venerdì, ottobre 15, 2021

Maresciallo Felice Maritano

 


Felice Maritano

Maresciallo dei Carabinieri

caduto nella guerra contro il terrorismo

il 15 ottobre 1974

Robbiano di Mediglia ( MI )

Robbiano di Mediglia è una frazione di Mediglia alle porte di Milano, un piccolo centro abitato di 1000 anime, il luogo ideale negli anni di piombo, dove nascondersi , infatti in Via Amendola, al civico 10, al terzo piano, c'era un covo di brigatisti rossi.

Sul citofono Giacomo Castelli, il nome del soggetto che ha acquistato l'appartamento, nel pomeriggio del 13 ottobre 74, i militari del nucleo speciale di polizia giudiziaria della prima brigata dei carabinieri, arrivano forzano la porta e entrano,cercano elementi relativi al sequestro del giudice Sossi ma trovano mitra, pistole con silenziatori e bombe a mano, pazientemente si appostano in attesa degli occupanti del covo.

Un primo arresto avviene la notte, un secondo la notte successiva, tutti sono armati di pistola con colpo in canna e muniti di documenti contraffatti, il Maresciallo Maritano, di anni 55, sottufficiale esperto e competente che guida il gruppo di Carabinieri, ha finito il turno ma rimane lo stesso in servizio , la notte prosegue e intorno alle 4 del mattino arriva un terzo soggetto, si accorge della presenza dei Carabinieri, si volta e scappa giù per le scale , Maritano lo insegue intimandogli l'alt, il brigatista si volta repentinamente ed esplode alcuni colpi che lo raggiungono al petto ma nonostante sia ferito gravemente risponde al fuoco e attinge il terrorista e prosegue l'inseguimento fino all'androne dove altri militari bloccano il brigatista e lo arrestano.

Maritano viene portato al policlinico di Milano ma muore durante il trasporto. Era un sottufficiale onesto ed abile, comandava dal 1953, la caserma di Rivarolo, Genova, era conosciuto con il soprannome dello sceriffo di Rivarolo , tra un mese e mezzo sarebbe andato in pensione, propugnava un approccio pacifico alle situazioni, affermava che i delinquenti non devono essere trattati come cani arrabbiati ma che vanno avvicinati , capiti e che bisogna parlare con loro. A seguito di questa operazione di servizio verrà insignito della Medaglia D'Oro al V. M. con la seguente motivazione: "Già più volte decorato al valor militare e dieci volte solennemente encomiato per brillanti e rischiose operazioni di polizia giudiziaria, chiamato -su sua reiterata richiesta -a far parte di un nucleo speciale di Polizia Giudiziaria per la lotta contro il terrorismo, si distingueva -per intelligente capacità professionale e per coraggiosa dedizione al dovere - in una serie di azioni che conducevano fra l'altro a disarticolare una organizzazione eversiva, da tempo costituitasi per colpire e sovvertire le istituzioni dello Stato, ed a catturarne taluni pericolosi esponenti. Da ultimo, offertosi volontario per capeggiare rischioso appostamento notturno presso una base operativa della banda armata, riusciva ad intercettare uno dei banditi, che affrontava con determinazione e cosciente sprezzo del pericolo, anteponendo la propria persona a quella dei dipendenti. Benché colpito gravemente al petto dal fuoco del malvivente, persisteva nella sua decisa reazione, sino a ferire l'aggressore e -ormai morente - ad incitare i suoi uomini a catturarlo. Decedeva poco dopo, immolando in difesa della legge la sua esistenza e lasciando ai posteri un fulgido esempio di elette virtù militari e di esaltante dedizione al dovere"





lunedì, ottobre 04, 2021

Cesare Varetto, Piercarlo Andreoletti ottobre 1979

 Cesare Varetto

4 ottobre 1979 Torino
Ferito nella Guerra contro il terrorismo rosso.
Torino 4 ottobre 1979, è quasi l'ora di chiusura, in una merceria di Corso Sempione, entrano tre uomini, ma non sono clienti come gli altri, sono armati e minacciosi, dentro gelati dal terrore ci sono tre clienti e dietro il banco la padrone e suo marito che in quel momento ha in braccio il figlio di 5 mesi. L'uomo con il bimbo è Cesare Varetto , Dirigente Fiat responsabile delle relazioni sindacale, è lui il bersaglio dei tre terroristi, gli intimano di dare il piccolo alla mamma e di mettersi in un angolo, Varetto stranito obbedisce poi i tre gli sparano quattro colpi di pistola in rapida successione alle gambe ed escono dalla merceria mentre la vittima crolla a terra. Dopo una ventina di minuti il solito telefonista farà la telefonata di rivendicazione delle Bierre che rivendicavano il ferimento. Varetto era da tempo nel mirino dei brigatisti rossi, infatti gli avevano recapitato un vaso di fiori con dentro una bomba ad orologeria, era accaduto a luglio dello stesso anno, tuttavia gli esecutori dell'attentato dinamitardo erano stati poco accurati e avevano recapitato la bomba ad un omonimo del dirigente Fiat
Piercarlo Andreoletti
5 ottobre Torino
Ferito nella Guerra contro il terrorismo rosso
Il giorno successivo , questa volta di mattina, Prima Linea, un'altra organizzazione terroristica sempre di matrice comunista, compiva un altro attacco armato in stile militare, contro una agenzia di consulenza ed organizzazione industriale, la Praxi Corso Lecce 80 sempre a Torino, l'obiettivo dell'attacco armato era Piercarlo Andreoletti, di anni 43, amministratore delegato di questa agenzia di consulenza.
Due giovani e due ragazza, tutti a viso scoperto, sono entrati nel portone e dopo aver immobilizzato la custode, sono saliti al primo piano, hanno minacciato con le pistole i presenti, sequestrati documenti di identità , legato e imbavagliato gli impiegati, tranne il responsabile Andreoletti che hanno portato nel bagno e dopo averlo fatto stendere a terra gli hanno esploso due colpi alle gambe perforandogli il polpaccio.
Nel corso dell'irruzione i quattro giovani si sono qualificati come comunisti combattenti. Quindi si allontanavano e incrociando la custode hanno affermato “gli abbiamo dato il buongiorno.
“Dopo un quarto d'ora una telefonata di una voce femminile all'ANSA rivendica l'irruzione e il ferimento: abbiamo compiuto stamattina una perquisizione alla agenzia di consulenza e l'invalidamento del capo ufficio Andreoletti con due colpi di di 7,65, continua la campagna di terrore proletario contro i quadri intermedi del comando di impresa.”
Potrebbe essere un'immagine in bianco e nero raffigurante una o più persone
Tu, Renata Bardelle, Domenico Beradinelli e altri 3
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