mercoledì, marzo 28, 2007

TAGLI ALLE SCUOLE PRIVATE DEL COMUNE DI SAVONA


Dure critiche all’amministrazione comunale per la riduzione dei fondi alle scuole private, sono arrivate dal consigliere Provinciale della Lega Nord, Roberto Nicolick: “ Il Comune di Savona vuole ridurre drasticamente i contributi per le scuole private – ha detto l’esponente leghista. E’ un fatto veramente grave che va a toccare l’educazione scolastica ed umana di centinaia di allievi che frequentano l’struzione privata per un fatto di libera.Ritengo molto grave questa scelta che penalizza istituzioni scolastiche che da decenni e anche piu’, formano ed hanno formato migliaia di Savonesi. Vorrei solo ricordare le “Rossello”, le Suore della Neve in Via Manzoni, le Suore della Purificazione ed altre scuole private , i Padri Scolopi per esempio, da tempo scomparsi, che hanno fatto e fanno parte, tuttora, del panorama educativo e storico di Savona , dalle cui aule sono usciti,nel tempo, formati culturalmente e anche umanamente centinaia di giovani allievi.Grazie a questa scelta liberticida della amministrazione comunale di Savona si penalizzano scuole benemerite che non hanno nulla di meno delle scuole statali e che sono in grado di dare un prodotto educativo al pari con i tempi e con l’evoluzione della societa’.

sabato, marzo 24, 2007

TRASPORTI RUMENI





LEGA NORD LIGURIA
Per l’Indipendenza della Padania
Il Gruppo Consiliare Lega Nord in Provincia di Savona
Via Sormano 12 17100 SAVONA
Fax 019 8313202 Cell. 339 7111701
E Mail robertonicolick50@alice.it
http://www.nicolickblog.blogspot.com/

Decine di volantini in bianco e neo o a colori pubblicizzano dei trasporti a mezzo pulman che dalla Romania trasportano cittadini rumeni in Italia. In piazza del Popolo, noto ritrovo di stranieri, molti di questi manifestini comunicano anche una tabella delle partenze e degli arrivi, al modico prezzo di 150 euro un cittadino Rumeno, non piu’ extracomunitario, puo’ viaggiare da casa sua sino ad una qualsiasi citta’ italiana. Pero’, anche se per decreto, siamo tutti europei, cio’ non vuol dire che siamo tutti in grado di mantenerci regolarmente e soprattutto con attivita’ lecite e stabili. Da poco funziona questo servizio di navetta e i risultati si cominciano a vedere, solo a Savona: gli incroci con semafori erano gia’ presidiati da personaggi che chiedono soldi agli automobilisti, il parcheggio coperto del gabbiano, anch’esso era percorso da infaticabili personaggi che pretendono piccole offerte dai clienti dell’ipercoop, stessa cosa accade ai bancomat del centro dove, altri individui, osservano con strana curiosita’ chi fa i prelevamenti, le macchinette dei parcheggi sono “servite” da altre “turisti” che gentilmente si offrono di cambiare con delle monetine. Nei cortili dei grandi condomini pittoreschi suonatori di fisarmonica riempiono l’aria di allegre note musicali, mentre altri percorrono le scale suonando ai campanelli per “visitare” anziani soli e rendergli meno pesante la solitudine. Di fronte a questo fenomeno di nuova colonizzazione, mi rammento le parole dei governanti italiani, che continuano ad affermare, con forte convinzione, che tutto questo ingresso di stranieri portera’ nuova ricchezza agli italiani.
Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale SAVONA


giovedì, marzo 22, 2007

ICE


Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto sovente, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un cellulare.

Tuttavia, in occasione di interventi, non si sa chicontattare tra la lista interminabile dei numeri della rubrica.Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l'idea che ciascunometta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in casod'urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (=In Case of Emergency).E' sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della personada contattare utilizzabile dagli operatori delle ambulanze, dallapolizia, dai pompieri o dai primi soccorritori.In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare ICE1,ICE2, ICE3, etc.Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.Se pensate che sia una buona idea, fate circolare il messaggio di modoche questo comportamento rientri nei comportamenti abituali.
Roberto NICOLICK

