domenica, dicembre 17, 2006

LEGA IN PIAZZA A MILANO

Lega in piazza a Milano: «Prodi è un virus» Calderoli dal palco: «Siamo 75mila. Questo governo causa la disintegrazione del paese». Bossi: «Elezioni subito» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

Il corteo a Milano (Ansa)
MILANO - Corteo e comizio finale in piazza Castello a Milano della Lega, che si è mobilitata contro il governo Prodi e la Finanziaria. «Siamo almeno in 75 mila» ha detto Roberto Calderoli dal palco prima di iniziare il suo intervento. Il corteo ha avuto solo un breve stop davanti al palazzo del Senato per un "omaggio" a quella che fu la sede del governo provvisorio milanese durante il Risorgimento. All'interno del corteo c'erano diverse associazioni padane e anche un gruppo di «genitori di militari caduti in tempo di pace» che chiedono «giustizia e dignità per i nostri figli contro la guerra».
«PRODI E ' UN VIRUS» - «Siamo a Milano, c’è freddo. Copritevi bene perché c’è in giro un virus influenzale che causa epidemie. E’ il Romanus Prodis, lo prendi quando voti a sinistra, ha come tempi di incubazione dei mesi di Governo e causa la disintegrazione del Paese». Ha attaccato così il suo discorso il vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli, dal palco allestito in piazza Castello. Calderoli ha parlato di fronte alla platea dei manifestanti che hanno sfilato per le vie di Milano per protestare contro la Finanziaria e il Governo.
«FAREMO A FETTE LA MORTADELLA» - Accanto al palco due grandi mortadelle intere che simboleggiano il premier Prodi: «Questa mortadellona ha i minuti contati - ha detto Calderoli - oggi vi assicuro che la faremo a fette». Calderoli si è poi rivolto "a quelli che alle elezioni sono andati a votare con una maglietta con sopra scritto ’sono un coglione’. Oggi non si trova più nessuno di quei ’coglioni’ che hanno votato Prodi, ma se ne trovassi uno vorrei chiedergli se non si sente un po’ più ’coglione’. Berlusconi aveva ragione".

Bossi a Milano (Ap)
BOSSI: «ELEZIONI SUBITO» - Umberto Bossi ha chiuso con il suo intervento la manifestazione. E dal palco ha anche rivolto un appello al Presidente della Repubblica: «Vogliamo subito le elezioni anche se nei palazzi del potere fanno finta di non sentire. Quando un governo non è più sopportato dal popolo ci vogliono le elezioni. Il presidente della Repubblica deve sentire la voce del popolo. Così non si può più andare avanti. Prodi ha paura delle elezioni perchè sa che la gente lo seppellirá».
DIFESA DELLA FAMIGLIA - Bossi ha anche criticato la politica economica del governo «che è molto brutta. Ma la cosa più grave è quello che stanno facendo con la società. L'economia si può rimettere a posto mentre non si può rimettere a posto una società basata sulla droga libera e sulla famiglia omosessuale. Questa è la società che vogliono creare. È un errore gravissimo. Io sono molto preoccupato per quanto sta succedendo, il problema non sono i diritti degli omosessuali perché tutti i cittadini hanno diritti individuali, il problema è la famiglia omosessuale. Finirá che come volevano fare l'anno scorso in Europa - conclude Bossi - vorranno anche legalizzare la pedofilia».
17 dicembre 2006

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