Anna Maria Araldo
25 aprile 1945
Un altro caso Giuseppina
Ghersi in Valbormida
Un martirio accuratamente
nascosto e dimenticato
Era il 30 aprile 1945, quel pomeriggio
il cane da pastore Noli, un cane eccezionale per intelligenza e per
fiuto, stava accompagnando la sua padroncina Dalmira al pascolo con
le bestie, non era solo il suo compagno di giochi ma anche il suo
fedele accompagnatore in ogni dove.
Si era in frazione Croce nei pressi di
Stevagni a Castelnuovo di Ceva, quel giorno, il cane mentre
transitava accanto a dei campi arati, iniziò a dare segni di
inquietudine e ad abbaiare, poi dopo aver attratto l'attenzione della
sua padroncina, la pastorella Dalmira , corse al centro del podere
arato e iniziò a scavare freneticamente, Dalmira incuriosita lo
seguì e dopo circa un minuto capì il motivo agitazione del cane: da
sotto le zolle di terra rimosse dalle zampe del pastore emersero dei
capelli neri, poi un capo e quindi un visetto cereo di una
adolescente.
Superato il primo istante di paura,
Dalmira corse alla frazione Stevagni a cercare aiuto, alcuni uomini
avvisati dalla ragazzina, corsero sul posto e iniziarono a scavare
prima con decisione e poi con delicatezza, poco per volta emerse
dalla terra ,il corpo diafano di una ragazzina, all'apparenza di non
più di tredici anni, gli occhi chiusi, con un foro di pallottola
alla nuca, completamente nuda.
I contadini pietosamente avvolsero il
piccolo corpo senza vita in un lenzuolo bianco e a braccia lo
portarono alla frazione, con il cuore attanagliato dal dolore per una
morte così assurda.
Fu composta nella piazzetta del paese e
qui ricevette la benedizione dal parroco, poi arrivò la mamma a
riprendersela, la povera madre non aveva più lacrime.
Chi era la piccola ritrovata nel podere
? Anna Maria Araldo era il suo nome, di appena tredici anni ne
avrebbe compiuto 14 il mese successivo alla sua morte, la sua
famiglia viveva di agricoltura e lei era l'ultima di cinque figli in
una famiglia patriarcale, le cui radici erano a Saliceto.
Quindi la piccola Anna Maria viveva
tranquillamente con i suoi famigliari a Stevagni in una casa
colonica, viveva di giochi, di lavori domestici e di tutte quelle
cose che fanno le adolescenti ma in quel periodo l'odio, la violenza
dilagava in quelle terre, pochissimi giorni prima una banda di
“patrioti” aveva fucilato sette persone di Castelnuovo di Ceva,
con la solita accusa di essere fascisti, poi avevano depredato i
cadaveri delle scarpe e dopo averle calzate erano andati a
festeggiare. Sul cadavere della adolescente c'era evidenti segni di
violenza sessuale, i suoi assassini prima di toglierle la vita
l'avevano anche stuprata.
Secondo alcune testimonianze la piccola
venne prelevata a casa usa sa tre partigiani, in seguito fu vista
transitare per l'abitato di Castelnuovo di Ceva, assieme ad alcuni
prigionieri repubblichini e Tedeschi la sera di mercoledì 25 aprile
1945, sotto scorta di un gruppo di partigiani armati, in quel
frangente, due dei partigiani chiesero ad un contadino, tale Giavanni
Battista Zunino, una pala e un piccone che , a loro dire sarebbero
serviti per sistemare un sentiero che conduceva a Montezemolo, in
realtà servirono per scavare una buca dove nascondere il cadavere
della piccola Anna Maria , si trattava di una infamia già
programmata come lo era sicuramente il suo stupro.
Un altro contadino di nome Placido,
impensierito per la sorte bimba prigioniera e come assalito da un
presentimento, chiese ai partigiani se per caso avevano intenzione di
farle qualcosa di male , ma loro risposero di stare tranquillo che
la stavano accompagnando a casa, in realtà avevano in mente altri
gesti infami.
Fu un gesto turpe come tanti che
avvennero in quel periodo a danno di giovanissimi e innocenti che
non avevano alcuna colpa.
Uno dei responsabili della piccola Anna
Maria Araldo, un partigiano di Roccavignale, ebbe in seguito una
figlia, anche lei avrà compiuto 13 anni, ebbene come si sarà
sentito a guardare la sua progenie e a pensare che lui ed altri come
lui, avevano violentato e assassinato una bimba di quell'età ?
Francamente non riesco ad immaginare il suo stato d'animo.
Questo gesto fu impresso assieme ad
altri nella memoria dei ragazzini di quei tempi ora anziani che non
riescono a scacciare l'orrore dalla mente per un delitto senza
giustificazioni, compiuto da sedicenti patrioti che in realtà erano
belve senza patria. Secondo alcuni la ragazzina per raccogliere
qualcosa da mangiare serviva alla mensa del piccolo presidio
repubblichino e per questo subì quello che subì secondo altri
qualcuno le aveva messo gli occhi addosso e voleva approfittare di
lei ma davanti al suo rifiuto ne decretò la morte dopo averla presa
con la forza. Il corpicino della giovanissima martire, fu sepolto
all'interno del cimitero di Castelnuovo sotto una croce senza nome
per difenderla dall'odio che l'aveva uccisa e che avrebbe potuto
perseguitarla anche da morta.
Pochi anni fa un gruppo di persone
dall'animo gentile e mossi da Cristiana pietà, vollero ricordare
questa piccola vittima delle barbarie, con una targa posta proprio
sul sentiero che Anna Maria dovette percorrere con i suoi carnefici
sino al martirio.
La targa oltre ad una foto della bimba,
riporta le seguenti parole “ Araldo Anna Maria di anni 13 qui
violentata ed uccisa dal branco il 25 aprile 1945” nulla di più ma
è già abbastanza. Un artista ha voluto anche creare un video su
questa cosa e qualcuno tutti gli anni , nella data della suo
assassinio va a deporre silenziosamente dei fiori sulla targa a poca
distanza da dove il branco fece quello che fece.
Roberto Nicolick