domenica, ottobre 01, 2006

UN COMMENTO SULLA FINANZIARIA














Bossi: "Questa Finanziaria è una bastonata. Dobbiamo fare sentire la voce del Paese reale"
"Questa Finanziaria è una bastonata sul Paese. Preparatevi, dobbiamo fare una grande manifestazione, dobbiamo fare sentire la voce del Paese reale". Umberto Bossi, Segretario Federale della Lega Nord, annuncia battaglia contro la Finanziaria e spiega: "Occorre far capire a Prodi che è facile tassare e tassare: ma il Nord ha già dato". Sulla stessa linea anche Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, che osserva: "Prodi, al posto di andare sotto l’ala protettrice della chioccia complice della Cgil, abbandoni la scorta e provi a girare da solo per Milano e immediatamente vedrebbe i cittadini, come del resto accadrebbe in qualunque altra città del Nord, che saprebbero dove mettergli la sua Finanziaria. Altro che redistribuzione del reddito: questo è un colpo da ko, ma di quelli proibiti perché sferrati sotto la cintura, perché fingendo di dare un avanzo, un tozzo di pane secco, ai ceti più deboli in realtà sferra un attacco non soltanto al ceto medio, ma anche a quello meno abbiente, ancora una volta veramente preso in giro da questa sinistra. Tante piccole imprese o artigiani pensano già di chiudere perché non in grado di sopportare lo scippo del Tfr e gli aumenti degli studi di settore e le famiglie, ancor più vessate dalle tasse e dalle accise, vedono avvicinarsi sempre più velocemente una vera e propria patrimoniale sulla casa e finiranno per non riuscire ad arrivare non alla fine del mese ma nemmeno a superare la metà. Oggi sale dal nord un mea culpa generalizzato di coloro che si sono pentiti di aver votato Prodi alle ultime elezioni politiche, un Prodi che, con due colpi di fiducia, cercherà di piegare il Parlamento ed il Paese. Ma ora basta: scendiamo in piazza, tutti, dalla Lega alla Casa delle Libertà fino a quelli che, per errore, hanno votato un finto centrosinistra. E questa volta a scendere in piazza non saranno le centinaia di migliaia di persone che la Lega Nord ha già portato in piazza in passato, ma milioni di persone che si ribelleranno ad una classe dirigente che non sarebbe in grado di amministrare neppure un condominio, figuriamoci in Paese…".

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