Mumbai - Si combatte corridoio per corridoio. Stanza per stanza. Militari, polizia e teste di cuoio contro i terroristi asserragliati ancora all'interno dell'Oberoi Trident. Dopo i nove attacchi terroristici contemporanei infuria ancora la battaglia a Mumbai. Dal Taj hotel i turisti sono stati sgomberati. Tutti i terroristi che si trovavano all’interno sono stati uccisi dalle forze speciali indiane. Mentre nell'hotel Oberoi si lotta per la conquista del territorio: dalle finestre esce fumo, si sentono esplosioni continue. E almeno 70 dei 200 ostaggi reclusi sono stati liberati. Sette nostri connazionali sarebbero ancora all'interno dell'albergo, chiusi nelle loro camere. Tra loro c'è anche una bambina. Tutti gli ostaggi che si trovavano nel centro ebraico di Nariman House sono stati tratti in salvo.
Speranze per gli italiani Ci sono "ragionevoli speranze" che i nostri connazionali "possano lasciare l’albergo". Nessuno di loro è ostaggio dei terroristi. Tutti sono invece chiusi nelle loro camere dell’hotel. Lo ha riferito Fabrizio Romano, capo dell’Unità di crisi della Farnesina. "Gli italiani bloccati sentono delle esplosioni e sono ben consapevoli della situazione e di quello che è successo". Comunque "l’unità di crisi e il consolato italiano a Mumbai sono riusciti a rimanere in contatto con loro" ha chiarito Romano. "Le forze indiane stanno operando per bonificare i due immobili e stanno operando con molta cautela. La nostra aspettativa è che la cosa si possa risolvere nel migliore dei modi". Intanto dei circa 40 italiani che si erano rifugiati nel Consolato italiano non è rimasto "quasi più nessuno". Sono rientrati nelle loro abitazioni o scesi in altri alberghi.
Il connazionale ucciso C'è un italiano tra le vittime degli attentati. La conferma arriva dalla Farnesina. Tra i 125 cadaveri c'è anche quello di Antonio Di Lorenzo, cittadino livornese (nato a Roma ma residente a Livorno dal ’72), in India per motivi di lavoro. Il sindaco della città toscana, Alessandro Cosimi, esprime il cordoglio "suo personale e della città, alla famiglia: al figlio Massimiliano, anch’egli a Mumbai, alla moglie Emilia Piera e all’altro figlio Gabriele, che invece si trovano a Livorno". Di Lorenzo sarebbe stato ucciso da una granata nella prima fase degli attacchi.
Liberato il Taj Mahal Dopo un durissimo combattimento durato diverse ore la polizia ha ripreso il controllo dell’albergo Taj Mahal. "Ora non ci sono più ostaggi al suo interno". Gli agenti hanno trovato alcuni cadaveri all’ingresso e, stanza per stanza, hanno fatto uscire i clienti. Nell’attacco sono stati uccisi cinque terroristi, altri due sono riusciti a fuggire mentre nove sono stati arrestati. Secondo altre fonti giornalistiche i terroristi morti sono in realtà degli attentatori suicidi.
Oberoi Trident Una serie di esplosioni è stata sentita nella parte meridionale della città. Le esplosioni provenivano dall’hotel Taj Mahal, dall’hotel Oberoi Trident e dalla Nariman House. L'Oberoi Trident e la Nariman House sono subito stati circondati dalle teste di cuoio. Altre cinque esplosioni sono state avvertite nel giro di cinque minuti dall’hotel Oberoi Trident.
Nariman House Tutti gli ostaggi che si trovavano nel centro ebraico di Nariman House a Mumbai sono stati tratti in salvo. Questa mattina dal centro del movimento ultraortodosso Chabad erano riusciti a fuggire due impiegati, portando un bambino di due anni. Un estremista islamico, asserragliato nel centro di residenza ebraico, aveva chiesto di stabilire un contatto con il governo indiano e offerto la liberazione di ostaggi. L’uomo aveva avanzato le sue richieste in una telefonata ad un canale televisivo indiano, in cui, oltre a chiedere un contatto con il governo offrendo in cambio il rilascio di ostaggi, aveva anche denunciato gli abusi a suo avviso perpetrati nel Kashmir indiano." Chiedete al governo di parlare con noi e noi libereremo gli ostaggi" aveva detto l’uomo parlando in urdu con un accento simile a quello tipico della zona del Kashmir. "Vi rendete conto di quante persone sono state uccise in Kashmir? - aveva aggiunto - Siete consapevoli di come il vostro esercito ha ucciso musulmani? Sapete quanti musulmani sono stati uccisi questa settimana in Kashmir?".
