domenica, aprile 09, 2006

OMBRE DELL'IMPERO ROMANO

Ombre dell'Impero Romano

Un settimanale sta dedicando a Prodi una serie di puntate. Ecco cosa ne esce...


Tutte le ombre dell'Impero Romanodi: gigi massi «Io presidente del Consiglio? Non penso proprio a queste cose, l'Italia ha bisogno di facce nuove». Romano Prodi, aprile 1993. Si apre con questa panzana colossale il formidabile ritratto di Romano Prodi (tre pagine fitte fitte) scritto da Massimo Pandolfi per L'uomo qualsiasi, supplemento del Domenicale, uscito sabato scorso e qui parzialmente ripreso dal Giornale, quotidiano che a Prodi sta dedicando in questi giorni una serie di puntate a firma di Giancarlo Perna (nel numero di oggi, la vera storia della celeberrima seduta spiritica sul sequestro Moro, una delle più immonde falsità propinate da un uomo politico all'opinione pubblica, con la compiacenza ignava dei giornalisti che hanno preferito non andare fino in fondo). Ma tornando al pezzo di Pandolfi, è la storia critica, personale e politica di colui che (non) aspira a Palazzo Chigi per la seconda volta. Vi invito a recuperarla integralmente e a leggerla, soprattutto voi che avete intenzione di votarlo, estrapolando alcune chicche: Contro i 120 libri, perlopiù dispregiativi, sul Cavaliere, la bibliografia su Romano Prodi è magrissima. «Non esistono in libreria libri critici contro il Prof. o comunque si possono contare sulle dita di una mano. Ce n'è uno, del 2000, che ha vissuto una storia emblematica. Si intitola Prodeide, è stampato da una casa editrice che non c'è più, e l'ha curato Antonio Selvatici, un giornalista che oggi vende case». Ex giornalista, perché dopo la biografia non autorizzata di Prodi, «gli hanno fatto terra bruciata intorno». Nel luglio 1993 fu sentito come testimone della vicenda Sme dal pm Antonio Di Pietro, oggi suo alleato. Di Pietro sbattè i pugni sul tavolo: «E i soldi alla Dc chi glieli dava? Lei era capo dell'Iri, possibile che non mi sappia riferire niente?». «Prodi terrorizzato, andò pare a chiedere conforto al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Qualche giorno dopo arrivò a più miti consigli anche il procuratore capo Francesco Saverio Borrelli: guarda caso al successivo interrogatorio di Prodi, Di Pietro non era neanche più presente».Le pagelle di Prodi presidente della Commissione europea sono pessime. Il giudizio della (oggi) alleata Emma Bonino sulla gestione Prodi degli affari Ue: «Cervello piatto». Il Financial Times: «La sua performance è stata orrenda». Sempre il FT: «È un dilettante, catapultato su una poltrona troppo importante per lui». Le Monde su Prodi a Bruxelles: «Una commissione in pieno caos». Il Times di Londra titolò: «Il problema Prodi». Il tedesco Die Welt: «Impacciato, dal linguaggio piatto, un uomo che perde spesso il filo del discorso dando l'impressione di non sapere bene di cosa stia parlando».tratto da: parolibero

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