lunedì, gennaio 23, 2006

VANDALISMI PRESSO IL TRIBUNALE DI SAVONA



La notte, piazza Barile, la piazzetta a monte del palazzo di giustizia, diventa un luogo poco sicuro, idoneo ai loschi incontri. In piu' qualche ignoto teppista, ha voluto giocare al tiro a segno sui pannelli di vetro perimetrali che ornano la fontana : ecco i risultati....
Roberto Nicolick
Consigliere Provinciale Lega Nord

giovedì, gennaio 19, 2006

VILLA ZANELLI


VILLA ZANELLI, una splendida villa stile Liberty, e' ora un relitto del passato, dotata di un ampio e stupendo parco, con alberi di alto fusto, e' completamente abbandonata dalla amministrazione comunale di Savona. Qualche giorno fa, vi sono entrato, scavalcando con facilita', il muro di cinta che confina con la spiaggia delle fornaci. Il parco era occupato da un gruppo di extracomunitari, che hanno come base la dependance posta a levante della villa propriamente detta, usata come dormitorio. Gli angoli piu' nascosti del parco vengono invece usati come latrine; all'interno della foresteria decine di sacchi pieni di rifiuti, nascosti per non mostrare la frequentazione degli intrusi. Gli extracomunitari mi hanno anche mostrato i loro ingenui tentativi di scasso dei muri con cui l'amministrazione comunale di Savona, ha sbrigativamente, chiuso le porte e le finestre del piano terra. In questo modo la villa non ha una regolare manutenzione da anni: il tetto cade a pezzi e cosi' il pregiato intonaco esterno, i serramenti interni ed esterni sono semi distrutti, le formelle di ceramica sulle facciate stanno deteriorandosi. E' un vero peccato che una villa cosi' bella debba diventare uno sfacelo, senza che nessuno si dia la pena di intervenire.

Roberto NICOLICK
Consigliere Provinciale Lega Nord

lunedì, gennaio 16, 2006

maschere in politica
















Quanti in politica mostrano la loro vera faccia, quanti in politica sono sinceramente preoccupati dei cittadini, quanti in politica non curano solo il loro orticello, quanti in politica perseguono il raggiungimento del bene comune e non il loro, quanti in politica sono presenti....e non assenti

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RUMENTA SULLA SPIAGGIA


passeggiando sulla spiaggia delle fornaci, si nota questo mucchio di rumenta, la gente mi dice che e' li' da giorni e nessuno lo rimuove. Mica male come vergogna. Si parla tanto di alta politica e poi nel concreto, nessuno pulisce la rumenta. Mi auguro che per la prossima stagione estiva qualcuno si attivi...

