lunedì, maggio 17, 2021

Il Commissario Luigi Calabresi

 

Luigi Calabresi

Commissario di Polizia

funzionario dell'ufficio politico della Questura di Milano

17 maggio 1972

Luigi Calabresi ricopriva un incarico molto sensibile, in un periodo molto pericoloso, in una città , Milano , percorsa da fermenti estremistici che avrebbero fatto da humus agli anni di piombo, investigatore intelligente e attento, era per certi ambienti politici un pericoloso avversario Per il suo lavoro senza, sosta fu oggetto di una campagna di odio ideologico degli ambienti di sinistra che lo credevano responsabile della morte dell'anarchico Pinelli . La mattina del 17 maggio 1972, il commissario Calabresi, 35 anni, uscì da casa alle 9, 15 in Via Cherubini, stava recandosi al lavoro in Questura, due sicari lo aspettavano , lo aggredirono alle spalle come era loro costume, un colpo lo raggiunse alla nuca, uno alla spalla destra e uno ai reni. Secondo alcuni testimoni il killer che sparò al commissario era alto, biondo e dall'aspetto straniero, dopo aver sparato il killer salì su una autovettura Fiat 125 di colore blu, alla guida c'era una donna. Nel 1990, durante il processo per l'omicidio del commissario Calabresi, in aula il pentito Leonardo Marino ricostruì le fasi del l'omicidio, a sparare secondo il pentito fu Ovidio Bompressi, Lotta continua, gli ideatori del delitto sempre secondo Marino, furono Adriano Sofri e Giorgio Pietrostefani.

A parte la miseria morale dei suoi assassini, Calabresi è ricordato come un servitore dello stato che cadde in servizio per il bene della collettività, lasciando una vedova e tre figli, il terzo nascerà pochi mesi dopo il suo assassinio, figli che daranno il loro contributo alla società civile. Il Commissario verrà insignito della meeaglia d'oro al Valor Civile con la seguente motivazione : «Fatto oggetto di ignobile campagna denigratoria, mentre si recava sul posto di lavoro, veniva barbaramente trucidato con colpi d'arma da fuoco esplosigli contro in un vile e proditorio attentato. Mirabile esempio di elette virtù civiche ed alto senso del dovere.» Luigi Calabresi è ricordato in tutta Italia con l'intitolazione di vie e piazze e le Poste Italiane gli hanno dedicato un francobollo con la sua effige mentre sorride. E' stata chiesta anche la sua beatificazione.