STRANI CAMBI

SAVONA
Amministrative 28 Aprile 2002
BERTOLAZZI Giancarlo ,
60 anni, geologo ex dipendente Enel e
consigliere di Savona Europa.
Si presenta appoggiato da
«Di Pietro-Italia dei valori»
di cui è capolista Vincenzina Ascanio.
LISTA DI PIETRO.
Vincenzina Ascanio,
Gianfranco Barbieri,
Nicola Di Vairo,
Maria Francesca Ardu
Marino Barbano,
Lolla Barbarossa,
Marco Bergamini,
Elisabetta
Bottinelli,
Maria Bozzano,
Eleonora Candian,
Cesarino De Paoli,
Enrico Di
Giannantonio,
Enrico Di Venanzio,
Giancarlo Folenghi,
Danilo Formica,
Attualmente due candidati di questa lista si trovano nella Lega Nord
In qualita’,uno addirittura di Vice segretario Provinciale e l’altro Responsabile provinciale dei GP…

BATTERIE PERICOLOSE



LEGA NORD LIGURIA
Per l’Indipendenza della Padania
Il Gruppo Consiliare Lega Nord in Provincia di Savona
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Batterie abbandonate nelle aree verdi a Savona
PERICOLO !

In uno spiazzo, a poche decine di metri da un’area verde e soprattutto nelle adiacenze di una area giochi riservata a dei bimbi, qualche sconsiderato ha abbandonato delle batterie, ben quattro di varie dimensioni, da cui trasuda dell’acido. Vorrei rimarcare a chi di dovere la pericolosita’ per l’ambiente e per chiunque le toccasse senza guanti. Eppure nonostante questi oggetti , altamente inquinanti, facciano bella mostra di se’ in questo piazzale, sotto gli occhi di tutti nessuno degli enti preposti le rimuove.

Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale SAVONA




martedì, marzo 13, 2007

CUCCIOLI E CAMERE A GAS

IL CASO DELLA CAMERA A GAS PER CUCCIOLI TROVATA A SAVONA: I VOLONTARI PARLANO DI «CACCIA ALLE STREGHE» E DI «ACCUSE GRATUITE» «Quegli animali potevano essere salvati» Il magistrato replica alla tesi difensiva dell'Enpa di Savona Fabio Pozzo «Li uccidevamo per non farli soffrire inutilmente» è la difesa del presidente e dei quattro volontari dell'Enpa di Savona coinvolti nella vicenda della camera a gas con la quale venivano soppressi cuccioli di gatti e cani. «Meglio il gas, che l'inedia», è la sintesi del loro difensore. Il sostituto procuratore Alberto Landolfi, però, non è d'accordo con questa tesi difensiva. Il magistrato che ha chiesto il decreto penale di condanna per i cinque animalisti (le accuse: per tutti, maltrattamenti d'animali; per il presidente Giovanni Battista Buzzi), replica: «Non è vero che i cuccioli di gatti e di cani abbandonati sono destinati alla morte. Possono, invece, essere svezzati e quindi vivere, anche se ciò comporta un grande impegno di uomini, con turni notturni». Continua Landolfi: «Uccidere sistematicamente gli animali soltanto perchè è difficile seguirli è un atto illecito. E comunque solo un veterinario può assumere questa estrema decisione». Il magistrato chiama in causa Buzzi per esercizio abusivo della professione veterinaria. Il difensore di quest'ultimo, l'avvocato Luca Morelli, sostiene che la supervisione del veterinario - in caso di soppressione di animali - può non esserci in casi estremi, come quelli affrontati dall'Enpa (con la camera a gas). Ancora Landolfi: «Nessuno può sostituirsi al veterinario, nemmeno un medico cattedrattico, nemmeno in casi estremi, salvo nella circostanza di dover salvaguardare l'incolumità personale o di altre persone. Si tratta di principi di diritto elementari».

