giovedì, maggio 31, 2007

TROVATELA


GUARDONI E COMPAGNI DI MERENDE





LEGA NORD LIGURIA
Per l’Indipendenza della Padania
Il Capogruppo Gruppo Consiliare Lega Nord in Provincia di Savona
Via Sormano 12 17100 SAVONA
Fax 019 8313202 Cell. 339 7111701
E Mail robertonicolick50@alice.it
http://www.nicolickblog.blogspot.com/

Voyeurismo a Savona
Compagni di merende
Qualcuno sorridera’ di queste mie righe, ma sono allarmato e a ragione, perche’ ritengo che questo fenomeno, il guardonismo, sia sempre piu’ diffuso e crei delle problematiche serie che possono, in taluni casi, anche sfociare in aggressioni. Il mio allarme nasce da alcune segnalazioni, sempre piu’ frequenti e circostanziate, di miei allievi , che hanno l’abitudine, vecchia come il mondo, di cercare, in auto, posti isolati in “camporella” per scambiarsi delle effusioni con le loro fidanzatine. Ho prestato attenzione ai loro racconti, cercando di discriminare il vero dalla esagerazione, ho poi effettuato dei piccoli sopraluoghi , scattando foto e aggirandomi nei posti ad hoc. Per citare alcuni racconti: molti mi hanno raccontato di strani e rapidi movimenti nei cespugli attorno all’auto, di improprie presenze che passeggiano, con giacca e cravatta, nei sentieri per soffermarsi vicino ai vetri delle auto ferme. Qualcuno mi ha addirittura parlato di persone, sempre di sesso maschile, che si sdraiavano silenziosamente sul cofano anteriore dell’auto per meglio “guardare” le effusioni della coppia, ovviamente nessuna delle coppie “guardate” ha voluto fare denuncia per tutta una serie di motivi facilmente intuibili e hanno deciso di scappare velocemente dalla zona in oggetto. Allora ho girato, con la mia fidanzata, tanto per non apparire io stesso un guardone, nelle aree di sosta, che i miei allievi mi hanno indicato: la strada che porta alla Conca Verde, piena di tratturi isolati, la strada che collega Madonna del Monte alla Provinciale del Cadibona, il piazzale della motorizzazione civile a Bossarino, la strada che dalla provinciale di Cadibona porta alla vecchia stazione FS del Maschio, le vecchie stradine in terra battuta che vanno ai forti che sorgono sulle alture di Savona. In tutti i casi ho trovato pareti di frasche sistemate ad arte , con feritoie e giornali per sedersi comodamente a terra, cespugli praticamente costruiti e rinfoltiti per nascondere gli osservatori, il tutto in postazioni strategicamente posizionate per guardare “l’evolversi delle situazioni”. Quindi il problema dei compagni di merende esiste, e’ una realta’ consolidata, nel tardo pomeriggio, ho visto una dozzina di auto e ciclomotori , con uomini soli, arrivare, posteggiare e dopo pochi minuti il bosco e’ percorso da uomini, che raggiungono le loro postazioni. Quindi cade il silenzio , e questi compagni di merende, stanno fermi, immobili, tra i loro ripari di frasche ad aspettare…….


Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale Savona



mercoledì, maggio 30, 2007

PENSILINA CADENTE


Corso Ricci, SAVONA, una pensilina per aspettare il bus dell'ACTS, la parete posteriore, peraltro molto pesante, e' in delicato ed instabile equilibrio, da giorni un filo di ferro la sostiene dal cadere addosso a qualche ignaro passante. Una citta' si misura anche da queste cose, la civilita' e la cultura della ordinaria cura e manutenzione sono lontani anni luce da questa pensilina della ACTS.
Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale Savona

martedì, maggio 29, 2007

QUESTO E' DOPPIO


SEMPRE PARCHEGGI STRAVAGANTI, QUESTO PERO' E' DOPPIO....