La delegazione Ue Un aereo militare della Francia, che detiene la presidenza di turno dell’Ue, è partita verso a Mumbai per evacuare la delegazione di europarlamentari rimasti coinvolti negli attacchi terroristici.
Con una nave dal Pakistan Gli uomini armati responsabili della serie di attacchi venivano dal Pakistan. Lo ha detto oggi un alto responsabile militare indiano. Una nave sospettata di aver trasportato gli attentatori di Mumbai, la MV Alpha, è stata scoperta dalla guardia costiera a 112 chilometri dalla capitale economica dell’India. Un portavoce delle autorità marittime ha riferito che sono state effettuate ricerche a bordo, ma non è voluto entrare in dettagli. La guardia costiera aveva mobilitato due aerei, elicotteri e le sue navi dopo aver ricevuto l’informazione che la MV Alpha poteva aver portato i terroristi da Gujarat a Mumbai. Ma il Pakistan nega ufficialmente qualsiasi coinvolgimento negli attentati.
Terroristi indù? Il Lashkar-i-Tayyiba, uno dei gruppi armati islamisti con base in Pakistan che lottano contro la presenza indiana in Kashmir, hanno smentito qualsiasi coinvolgimento negli attacchi di Mumbai. "Non abbiamo nulla a che fare con gli attacchi" ha detto un portavoce, Abdullah Ghaznavi da Sringar. Oggi il premier indiano Manmohan Singh ha accusato gruppi con basi "al di fuori" dell’India di aver sferrato gli attacchi. "Non crediamo che sia utile uccidere civili innocenti - dice il portavoce - questa sembra piuttosto un’azione dei militanti indù che vogliono scatenare l’odio contro i musulmani...noi condanniamo con forza questi attacchi".
Un bilancio pesante Sarebbero 125 i morti e 327 feriti in una serie di attacchi condotti in serata nella capitale finanziaria dell’India. Nove delle vittime sono straniere (sicuramente un giapponese, un australiano e un italiano). Gli attentati sono stati rivendicati da un gruppo islamico semisconosciuto, i Deccan Mujahidden, che hanno chiesto la liberazione di tutti i guerriglieri musulmani detenuti in India. Decine gli ostaggi, in particolare americani e inglesi, in alcuni alberghi. A entrare in azione sarebbero stati circa 200 terroristi divisi in diversi commando, ma sul loro numero esatto non ci sono notizie ufficiali. Si parla di nove diversi obbiettivi attaccati in città.
Terroristi dal Pakistan Secondo un’indagine preliminare delle autorità indiane i terroristi potrebbero essere di nazionalità pachistana. "Abbiamo indizi che i responsabili sarebbero arrivati a Mumbai in barca da Karachi e che siano cittadini pachistani" dice una fonte al
Times of India. Secondo la fonte la notizia proverrebbe dall’interrogatorio di uno dei terroristi catturati dalla polizia. La polizia, sempre secondo fonti citate dal giornale, avrebbe già sequestrato quattro imbarcazioni che sarebbero state usate dai terroristi per sbarcare a Mumbai. Le richieste Gli attacchi, avvenuti nel cuore della notte, creano ulteriori problemi alla già debole economia del Paese. Le autorità hanno chiuso la borsa, il mercato valutario e quello obbligazionario mentre commando e agenti di polizia hanno lanciato l’assedio agli uomini armati. Un militante asserragliato nell’hotel Oberoi ha detto alla tv indiana per telefono che gli ostaggi saranno liberati soltanto quando lo saranno tutti i mujahideen, cioé i guerrieri santi dell’Islam, imprigionati nelle carceri indiane. L’uomo, che ha detto di chiamarsi Sahadullah, ha detto di essere uno dei sette attentatori presenti nell’albergo. "Liberate tutti i mujahideen e i musulmani che vivono in India non avranno problemi" ha aggiunto.
da "il Giornale"
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