domenica, luglio 30, 2006

FUOCHI ARTIFICIALI E PICCOLI DI GABBIANI













LEGA NORD LIGURIA
Per l’Indipendenza della Padania
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EVVIVA I FUOCHI ARTIFICIALI – UN GRAZIE DAI PICCOLI DI GABBIANO
Ieri sabato 20, dopo le 22, grande manifestazione pirotecnica con grandi arabeschi multicolori, folla accorsa da ogni dove, traffico intasato, auto rimosse dai vigili, spiagge e litorale trasformate in uno stadio. Purtroppo nessuno ha pensato agli stormi di piccoli di gabbiano e papere che vivono, anzi sopravvivono in condizioni al limite, presso la foce del Letimbro.
La chiatta con i fuochi, sponsorizzata dalla associazione bagni marini, si e’ ancorata a trecento metri al largo della foce del torrente ed ha iniziato il suo spettacolo pirotecnico accompagnato da sprazzi colorati e soprattutto da boati potentissimi. Questi piccoli di gabbiano, che magari non saranno simpatici a nessuno, stazionano li’ da giorni, in disperata attesa di qualche adulto della loro specie che li nutra. Cio’ non accade da tempo oramai, e le bestiole indebolite dalla fame, dalla sete e dal caldo, si stanno spegnendo uno ad uno, come tante lampadine giunte ad esaurimento. Ogni giorno se ne trova uno morto, sulla foce del Letimbro, senza che animalisti ed istituzioni si rendano partecipi a fermare questo disastro faunistico. Forse fa piu’ notizia la foto del gabbiano agonizzante e sporco di greggio in Irak. Questi piccoli gabbiani, sono nostrani, non hanno diritto di voto , poche persone gli gettano del cibo, e loro giovanissimi e deboli non hanno la forza di procurarsene altro. Nonostante si sapesse perfettamente cio’, la chiatta dei fuochi artificiali, come una minacciosa portaerei si e’ ancorata davanti all’ultima casa di questi piccoli in agonia ed ha scatenato il putiferio: moltissimi terrorizzati sono fuggiti ovunque, molti sono impazziti per i decibel che gli rompevano i timpani delicati, domani e nei prossimi giorni continueranno a morire quietamente senza che le istituzioni si decidano a comprare un quintale di scarti alimentari ed a buttarli sul greto del torrente. Mi illudo: e’ una idea molto difficile da farsi venire, meglio pensare con partecipazione al rischio corso da un ricco notabile savonese la cui barca e’ stata urtata da un ricco notabile romano in una ricca localita’ vacanziera.

Roberto NICOLICK

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