ALTRI PARCHEGGI STRAVAGANTI


In questo caso abbiamo un furgone di grosse dimensioni che si e’ direttamente appoggiato sul marciapiede e con la sua mole, ha bloccato parte della carreggiata e tutto il marciapiede. I pedoni hahho dovuto scendere nella strada e la circolazione e’ stata resa difficile.


CARTELLI DI ALLARMI



"Savona sta vivendo da tempo un forte clima di insicurezza: aprendo i giornali o ascoltando i bollettini locali si percepisce un forte senso di insicurezza misto a paura. La ragione sta nelle grande diffusione di criminalita’ che rende difficile la normale vita quotidiana dei cittadini per bene. Un’altra spia del malessere e’ dato da questi cartelli che fanno bella mostra di se’ fuori da alcuni esercizi commerciali come le tabaccherie, sempre di piu’ nel mirino dei ladri e dei rapinatori. Sono un chiarissimo sintomo di malessere e di disagio anche nel vivere le piccole cose della vita come andare a comprare un pacchetto di sigarette. Questi cartelli molto espliciti fanno espresso divieto ai "clienti" di entrare nel negozio con caschi protettivi o altri mezzi che rendano difficoltoso il riconoscimento della persona. Praticamente siamo nel lontano west, e forse il paragone e' proprio calzante. Verra' il momento che per proteggere le vite dei nostri cari e i nostri beni dovremo impugnare un'arma".

Roberto Nicolick Consigliere Provinciale Savona

domenica, maggio 27, 2007

IL CIMITERO DI PRIERO (CN)






LEGA NORD LIGURIA
per l’indipendenza della Padania
Il capogruppo consiliare Roberto Nicolick
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IL CIMITERO ABBANDONATO DI PRIERO

Appena lasciata la provincia di Savona, in direzione di Ceva, si passa sulla provinciale e guardando a sinistra si osserva una scena che stringe il cuore: nello spazio compreso tra l’autostrada Savona Torino e la Provinciale si vede un vecchio ed abbandonato cimitero, con ancora delle lapidi, croci di ferro arrugginito, croci di marmo abbandonate , cappelle di famiglia in pieno degrado, come puo’ essere che un luogo deputato al riposo dei morti debba essere ridotto in questo stato ???



Roberto NICOLICK
Capogruppo Consiliare Lega Nord


venerdì, maggio 25, 2007

PROVENIENZE POLITICHE


CHE ONORE PER LA LEGA NORD DI SAVONA, ANNOVERARE EX ELEMENTI DI SPICCO DI ITALIA DEL VALORI, COME IL VICESEGRETARIO PROVINCIALE E IL RESPONSABILE PROVINCIALE MGP .
SICURAMENTE LA LORO MILITANZA IN ITALIA DEI VALORI AVRA' FATTO CRESCERE LA LORO ESPERIENZA POLITICA E CULTURALE...

