Furti nei supermercati, ammanchi da 3 miliardi di euro
Ogni famiglia "versa" 157 euro all'anno per compensare il taccheggio. A non passare dalla cassa soprattutto lamette da barba e parmigiano
Un bottino da 3,08 miliardi di euro in un anno: a tanto ammonta il valore delle merci sottratte da taccheggi ed errori amministrativi alla Gdo, la grande distribuzione organizzata, nel periodo compreso tra giugno 2006 a giugno 2007. Supermercati, ipermercati e centri commerciali hanno visto “svanire” dai loro scaffali l’1,5% di prodotti in più rispetto all’anno scorso, rispetto alla media europea che si limita a un +0,85%. A indignarsi per l’aumento dei furti non dovrebbero essere solo le grandi insegne della distribuzione, ma anche i consumatori: sono loro alla fine che pagano anche per chi non passa dalla cassa. Al punto che ogni famiglia, in un anno, versa un “extra” alla Gdo di circa 157 euro.
Ogni famiglia "versa" 157 euro all'anno per compensare il taccheggio. A non passare dalla cassa soprattutto lamette da barba e parmigiano
Un bottino da 3,08 miliardi di euro in un anno: a tanto ammonta il valore delle merci sottratte da taccheggi ed errori amministrativi alla Gdo, la grande distribuzione organizzata, nel periodo compreso tra giugno 2006 a giugno 2007. Supermercati, ipermercati e centri commerciali hanno visto “svanire” dai loro scaffali l’1,5% di prodotti in più rispetto all’anno scorso, rispetto alla media europea che si limita a un +0,85%. A indignarsi per l’aumento dei furti non dovrebbero essere solo le grandi insegne della distribuzione, ma anche i consumatori: sono loro alla fine che pagano anche per chi non passa dalla cassa. Al punto che ogni famiglia, in un anno, versa un “extra” alla Gdo di circa 157 euro.
È questo il bilancio dell'edizione 2007 del “Barometro mondiale dei furti nel retail” commissionato da Checkpoint Systems e condotto dal Centre for retail research. L’indagine ha per la prima volta raccolto a livello mondiale i dati sulle perdite dovute a furti, frodi o danni in 820 grandi retailer di tutto il mondo. Il fatturato complessivo dei taccheggiatori è davvero sorprendente: quasi 696 miliardi di euro.A rubare in ipermercati o grandi magazzini sono soprattutto i clienti, colpevoli nel 50,8% dei casi. L’altra metà della torta se la spartiscono i dipendenti infedeli (28,4%), i fornitori (7%) e gli errori amministrativi, ai quali va attribuito il 13,8% delle perdite. Le regioni del nord (53,3%) sono quelle più colpite. Primato alla Lombardia, che registra ammanchi di merce per un valore di circa 720 milioni di euro. Seguono il centro (28,4%) e il sud (18,3%).La classifica degli oggetti più rubati non è per nulla scontata. Al primo posto, con il 22%, spiccano le lamette da barba (ogni 4 confezioni vendute la quinta non passa dalla cassa), seguite dalle costose cartucce d'inchiostro per stampanti (15%) e dall’italianissimo Parmigiano reggiano (10%). Nelle mire dei taccheggiatori anche cosmetici (+12,4%), superalcolici (+21,8%), abbigliamento griffato (+12,2), carne e salumi. In costante aumento anche i furti di carni e formaggi (+10,8%).Poco rubate le calzature, i giocattoli e - forse per un minore appeal - giornali e riviste.Nella classifica europea dei tassi di differenze inventariali più alti, l’Italia si pone al quarto posto. La maglia nera spetta alle Repubbliche Baltiche (Lituania, Estonia e Lettonia), anche se è il Regno Unito a segnare il valore delle merci sottratte più elevato, per un totale di quasi 5,6 miliardi di euro (1,34%).
TANTO PER RIMANERE A SAVONA, CONOBBI UN "SEGRETARIO POLITICO" CHE RUBAVA ALL'IPERCOOP, VENNE PURE SORPRESO DALLA SORVEGLIANZA , FERMATO E PERQUISITO DALLA POLIZIA DI STATO, IL SUO NOME RISULTA SUL VERBALE DELLA QUESTURA DI SAVONA. IL TIPO DOVETTE PAGARE PER NON ESSERE PROCESSATO CIRCA 1000 EURO.
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