16 marzo 1978
ore 9
La strage di Via Mario
Fani
Roma
Quando si parla di
“geometrica potenza” non si può non fare riferimento alla strage
criminale avvenuta in Via Fani, Quartiere Trionfale, Roma, da parte
di elementi della organizzazione terroristica denominata Brigate
Rosse, nei confronti di operatori dei Carabinieri e della Polizia che
furono tutti eliminati prima che potessero reagire mentre stavano
compiendo un servizio di scorta di uno dei vertici delle Istituzioni
politiche Italiane . Questi cinque operatori di polizia erano infatti
la scorta di Aldo Moro, Presidente della D.C. che subito dopo, fu
rapito dagli stessi soggetti che sterminarono la scorta.
Moro non era un semplice
politico ma aveva ricoperto importanti incarichi nelle Istituzioni e
quindi era depositario di notizie molto riservate. Moro viaggiava
sotto scorta in un convoglio di due auto, una alfetta e una Fiat 130,
diretto ad un incontro di governo.
Secondo le indagini in
Via Fani erano presenti, con ruoli diversi, nove terroristi, Valerio
Morucci, Mario Moretti, Prospero Gallinari, Raffaele Fiore, Franco
Bonisoli, Alessio Casimirri, Alvaro Lojacono e Barbara Balzarani, il
luogo scelto per l'agguato era Via Stresa angolo via Fani , un
tragitto nuovo che il convoglio con Moro non percorreva abitualmente.
I terroristi che
attaccarono il convoglio di auto su cui viaggiava Moro con la scorta,
erano armati con una vasta gamma di armi automatiche : un FNAB 43,
una pistola Browning HP, una Beretta M51, un mitra TZ 45, una
mitraglietta M12 e una mitraglietta Skorpion.
La sorpresa fu letale
oltre alla ferocia dei terroristi, che praticamente spararono alla
scorta come al tiro al bersaglio, senza tregua, fu un massacro, solo
un agente, Raffaele Iozzino, riuscì a scendere dalla sua vettura e
sparò due colpi crollando subito a terra falciato dalle raffiche.
Terminata la spratoria, a senso unico, i terroristi presero di forza
Moro e le sue due borse, lo caricarono su una delle tre vetture del
loro corteo e si allontanarono ad alta velocità.
Sul terreno oltre a
decine di bossoli rimasero due auto sforacchiate dalle raffiche e
soprattutto i corpi degli operatori della scorta, ecco i loro nomi
Francesco
Zizzi ,
Vice-brigadiere
della polizia (Medaglia d'Oro al Valor Civile il16 febbraio 1979).
Nato a Fasano nel 1948. Entrato nella Pubblica Sicurezza nel 1972,
quattro anni dopo vince il concorso per la scuola allievi
sottufficiali di Nettuno. Vive presso la caserma Cimarra di via
Panisperna. Conseguiti i gradi di sottufficiale progetta le nozze con
la fidanzata Valeria. E’ nominato al servizio di scorta
dell’onorevole Moro come capo equipaggio. Muore a 30 anni.
Raffaele
Iozzino ,
Agente
di Polizia (Medaglia d'Oro al Valor Civile il 16 febbraio 1979). Nato
a Casola (Na) nel 1953. Si arruola in Pubblica Sicurezza nel 1971,
frequenta la scuola di Alessandria ed è successivamente aggregato al
Viminale e quindi comandato permanentemente al servizio di scorta
dell'On. Moro. Muore a 24 anni.
Giulio
Rivera ,
agente
di Polizia (Medaglia d'Oro al Valor Civile il 16 febbraio 1979). Nato
a Guglionesi (Cb), nel 1954. Si arruola nella Pubblica Sicurezza nel
1974. Muore a 24 anni.
Domenico
Ricci Nato
a Staffolo, Ancona, nel 1934, morto in via Fani il 16 marzo 1978. Nel
1954 si arruola nell’Arma dei Carabinieri e inizia il corso presso
la Scuola allievi carabinieri di Torino. Nel 1957 viene assegnato
alla scorta di Moro. Nel 1966 si sposa dopo 10 anni di fidanzamento.
Ha due figli. Muore a 44 anni.
Oreste
Leonardi , Nato
a Torino nel 1926. Istruttore alla Scuola Sabotatori del Centro
militare di paracadutismo di Viterbo, è stato per 15 anni la guardia
del corpo di Moro. Lascia una moglie, Ileana Lattanzi, e due figli,
Sandro e Cinzia. Muore a 52 anni.