sabato, marzo 10, 2007

QUALE FESTA DELLA DONNA

FESTA SI MA DI QUALE DONNA? Cara donna, sorella, amica, madre o figlia che tu sia. Conosciuta o sconosciuta, poco importa. L'8 marzo si tiene la tua festa, la festa della donna appunto. Inutile, quanto retorico disquisire, se sia giusta o meno. Lasciamo a chi non ha nulla da dire la solita riflessione sul fatto che non serva un giorno all'anno per ricordarti o che sia una festa per far vendere più fiori. Poiché se guardiamo le cronache recenti mi chiedo cosa ci sia in realtà da festeggiare e mi piacerebbe che ad essere celebrata in questa giornata, sia una di quelle donne protagoniste della ricerca fatta dal Ministero delle Pari Opportunità. Da cui sono emersi dati folli, secondo i quali 14milioni di donne in Italia hanno subito almeno una volta nella vita una violenza fisica o psicologica, e perdonatemi la parola "almeno"; mentre 482mila hanno subito uno stupro. Il 30% di queste vittime non ha mai chiesto aiuto, pensando che l'essere "percosse o violentate non fosse motivo di reato". E chi trova la forza per denunciare va contro quel muro di omertà e di solitudine che purtroppo fa tornare sui propri passi. Per non parlare dei tempi elefantiaci della giustizia italiana, dove un processo penale può durare anche 10 anni. Con il risultato che lui la fa franca e continua ad essere quello che è a vita mentre lei la parola vita la toglie per sempre dal suo vocabolario. Quest'anno allora vorrei che la mimosa la si cogliesse per questa donna. Sempre più sola e schiava di un maschio, tale solo dall'andrologo. Una donna di ogni età, bambina sempre più piccola, a volte addirittura neonata, nelle foto che i predatori di bambini si scambiano in internet, oppure adulta, magari già coi capelli bianchi, precocemente invecchiati in case prigione. Solo per lei ha valore la festa della donna. Per lei abbandonata spesso anche dalle sue "colleghe" al femminile, talvolta riunite in magniloquenti associazioni culturali, più impegnate ad organizzare cene di gala dove esibire l'ultimo gioiello dono del cornificante partner, solitamente un industrialotto con la pancia e la giovane amante, piuttosto che pronte a sporcarsi mani e pelliccia per alzare da terra una donna sporca di sangue e lividi. Se 14milioni di donne hanno subito una grave forma di abuso, difficile sarà pensare che dagli uomini arrivi la risposta giusta. E senza cadere in facili generalizzazioni, tenute a debita distanza in tutto il mio discorso, è alle stesse che chiedo un'azione concreta. Che cancelli certe cifre incivili e ridia dignità a tutti. Maschi compresi. Allora e solo allora avrà un senso festeggiare.

Da PROMETEO

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