lunedì, maggio 21, 2007

IMMAGINATE


Immaginate….
Immaginate, senza tanto sforzo, che una sera di queste, primaverili e ancora non tanto calde, vogliate andare a cena fuori con la vostra donna…immaginate che lei per sentirsi ammirata da voi, indossi un abito che la renda decisamente piu’ carina del solito…immaginate che mentre ceniate serenamente, ad un tavolo vicino si siedano due stranieri ( albanesi, rumeni, moldavi, macedoni, senegalesi, magrebini, ucraini, kossovari..non importa la razza, la tribu’ o la etnia…sempre stranieri sono)…immaginate che questi due personaggi , in modo molesto, insistente, volgare, fissino la vostra donna e facciano dei commenti ad alta voce…senza riguardo per Lei ed anche per voi…immaginate che li affrontiate chiedendo di smetterla di infastidire voi e soprattutto la vostra fidanzata o moglie che sia….immaginate…che questi due delinquenti vi riempiano di botte, senza alcun ritegno, per voi, per la vostra donna e per il paese che li ospita, mandandovi all’ospedale…
Io ho detto immaginate.
Ma , purtroppo, questa e’ la realta’, accaduta pochissime sere or sono a Savona, in un noto locale – pizzeria. Questa cruda e triste storia e’ accaduta ad un signore ed alla sua donna. Questo Uomo, con la U maiuscola, ha tirato fuori le palle per difendere la propria donna da due criminali stranieri. E’ stato picchiato selvaggiamente, cosa che puo’ accadere a ciascuno di noi, nella eventualita’ che volessimo difendere la nostra donna da due “bastardi” che al loro paese non hanno mai rispettato le donne, vecchie e giovani, e le hanno sempre usate come galline. Gli stessi “bastardi” che vorrebbero riprodurre le loro fetide e fallimentari societa’ tribali qui in Italia.
Mi spiace dirlo, ma questi fatti sono frequenti, da quando il numero degli stranieri extraUE o cosiddetti UE, e’ cresciuto in modo esponenziale.
Arrivo al punto: pochi giorni fa il Questore, ha affermato che Savona e’ citta’ sicura…orbene, auguro al Signor Questore e Signora, di andare una sera in una pizzeria senza scorata ovviamente, auguro loro che due “bastardi” si siedano ad un tavolo accanto….il seguito di questo augurio si puo’ gia’ immaginare, appunto…immaginate cosa potrebbe accadere….
Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale Savona

sabato, maggio 19, 2007

FONTANA IN ABBANDONO


La fontana circolare dei giardini di Savona

Non solo il Comune di Savona cancella repentinamente le aree verdi, ma non offre la normale manutenzione a quelle gia’ preesistenti. Eccone un esempio poco esaltante : piazzale Eroe dei due mondi, la fontana circolare, sita in loco da decenni, giace vuota, senza acqua e piena di sporcizia e rifiuti. Cio’ da anni. Era , circa un decennio fa, un gioioso luogo di giochi per i bimbi che vi portavano le loro barchette a navigare. Ora e’ malridotta, non viene piu’ riempita di acqua e quando piove e’ piena di pozze di acqua scura e maleodorante. Ci vorrebbe cosi’ poco farla ritornare come era un tempo. D’altra parte l’amministrazione comunale di Savona, sembra abbia una idiosincrasia per le aree verdi e per tutto cio’ che le riguarda.

DISTRUZIONE DI AREA VERDE


“Là dove c'era l'erba ora c'euna cittàe quella casa in mezzo al verde ormaidove sarà”
Cosi’ dice una notissima canzone di Adriano Cementano. E infatti la ruspa sta scavando impietosamente in mezzo a queste aiuole distruggendole, per fare posto a dei parcheggi a pagamento. Accade questo a Savona in Via Delle Trincee e nessuno che si indigna per questo ulteriore scempio di verde pubblico. I tecnici del comune stanno , anche, osservando un campetto di calcio, da cui si potrebbero ricavare tanti, tanti parcheggi sempre per fare cassa. La politica ha i suoi costi.





