lunedì, febbraio 25, 2008

SUI PEDOFILI

E' evidente come la caratteristica principale del pedofilo sia la recidività.
Il suo tornare, non appena ne avrà l’occasione, all’attacco.
Complice una mala giustizia, un sistema ipocrita e garantista (insieme ai tempi lunghissimi dei processi). Ma anche tanta, tanta ignoranza.
Che ha permesso di sottovalutare il problema, permettendo a tutti questi mostri di farla franca. (Quasi) Sempre.


Predatori di bambini in libertà non vigilata. Cacciatori di anime e di corpi (“Iacono si è accanito con violenza efferata…”) liberi di punire.
Noi. I nostri figli. Sempre più piccoli ed indifesi.
Il caso di Agrigento è solo l’ultimo, in ordine di tempo, di tutta una serie di casi che solo in un paese oramai allo sfascio, sul fronte della tutela dei bambini (e delle donne!) continua a tollerare.
Ripassiamo un po’ la lezione? Bene allora vi ricordo:
il pedofilo che in secondo grado a Genova viene assolto perché “abusante sì, ma sonnambulo”,
quello di Campobasso la cui pena viene ridotta “perché la minore è disabile”,
quello di Vicenza, abusante sì “ma innamorato” (quale predatore di quella categoria non è innamorato”?),
quello di Torino condannato per abusi nelle scuole materne mentre la famiglia continua ad infamare chiunque, come noi (soprattutto noi), si occupi di tutela dell’infanzia violata, proclamando la non cultura dei falsi abusi mentre il tribunale emette una sentenza di secondo grado (condanna a due anni ed 1 mese).
Sono questi alcuni dei tanti (grandi) segnali che le cose non vanno.
Qua come altrove: ricordate la storia di Cristopher Barrios jr di cui parlammo nel blog e che tanto vi colpì? Chris, 6 anni, ucciso da un pedofilo recidivo, che due giorni dopo averlo rapito, abusato per 3 ore e fatto a pezzi, andò davanti al Giudice che doveva confermargli, o meno, gli arresti domiciliari….per abusi su due bambine.
Tornando al caso di Agrigento quindi aggiungo che la cosa non solo non mi stupisce.
E non punto il dito né sui Giudice (semmai sugli avvocati che l’hanno difeso!!!!!), né sui genitori che gli hanno affidato la propria bambina e che hanno dichiarato “pensavamo fosse innocente”.
Non me la prenderò con loro (ci penseranno, spero, i sensi di colpa). Ma ricordo come le loro parole siano le stesse che SEMPRE sentiamo quando viene individuato un pedofilo:
“pensavamo fosse innocente”.
I predatori di bambini sono cacciatori che nessuno mai fermerà. Che non si faranno mai curare perché quello che fanno, abusare, a loro dà piacere, gratificazione.
E nessuno è così stolto da farsi curare per rinunciare al piacere.
Per questo, in una società che civilmente rifiuta la pena di morte ed i suoi derivati, serve più che mai una giustizia sociale innanzitutto, che li rispedisca nel buio, nel silenzio, togliendo loro anche solo il diritto ad esprimersi, da portare avanti concordemente con una carcerazione dove la pena sia certa, sicura, durissima.
Attirandomi qualche antipatia ripeto che Guantanamo può essere quanto di più vicino al concetto di un carcere per pedofili si possa pensare.
L'alternativa è continuare a piangere i bambini: il giorno dopo il loro abuso!

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