domenica, novembre 05, 2006

CONATI DI SECESSIONE

"E quando dall'armadio i cadaveri puzzarono,allora Jacob comprò un'azalea."B. Brecht


A PROPOSITO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO CHE PARLA DI "CONATI DI SECESSIONISMO", VADA A VEDERSI PERCHE' I PARTIGIANI DELLA BRIGATA OSOPPO FURONO TRUCIDATI, PERCHE' SI OPPONEVANO ALLA SECESSIONE DEL FRIULI DA PARTE DELLE BRIGATE GARIBALDI - STELLA ROSSA...QUINDI CHI FURONO I PRIMI SECESSIONISTI ??
La strage di Osoppo
7 febbraio del 1945
La strage di Porzus rappresenta uno degli episodi più oscuri e crudi della resistenza e va inserito nella particolare situazione di confine tra Italia e Jugoslavia propria del Friuli Venezia Giulia.
All’interno dei gruppi della resistenza antifascista friulana si erano creati dei motivi di contrasto, dovuti soprattutto alle sorti future della regione. Da una parte c’erano i comunisti della brigate garibaldine che agivano alle dipendenze della Slovenia (ma tra i quali si contano numerosi italiani) e che premevano per una secessione - annessione del Friuli alla Jugoslavia comunista guidata da Tito; i circa 100 gappisti di tale gruppo erano capeggiati da Mario Toffanin, denominato "Giacca".
La cosiddetta brigata Osoppo, invece, difendeva l’italianità del Friuli. Ad essa prese parte nel 1945 il fratello di Pier Paolo Pasolini, Guido, assumendo Ermes come nome di battaglia (in onore di un amico di Pier Paolo). Guido aderì con molta convinzione alla brigata, come dimostrano le esortazioni a Pier Paolo affinché difendesse attraverso i suoi articoli le posizioni nazionalistiche dell’Osoppo.
L’episodio di Porzus si consumò il 7 febbraio 1945. Un centinaio di garibaldini, dopo aver simulato di essersi persi, catturarono e fucilarono 22 partigiani della brigata Osoppo nelle malghe di Porzus. Il fratello di Pasolini, pur rimanendo ferito, riuscì a sfuggire, trovando riparo da una contadina. Poco dopo venne tuttavia ritrovato dai garibaldini, condotto fuori con la forza e massacrato atrocemente.
Negli anni Cinquanta iniziò il processo agli esecutori della strage. Due esponenti di rilevo della divisione Garibaldi, il comandante Toffanin e il commissario politico Padoan, furono condannati. Padoan ottenne l’amnistia nel 1959: quest’ultimo ha tuttavia sempre sostenuto l’innocenza della divisione, ritenendo che Giacca sia stato soltanto l’esecutore, certo ferocissimo, dell’operazione; il partigiano accusa invece il comando sloveno di essere stato il vero mandante dell’eccidio.

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