lunedì, marzo 12, 2007

DISCARICHE A CIELO APERTO






DISCARICHE ABUSIVE
I boschi che incorniciano Savona e portano verso l’entroterra diventano sempre piu’ meta privilegiata di ignoti, quanto incivili inquinatori. Su segnalazione di alcuni Cittadini di Altare, mi sono recato in zona per constatare che le loro segnalazioni erano degne di fede. Giro la cosa alle Autorita’ preposte alla pulizia dei boschi ed alla tutela dell’ambiente affinche’ intervengano con solerzia, polizia fortestale e provinciale ed altri. Il sito e’ facilmente raggiungibile percorrendo pochissimi metri dalla strada provinciale.
A poche centinaia di metri da Altare ( Savona) sulla deviazione che porta al centro della piccola citadina, vicino alla galleria del forte con semaforo, su una breve strada sterrata, che porta nel verde, ecco una classica discarica abusiva, dove possiamo contare: un frigorifero e relativo liquido di raffreddamento nella serpentina, una lavatrice, due copertoni di camion, mucchi di detriti edili, un vecchio bidone e altri contenitori per vernici varie , pochi passi in la’, dulcis in fundo una lunga e grossa bombola, immagino per contenere dell’ossigeno. Inoltre il fianco della collina che guarda verso est e’ tutto un vario tappeto di altri rifiuti di grosse dimensioni, che mi riservo di andare a vedere con un paio di calzature piu’ idonee. Ecco il bello spettacolo che si presenta agli occhi di chi passa. Questa discarica e’ un uso da tempo senza che nessuno ci metta mano per ripulire la zona. Come mai nessuno ci pensa ?? Perche’ nessuno pulisce ?.

sabato, marzo 10, 2007

UN COMMENTO DI UN AMICO: GIANNI BAZZARDI

Gianni Bazzardi has left a new comment on your post "ALTRE LETTERINE": "I nullafacenti" della politica prelevano lettere del nostro giornale "la Padania" e, pieni di invidia per il tuo operato sul territorio inviano lettere prive di firma.Parlano solo e, sparlano a sproposito.Il livore di certi personaggi è emerso recentemente a GE. _Roberto,non sentirti solo, non scoraggiarti, a tempo debito avrai il sostegno politico che uno come te merita; tienti pulito e lontano dalla feccia. Un abbraccio padano a te e al nazionale da Gianni Bazzardi.

QUALE FESTA DELLA DONNA

FESTA SI MA DI QUALE DONNA? Cara donna, sorella, amica, madre o figlia che tu sia. Conosciuta o sconosciuta, poco importa. L'8 marzo si tiene la tua festa, la festa della donna appunto. Inutile, quanto retorico disquisire, se sia giusta o meno. Lasciamo a chi non ha nulla da dire la solita riflessione sul fatto che non serva un giorno all'anno per ricordarti o che sia una festa per far vendere più fiori. Poiché se guardiamo le cronache recenti mi chiedo cosa ci sia in realtà da festeggiare e mi piacerebbe che ad essere celebrata in questa giornata, sia una di quelle donne protagoniste della ricerca fatta dal Ministero delle Pari Opportunità. Da cui sono emersi dati folli, secondo i quali 14milioni di donne in Italia hanno subito almeno una volta nella vita una violenza fisica o psicologica, e perdonatemi la parola "almeno"; mentre 482mila hanno subito uno stupro. Il 30% di queste vittime non ha mai chiesto aiuto, pensando che l'essere "percosse o violentate non fosse motivo di reato". E chi trova la forza per denunciare va contro quel muro di omertà e di solitudine che purtroppo fa tornare sui propri passi. Per non parlare dei tempi elefantiaci della giustizia italiana, dove un processo penale può durare anche 10 anni. Con il risultato che lui la fa franca e continua ad essere quello che è a vita mentre lei la parola vita la toglie per sempre dal suo vocabolario. Quest'anno allora vorrei che la mimosa la si cogliesse per questa donna. Sempre più sola e schiava di un maschio, tale solo dall'andrologo. Una donna di ogni età, bambina sempre più piccola, a volte addirittura neonata, nelle foto che i predatori di bambini si scambiano in internet, oppure adulta, magari già coi capelli bianchi, precocemente invecchiati in case prigione. Solo per lei ha valore la festa della donna. Per lei abbandonata spesso anche dalle sue "colleghe" al femminile, talvolta riunite in magniloquenti associazioni culturali, più impegnate ad organizzare cene di gala dove esibire l'ultimo gioiello dono del cornificante partner, solitamente un industrialotto con la pancia e la giovane amante, piuttosto che pronte a sporcarsi mani e pelliccia per alzare da terra una donna sporca di sangue e lividi. Se 14milioni di donne hanno subito una grave forma di abuso, difficile sarà pensare che dagli uomini arrivi la risposta giusta. E senza cadere in facili generalizzazioni, tenute a debita distanza in tutto il mio discorso, è alle stesse che chiedo un'azione concreta. Che cancelli certe cifre incivili e ridia dignità a tutti. Maschi compresi. Allora e solo allora avrà un senso festeggiare.