domenica, gennaio 15, 2006

A PROPOSITO DELL'ISLAM


In questo periodo si parla tanto di Islam, ma in quanti lo conoscono? In quanti sanno “come e, soprattutto, perché” è nato? Chi era Maometto “Il Lodato”, (La Mecca 570 d.c. circa, Medina 632)?
Su di lui sono state scritte una serie di biografie, ma tutte (o quasi) risalgono a quella scritta da Ibn Ishāq e, successivamente, rielaborata da Ibn Ishām morto nell’883, dunque, ben due secoli dopo la dipartita del “Profeta”.
Che cosa faceva per vivere, Maometto, prima di ritirarsi in meditazione? Maometto era uno dei cammellieri di Khadīgia, una ricca vedova araba. Forse era anche un bell’uomo, ma, senza dubbio alcuno aveva il grande dono dell’oratoria, dell’inventiva e del cinismo; sapeva convincere la gente, tanto che Khadīgia se lo prese per marito. Forse lui pensava di essersi sistemato, ma così non fu, in quanto, per quanto fosse bravo nell’alcova, la consorte non volle mollare i cordoni della borsa, e, nonostante tutte le peripezie del Nostro, era sempre lei a gestirli anche se ha avuto ben cinque figli tra i quali vi è Fātima dal cui matrimonio con ‘Alī’ ebbero origine gli ‘Alidi’.
Stanco delle vessazioni e delle umiliazioni subite, tra il 609 ed 610 (la data non è certa), Maometto abbandona la dispotica moglie e si ritira in una caverna del monte Hirā per studiare la maniera di rinnovare la fede degli hanīf che per lui era la vera fede monoteista. Qui “avrebbe” avuto la rivelazione del Corano (dall’arabo Al-Qurān, “la lettura” per eccellenza), incentrata, come detto sul monoteismo e, inizialmente, sull’annuncio dell’imminente giorno del giudizio per cui era necessario convertirsi e pentirsi. Di fronte alle difficoltà riscontrate nella sua predicazione, nel 622, emigrò (“egira”) a Yathrīb, la futura Medina, “La città del Profeta”, ospite di Abū Ayyūb, e qui cominciò l’organizzazione della comunità musulmana che si rafforzò sotto la sua guida sia a livello politico, sia a livello religioso. Intanto, morta Khadīgia nel 619, sposò quattordici donne, spesso per motivi politico-religiosi, la più nota delle quali era ‘A’Isha, figlia di Abū Bakr. Intanto, a Medina, Maometto continua a “sfornare”, come i panettieri sfornano il pane, una rivelazione dopo l’altra tra le quali la conferma monoteistica della parola di Abramo. Le rivelazioni sono spesse di contenuto giuridico onde poter “guidare”, ben oltre la religione, l’accresciuta nazione musulmana, la cosiddetta “umma”.
Contemporaneamente si mise in urto con la comunità ebraica che lo accusò di non conoscere i sacri testi biblici, e sulla fondatezza di questa obiezione non ci sono dubbi.
Nel 628, forse “affetto” da un senso di onnipotenza, affermò di aver avuto l’ennesima visione la quale affermava che l’Islam dovrà essere la religione universale e per questo la propose a tutti i sovrani vicini invitandoli a convertirsi. Maometto, dalla prima rivelazione (609-610?) fino alla sua morte, avvenuta a Medina dove è stato anche sepolto, è un continuo susseguirsi di rivelazioni. Non a caso, nel pieno del Medio Evo bizantino e latino, era considerato un “cosciente impostore e un turpe profittatore”.
Che Maometto fosse una persona intelligente, nessuno lo mette in dubbio, tantomeno chi scrive. Certamente parte del contenuto delle sue predicazioni è ragionevole, anche perché ha pescato a piene mani sia nel Cristianesimo, sia nell’Ebraismo: la fede monoteistica, Abramo, la rocca di Abramo (che si trova a Gerusalemme nella moschea della Rocca, appunto), non a caso fece di Gesù (Jafet) uno dei profeti di Allah, non toccare né alcol né porco (presa dall’Ebraismo), etc., etc. che, in quelle latitudini e in quel tempo, non era certo una cosa sbagliata.
Quindi noi occidentali, che di porco e di alcol, ne consumiamo in quantità industriale, siamo gente “impura”, una razza da combattere, da sterminare.
Dove, invece, si nota il suo “pensiero” sulla Donna, è nel fatto che, una volta risolti i problemi economici, ebbe quattordici mogli (relegando, di fatto, la donna a semplice oggetto di divertimento dell’uomo e come fattrice di figli), e che nel credo mussulmano sia consentita la poligamia. Inoltre il fatto che solo il musulmano sia un popolo eletto, mentre gli altri sono impuri e collocati al di sotto della donna stessa, sta il grande pericolo che ha rivestito, riveste e continuerà a rivestire l’Islam.

Tutte le notizie attualmente in circolazione provengono dalle biografie autorizzate e fatte eseguire da suo suocero, mentre quelle apocrife sono state messe “fuorilegge” da tutti capi islamici, (immam, ulema e via cantando ) poiché, secondo loro, contengono solo falsità.
Pertanto, considero l’Islam altamente tossico, tanto quanto il comunismo. Infatti, per i fedeli di queste due dottrine, non conta essere italiano piuttosto che russo, arabo o marocchino. Al primo posto vi è Allah, poi, semmai, lo Stato, così come per il comunista viene prima il partito e dopo lo Stato.
Un’ultima considerazione: con la scusa dei dettami di questa religione (e lo riaffermo, visto come è nata, l’islam è solo una setta che ha attecchito, e continua a farlo, solamente nei ceti poveri, dove l’ignoranza regna sovrana, come sta avvenendo attualmente ad Istanbul, tanto per fare un esempio), vengono tollerate un rilevante numero infrazioni alla nostra Costituzione, una su tutte, la discriminazione tra i sessi, cui si possono aggiungere le sofferenze imposte agli animali per la loro macellazione. Ma come, se io dò un calcio ad un cane, mi becco 5.000 € di multa, però loro possono fare infliggere grandi sofferenze agli animali in sede di macellazione. Se la Costituzione è valida per me, cittadino italiano, a maggior ragione deve esserlo per loro che italiani non sono. Perché se io vado in un Paese musulmano devo rispettare le loro leggi, ed è giusto che sia così in quanto sono cittadino straniero, per lo stesso motivo loro, che sono a casa nostra, devono rispettare le nostre e non imporci le loro.
Se non sono contenti di come sono trattati, perché non tolgono il disturbo e se ne tornano a casa loro?
Infine un suggerimento ai governanti occidentali in generale ed ai nostri in particolare: perché non annunciano “urbi et orbi” che i resti dei terroristi suicidi saranno dapprima denudati e successivamente sepolti avvolti in una pelle di porco?

( un contributo di D. Vivaldo)

QUESTIONE MORALE





















Roberto Nicolick, consigliere provinciale Lega Nord Savona.
In questi giorni, un interrogativo molto pressante mi si pone: e' possibile tenere tra noi, un malfattore??? La domanda mi viene spontanea, quando guardo le persone che gravitano all'interno dei partiti politici, il mio compreso.
Ho sempre ritenuto importante , il rispetto di uno dei dieci comandamenti, il settimo !
A maggior ragione se una persona ricopre un incarico politico anche di natura locale. E se questo losco indivuo, che ruba e compie estorsioni, non viene rimosso , allora non ci troviamo in presenza di una serie di complicita' e di omissioni ??