un copripiedi, due scampoli di stoffa, calze, scarpe da uomo ,
stivali in gomma, fazzoletti, asciugamani, saponetta, olio, due
bottiglie di amaro, un abito, un cappotto e un soprabito da uomo
oltre a camicie, corpetti e mutande. La povera donna non fiata e non
oppone resistenza.
A questo punto la voce si sparge: altra
visita il 7 maggio, questa volta, di cinque persone, sempre armati
che arrivano in assenza della Maria Viglietti e forzano la porta con
arnesi da scasso che poi lasciano sul pianerottolo, in questa
occasione spariscono : una coperta in lana, scarpe da donna, calze,
asciugamani, biancheria personale, addirittura una penna stilo, un
soprabito femminile, vestiti vari, e infine un libretto di
navigazione.
Forse i briganti sono soddisfatti ?? No
! Il 9 maggio, all'alba, altra vista di un “patriota” con un bel
cappello da alpino che anch'egli , tanto per non sbagliarsi forzò la
porta e fece il suo ingresso, rimanendo deluso perchè oramai non
c'era più nulla da rubare. Già dopo la prima intrusione Maria
Viglietti non abita più in quella casa, disperata per i furti, le
minacce e per quello che potrebbe accaderle in seguito non fa più
ritorno in quella casa e decide di afre denuncia nella speranza di
recuperare le sue cose e l'uso della propria abitazione.
Roberto Nicolick
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