Da PROMETEO

venerdì, marzo 09, 2007

giovedì, marzo 08, 2007

USO IL PENNELLO


LEGA NORD LIGURIA
per l’indipendenza della Padania
Il capogruppo consiliare Roberto Nicolick
VIA Sormano 12 --- 17100 SAVONA TEL. FAX 019 8313202 339 7111701
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Da giorni ho segnalato a chi di dovere, questa scritta di odio, fatta proprio nelle adiacenze di due Istituti Secondari Superiori, un liceo scientifico ed un odontotecnico a SAVONA, “liberate i compagni…etc.” con tanto di stella a cinque punte della BR. Centinaia di alunni sono passati davanti a queste parole piene di odio e rancore. Nonostante la mia segnalazione e i miei pressanti inviti ,nessuno ha provveduto a cancellarla o a coprirla. Pertanto oggi con una latta di coprente bianco l’ho fatto io personalmente, nella speranza che nessun altro cretino, abbia voglia di riscriverla.


Roberto NICOLICK
Capogruppo Consiliare Lega Nord

lunedì, marzo 05, 2007

STRANI ALBERI A BERGEGGI
















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Strani alberi a Berteggi
Sulle alture di Berteggi, tra il cimitero e l’ex campo di calcio, svettano quattro alti pini marittimi, stranamente uguali nella altezza, nella chioma, nella particolare staticita’ ed immobilita’.
Sono separati da una distanza uguale, i loro rami non si muovono, sono circondati da un innaturale silenzio e cosa molto strana nessun uccullo si posa sui loro rami. Incuriosito mi sono avvicinato e ho toccato con mano che il “tronco” e’ in realta’ un pilone ibullonato ad una base di cemento, ricoperto da materiale plastico che imita la corteccia, i rami sono finti e composti da fili di plastica verde intrecciati tra di loro. La funzione di questi “alberi” e’ quella di supportare antenne pr la telefonia cellulare, infatti dalla base del tronco esce un dascio di cavi che vanno ad una cellula. E dulcis in fundo, alla sommita’ del pilone, nascoste tra le “fronde” si intravedono le antenne dei cellulari. La zona non e’ molto frequentata, quindi pochi devono aver notato questi mostruosi alberi, comunque per la nostra salute e’ importante tenere le distanze dalle antenne, non dalle torri che portano le antenne.


Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale Lega Nord















venerdì, marzo 02, 2007

ATTENZIONE : RAPISCONO I BIMBI

ECCO LE DUE ROM CHE IERI AVREBBERO CERCATO DI RAPIRE UNA BIMBA DA UNA CAROZZELLA, IMMOBILIZZANDO LA MAMMA.