giovedì, maggio 17, 2007

IO STO CON BAGNASCO


ANCHE IN SPAGNA

Frases injuriosas. Amenazas escritas sobre las paredes de los edificios. Se trata de un episodio de violencia verbal contra monseñor Bagnasco, arzobispo de Génova y presidente de los obispos italianos, por defender la familia
Por manifestar que la familia es la fundada por un varón y una mujer y que es el mejor lugar para educar a los hijos, el presidente del Episcopado italiano ha sufrido numerosos insultos como “Bagnasco: vergüenza” escritos en las puertas de la catedral genovesa de San Lorenzo la pasada semana. Sin embargo, nuevos mensajes se leían estos días en las calles de la ciudad: “Bagnasco muerte” o "Bagnasco Trans" acompañados de símbolos como la estrella de cinco puntas o el martillo y la hoz.Las intimidaciones también están dirigidas contra el Santo Padre y el cardenal Camillo Ruini y todo parece indicar que la ola de violencia verbal ha surgido a raíz de las declaraciones de monseñor Bagnasco sobre la familia nacida del matrimonio. En una rueda de prensa, el presidente de la CEI alertó de que el reconocimiento legal de las uniones de hecho podría desembocar en incesto o pedofilia por la falta de valores éticos porque no valorar a la familia supone el declive de la sociedad.Según informó Radio Vaticana, los obispos han expresado a través de un comunicado firmado por el secretario de Estado del Vaticano, monseñor Giuseppe Betori, su “cercanía y solidaridad” hacia monseñor Bagnasco, “víctima de expresiones intimidatorias". La nota de la CEI se refiere también a las investigaciones para encontrar a los responsables de las pintadas que son una demostración del extremismo radical y anticlerical. Pero, más relevante que las amenazas han sido las muestras de solidaridad hacia monseñor Bagnasco. Tanto el sindicalista Giuseppe Pericco como el presidente de la Región, Claudio Burlone, el consejero de la Liga Nord en Savona, Roberto Nicolick, han mostrado su indignación por lo acontecido. Desde Roma, también han llegado mensajes de apoyo; Rocco Buttiglione, Angelo Bonelli, de los Verdes. Roberto Maroni, del partido de la Liga, habla de un “vergonzoso ataque y de intolerancia religiosa”.

