giovedì, gennaio 24, 2008

LA STAZIONE FS DI SAVONA







La storia infinita della Stazione ferroviaria di Mongrifone – Savona

Sembra che penda una antica maledizione dei faraoni, sulla stazione ferroviaria di Savona, l’unica in citta’, la Stazione Mongrifone. Questa maledizione fa si’ che ogni intervento di ristrutturazione, che la vada a toccare, abbia dei tempi lunghissimi , quasi biblici, con enormi disagi per gli utenti.
La stazione viene progettata e costruita dagli ingg. Nervi e Batoli, intorno al 1961, appena messa in piedi, arriva in gran pompa magna il presidente della Repubblica Antonio Segni, attorniato dai notabili democristiani dell’epoca, la inaugura nel corso del 1962, dopo un anno al povero Segni gli arriva un ictus che lo costringe ad abbandonare la presidenza della repubblica per inabilita’.

Dopo l’inaugurazione ufficiale che e’ solo di immagine, lo scalo ferroviario viene invaso dalle erbacce, dai rifiuti e da un campo di zingari, che vivevano rubacchiando nella zona dell’oltreletimbro. Bisogna aspettare il 1977, per vedere i binari e i treni che cominciano a transitare sotto le avveniristiche pensiline della stazione Mongrifone. Fatto sta, che un patrimonio di idee innovative e risorse economiche enormi, viene lasciato deperire per quasi 15 anni. A Savona, queste cose accadono con una certa frequenza.

Al presente, la situazione non e’ delle migliori: Centostazione e RFI ( gruppo FS ), confinanziano delle opere di ristrutturazione per 2,6 milioni di euro. Questi lavori in corso da mesi e mesi, iniziati, abbandonati in corso d’opera e poi ripresi, offrono uno spettacolo indecoroso di incuria, degrado, e disordine. La stazione inagibile al 90 per cento dei suoi locali, e’ un cantiere a cielo aperto, con tempi di fine lavori, che nessuno puo’ o vuole prevedere. Un vero Disastro, un biglietto da visita per i 5 milioni di passeggeri all’anno, di terribile pubblicita’: La stazione sembra reduce da un bombardamento aereo e il peggio e’ che questa distruzione appare senza fine nel tempo. I viaggiatori in arrivo e in partenza devono scendere per sentieri fangosi oppure affrontare lunghi percorsi kafkiani, sembra di arrivare in una stazione in Bosnia, dopo un attacco aereo. Questa e’ la triste realta’ della stazione ferroviaria di Savona.





































































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