Cesare B Cairo Montenotte 13 agosto 1987 Questo omicidio non ebbe risonanza mediatica solo nella provincia di Savona ma anche a livello nazionale e non solo. Con questo delitto dai risvolti intricati, il piccolo centro della Valle Bormida assurse alla ribalta delle cronache nazionali. Fu una vicenda contorta e ingarbugliata, con chiari e scuri, con frequenti colpi di scena, dove tutto quello che sembrava come tale , in realtà non era come appariva, era come un teatrino in cui entravano ed uscivano attori sempre diversi con ruoli criptici. Una storia di sangue, di soldi e ovviamente di sesso, che coinvolse l’opinione pubblica con tutti i suoi numerosi protagonisti, offrendo all’occhio impietoso della gente una immagine, purtroppo veritiera, della piccola provincia, delle ipocrisie che nascono tuttora all’ombra dei campanili, delle storie extraconiugali che venivano nascoste ma che prosperavano e che si protraevano nel tempo spesso con un doloroso epilogo. Da questa vicenda si fece pure un film noir con Monica Guerritore come protagonista. Per una dei protagonisti della vicenda, forse la principale, si coniò un soprannome: la mantide di Cairo Montenotte, facendo riferimento all’abitudine dell’omonimo insetto femmina che uccide il partner maschio dopo il rapporto sessuale. Le vite di molte persone, coinvolte a vario titolo nelle indagini, furono rivoltate come calzini, molti particolari, soprattutto, intimi vennero messi in piazza e non solo nelle aule di tribunali. Ancora oggi, nonostante la conclusione giudiziaria con una colpevole condannata in via definitiva, molti dubbi sussistono , soprattutto nella gente del posto che conosceva benissimo i protagonisti della vicenda. La storia ebbe inizio con una improvvisa scomparsa di un uomo, Cesare B, classe 1931, noto personaggio e notabile della Valle Bormida, consigliere comunale di Cairo Montenotte, facoltoso farmacista, con la passione prima per l’equitazione e poi per il calcio. Egli è il patron della squadra calcistica locale, la Cairese, che segue con grande passione e che sponsorizza a livello economico dando la possibilità alla squadra di effettuare trasferte e di avere giocatori di spicco. Come tutti gli uomini , Cesare B, nonostante fosse sposato e quindi tenesse famiglia, amava frequentare le donne, quelle belle. Egli conosce e inizia a frequentare una donna , Gigliola G, molto graziosa , di corporatura minuta, con una caschetto di capelli biondo, grazie al suo fascino magnetico, lei sapeva affascinare e sedurre gli uomini nella loro fantasia. Di professione fa la gallerista, esponeva e vendeva quadri, nel centro di Cairo. Tuttavia la donna era nata professionalmente come infermiera, aveva anche svolto la professione sanitaria in un orfanotrofio e quindi in una fabbrica a sempre Savona , la Magrini, in quel contesto lavorativo si era sposata con un metronotte da cui ha 2 figli. In seguito contrarrà altri due matrimoni, avrà un’altra figlia, e avvierà altre relazioni . Fra l’altro la donna in prima istanza si chiamava Anna Maria, mutato successivamente nell’attuale Gigliola. Fra Cesare e Gigliola, nasce una relazione amorosa che si protrae, Cesare provvede a tutte le necessità economiche della donna, paga senza fare domande per tutto quello che gli viene chiesto. I pettegolezzi su questa relazione si sprecano considerando anche il fatto che cesare è un uomo molto conosciuto e stimato e che entrambi vivono in un paese dove la gente "mormora". Dunque il 12 agosto del 1987 , il farmacista scompare senza lasciare traccia. Da qui si sviluppa una storia complicatissima, il suo corpo in parte carbonizzato viene trovato sul monte Ciuto, una altura nelle adiacenze di Savona. Effettuato il riconoscimento grazie ad un portachiavi metallico che riporta il simbolo dell'ordine dei farmacisti, alle protesi dentali e alle lenti degli occhiali. Brin era di corporatura massiccia, per ucciderlo, trasportarlo sino a quel sito ci sono volute sicuramente più di una persona. La prima indiziata è la sua amica, Gigliola G, la quale sostiene che responsabili dell’omicidio e poi dell’occultamento furono due personaggi provenienti da Torino con cui l’uomo aveva delle pendenze economiche in corso. Secondo la sua versione nacque una colluttazione tra i due e il farmacista ne uscì pesto e sanguinante, quindi i due aggressori trascinarono via l’uomo. La donna non portò elementi oggettivi a sostegno della sua tesi e quindi venne arrestata e rinviata a giudizio. Un minuscolo frammento di teca cranica venne trovato sulle scale della casa della gallerista e alcune macchie di sangue erano sui muri della camera da letto della casa della Gigliola, dove in effetti viveva di fatto anche il Brin. Secondo gli inquirenti la responsabile principale dell’omicidio fu proprio lei che in concorso con il suo convivente, Ettore G, uccise con un corpo contundente sul capo, un martello o un altro soprammobile, l’uomo nella notte fra il 12 e il 13 di agosto dell’87 mentre egli era disteso inerme nel letto, infatti i fendenti sono chiaramente dall’alto verso il basso, il delitto è avvenuto d’impeto come risultato di tutta una serie di contrasti anche su questioni a carattere economico, che sarebbero alla lunga sfociati in una separazione, forse l’uomo aveva in progetto di tornare dalla propria famiglia e in questo caso veniva a mancare per la gallerista una fonte di reddito. Pare anche che il farmacista avesse rifiutato un prestito di un centinaio di milioni alla donna, richiesti da lei con insistenza. Inoltre sempre secondo le indagini c’era un gruppetto di quattro persone che aiutarono concretamente la coppia a trasportare e occultare il cadavere sino al monte Ciuto, cosa che la donna da sola non poteva oggettivamente fare, il quartetto era formato da un funzionario di polizia in pensione, un politico locale, un artigiano e un collaboratore della vittima, tutti questi verranno riconosciuti colpevoli e condannati a pene minori. Vi furono tre gradi di giudizio e nell’ultimo, presso la suprema corte di Cassazione, venne confermata la condanna a 26 anni per la donna a suo marito 15 anni, mentre agli imputati minori , quattro uomini, vennero date pene minori.