Questo
documento manoscritto del Parroco di Quiliano racconta brevemente di
una strage compiuta da partigiani comunisti nei confronti di cinque
suoi parrocchiani, il fatto avvenne il primo maggio del 1945, riporto
testualmente le parole del Parroco, < il primo maggio 1945, i
partigiani comunisti, alle cinque del mattino, hanno condotto i
cinque parrocchiani, di Quiliano, Dottor Innocenzo Rossi, Croci
Constantino Luigi, Isetta Giovanni, Scarrone Gino, Fossini Vincenzo,
al cimitero e li hanno uccisi con mtragliatrice, coll'accusa di
essere fascisti, tutti e cinque erano brave persone, testimoni
oculari nascosti dietro alle piante, hanno riferito, che il Dottor
Rossi gridava che voleva il Parroco che volevano confessarsi , cosa
che fu negata, e passando il ponte del fiume, detto dottore disse ai
compagni, raccomandiamoci a Dio perchè dagli uommini più nulla
possiamo ottenere>. Questa è la cronaca che il Parroco di
Quiliano fece nel registro parrocchiale da cui è stata estrapolata.
Il
Dottor Fiorenzo Rossi di anni 64, era nativo di Ellera, sposato con
Rosa Garroni, era il medico della zona, intelligente colto e
benestante , tre caratteristiche che lo rendevano particolarmente
inviso i partigiani comunisti che infestavano la zona, Croce
Costantino Luigi di anni 44, sposato con Anna Pellizzari, Isetta
Giovanni di anni 57 era sposato con Albina Pastore, Scarrone
Giovanni, detto Gino, di anni 40, nativo di Carcare, sposato con
Paola Delfino, Fossini Vincenzo di anni 50, nativo di Quiliano,
sposato con Anna Boero. Gli assassini conoscevano benissimo le loro
vittime, sapevano che ammazzandoli li toglievano alla loro famiglia,
in un crescendo di odio di classe e molto, troppo sub umano, vollero
impedire loro di avere almeno le parole di conforto di un prete, in
genere qualsiasi condannato a morte è accompagnato in questo
durissimo passaggio da un sacerdote, ma la fretta di uccidere, l'odio
che animava queste belve era fortissimo e travalicava qualsiasi
semplice umanità o sentimento di pietà.
A
Quiliano, tutti conoscevano tutti, gli assassini furono visti da
tutti trascinare le loro vittime sino al cimitero, ma quello che
accadde dal muro posteriore del perimetro nessuno lo sa, solo gli
assassini lo sanno, il sentiero fu presidiato da alcuni uomini armati
e nel paese al di là del torrente si sentì solo il tambureggiare
sinistro della mitragliatrice. Solo dopo alcune ore ai parenti delle
vittime fu permesso di recuperare i corpi.
Gli
assassini dei cinque di Quiliano , sconosciuti alla legge degli
uomini ma non a quella di Dio, continuarono la loro vita tranquilli e
liberi, incontrando nelle vie del paese, nei negozi, i parenti delle
persone a cui tolsero la vita, i loro figli e i loro nipoti
frequentarono la stessa scuola dei figli e dei nipoti delle povere
vittime come accde in un paese piccolo, addirittura ci fu un
matrimonio tra una ragazza figlia di una vittima con un ragazzo
figlio di un assassino, purtroppo sono cose che accadono in un paese
piccolo, ma sono convinto che le colpe dei padri non debbano ricadere
sui figli.
Ogni
primo maggio, di ogni anno, i parenti delle vittime partecipano da
una Messa di suffragio per i cinque innocenti a cui furono negati
anche i conforti religiosi.
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