Cesare B Cairo Montenotte 13 agosto 1987 Questo omicidio non ebbe risonanza mediatica solo nella provincia di Savona ma anche a livello nazionale e non solo. Con questo delitto dai risvolti intricati, il piccolo centro della Valle Bormida assurse alla ribalta delle cronache nazionali. Fu una vicenda contorta e ingarbugliata, con chiari e scuri, con frequenti colpi di scena, dove tutto quello che sembrava come tale , in realtà non era come appariva, era come un teatrino in cui entravano ed uscivano attori sempre diversi con ruoli criptici. Una storia di sangue, di soldi e ovviamente di sesso, che coinvolse l’opinione pubblica con tutti i suoi numerosi protagonisti, offrendo all’occhio impietoso della gente una immagine, purtroppo veritiera, della piccola provincia, delle ipocrisie che nascono tuttora all’ombra dei campanili, delle storie extraconiugali che venivano nascoste ma che prosperavano e che si protraevano nel tempo spesso con un doloroso epilogo. Da questa vicenda si fece pure un film noir con Monica Guerritore come protagonista. Per una dei protagonisti della vicenda, forse la principale, si coniò un soprannome: la mantide di Cairo Montenotte, facendo riferimento all’abitudine dell’omonimo insetto femmina che uccide il partner maschio dopo il rapporto sessuale. Le vite di molte persone, coinvolte a vario titolo nelle indagini, furono rivoltate come calzini, molti particolari, soprattutto, intimi vennero messi in piazza e non solo nelle aule di tribunali. Ancora oggi, nonostante la conclusione giudiziaria con una colpevole condannata in via definitiva, molti dubbi sussistono , soprattutto nella gente del posto che conosceva benissimo i protagonisti della vicenda. La storia ebbe inizio con una improvvisa scomparsa di un uomo, Cesare B, classe 1931, noto personaggio e notabile della Valle Bormida, consigliere comunale di Cairo Montenotte, facoltoso farmacista, con la passione prima per l’equitazione e poi per il calcio. Egli è il patron della squadra calcistica locale, la Cairese, che segue con grande passione e che sponsorizza a livello economico dando la possibilità alla squadra di effettuare trasferte e di avere giocatori di spicco. Come tutti gli uomini , Cesare B, nonostante fosse sposato e quindi tenesse famiglia, amava frequentare le donne, quelle belle. Egli conosce e inizia a frequentare una donna , Gigliola G, molto graziosa , di corporatura minuta, con una caschetto di capelli biondo, grazie al suo fascino magnetico, lei sapeva affascinare e sedurre gli uomini nella loro fantasia. Di professione fa la gallerista, esponeva e vendeva quadri, nel centro di Cairo. Tuttavia la donna era nata professionalmente come infermiera, aveva anche svolto la professione sanitaria in un orfanotrofio e quindi in una fabbrica a sempre Savona , la Magrini, in quel contesto lavorativo si era sposata con un metronotte da cui ha 2 figli. In seguito contrarrà altri due matrimoni, avrà un’altra figlia, e avvierà altre relazioni . Fra l’altro la donna in prima istanza si chiamava Anna Maria, mutato successivamente nell’attuale Gigliola. Fra Cesare e Gigliola, nasce una relazione amorosa che si protrae, Cesare provvede a tutte le necessità economiche della donna, paga senza fare domande per tutto quello che gli viene chiesto. I pettegolezzi su questa relazione si sprecano considerando anche il fatto che cesare è un uomo molto conosciuto e stimato e che entrambi vivono in un paese dove la gente "mormora". Dunque il 12 agosto del 1987 , il farmacista scompare senza lasciare traccia. Da qui si sviluppa una storia complicatissima, il suo corpo in parte carbonizzato viene trovato sul monte Ciuto, una altura nelle adiacenze di Savona. Effettuato il riconoscimento grazie ad un portachiavi metallico che riporta il simbolo dell'ordine dei farmacisti, alle protesi dentali e alle lenti degli occhiali. Brin era di corporatura massiccia, per ucciderlo, trasportarlo sino a quel sito ci sono volute sicuramente più di una persona. La prima indiziata è la sua amica, Gigliola G, la quale sostiene che responsabili dell’omicidio e poi dell’occultamento furono due personaggi provenienti da Torino con cui l’uomo aveva delle pendenze economiche in corso. Secondo la sua versione nacque una colluttazione tra i due e il farmacista ne uscì pesto e sanguinante, quindi i due aggressori trascinarono via l’uomo. La donna non portò elementi oggettivi a sostegno della sua tesi e quindi venne arrestata e rinviata a giudizio. Un minuscolo frammento di teca cranica venne trovato sulle scale della casa della gallerista e alcune macchie di sangue erano sui muri della camera da letto della casa della Gigliola, dove in effetti viveva di fatto anche il Brin. Secondo gli inquirenti la responsabile principale dell’omicidio fu proprio lei che in concorso con il suo convivente, Ettore G, uccise con un corpo contundente sul capo, un martello o un altro soprammobile, l’uomo nella notte fra il 12 e il 13 di agosto dell’87 mentre egli era disteso inerme nel letto, infatti i fendenti sono chiaramente dall’alto verso il basso, il delitto è avvenuto d’impeto come risultato di tutta una serie di contrasti anche su questioni a carattere economico, che sarebbero alla lunga sfociati in una separazione, forse l’uomo aveva in progetto di tornare dalla propria famiglia e in questo caso veniva a mancare per la gallerista una fonte di reddito. Pare anche che il farmacista avesse rifiutato un prestito di un centinaio di milioni alla donna, richiesti da lei con insistenza. Inoltre sempre secondo le indagini c’era un gruppetto di quattro persone che aiutarono concretamente la coppia a trasportare e occultare il cadavere sino al monte Ciuto, cosa che la donna da sola non poteva oggettivamente fare, il quartetto era formato da un funzionario di polizia in pensione, un politico locale, un artigiano e un collaboratore della vittima, tutti questi verranno riconosciuti colpevoli e condannati a pene minori. Vi furono tre gradi di giudizio e nell’ultimo, presso la suprema corte di Cassazione, venne confermata la condanna a 26 anni per la donna a suo marito 15 anni, mentre agli imputati minori , quattro uomini, vennero date pene minori.