mercoledì, gennaio 28, 2009

IL POVERO CAVALLO DI SCAFATI ( SALERNO)

Incredibile: da Striscia la notizia di oggi 28 gennaio 2009, un povero cavallo adulto, viene tenuto ristretto in prigionia forzata in un box in muratura, con due piccole aperture come finestrotti, senza poter uscire e muoversi come natura comanda . E' un fatto vergognoso che grida vendetta.
Il cavallo deve essere tolto all'indegno proprietario e rimesso in liberta'. Inviamo mails di protesta al Comune di Scafati ( Salerno) perche' intervenga.

5 commenti:

  1. Ho appena mandato una e-mail al comune di Scafati all'indirizzo angelopasqualino.aliberti@comune.scafati.sa.it trovato in rete, dicendo che avremmo sporto denuncia se la cosa non si risolveva, è veramente vergognoso che ci siano queste violenze inutili contro esseri indifesi

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  2. Ecco cosa c'è sul sito del comune di scafati:

    Quando la televisione è strabica : il cavallo murato filmato da Striscia la Notizia era in realtà una bufala (mediatica)
    Dopo una mattinata in cui gli uffici comunali sono stati subissati di proteste ed insulti da tutta Italia per il caso del "cavallo murato vivo" sollevato dal programma "Forum" e amplificato da "Striscia la notizia" con un servizio ad hoc, la verità dei fatti è stata accertata dalle Autorità comunali e sanitarie con sopralluoghi sul posto: l'animale non è affatto in condizioni precarie; il box di ricovero notturno è dotato di tutte le autorizzazioni ed ha dimensioni superiori ai limiti minimi di legge previsti; per le uscite all'aperto l'animale usufruisce di spazi ampi sul retro dell'immobile; il proprietario ottantenne non è affatto un aguzzino o un maltrattatore di animali ma persona affezionatissima al proprio cavallo che segue e cura quotidianamente, notorio in città proprio per tale viscerale passione.

    Alla luce della verità accertata ci si chiede: chi ripagherà il proprietario del cavallo, la città, la comunità locale e l'amministrazione civica dei danni di immagine causati dalla messa in onda di una notizia tanto plateale quanto falsa?


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    28/01/2009

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  3. Sono sconvolta... ci sono appelli che stanno girando per questo cavallo dappertutto ! Sono contenta che le persone siano sensibili, ma andrebbe fatto un CONTROSERVIZIO, se fosse appurata la bufala, da parte di STRISCIA... che ne pensate ? Giorgia

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  4. non è una bufala...
    1) il cavallo dal video si vedeva che aveva gli occhi TRISTISSSIMI
    2)la persona che ha mandato l'e-mail diceva che sentiva il cavallo piangere tutte le sere... non può essere una menzogna
    il box ha misure previste dalla legge.... ma vi sembra giusto che il cavallo debba vivere al buio e rinchiuso??????????
    e il suo padrone non mi sembra che lo ami tanto il suo cavallo visto come lo tiene.. se lo amasse veramente non lo lascierebbe vivere così

    ha bisogno di correre e di stare all'aperto come tutti gli altri cavalli!
    speriamo in un futuro migliore per quel povero cavallo!
    BASTA AI MALTRATTAMENTI VERSO GLI ANIMALI!
    STOP ALLE PELLICCIE E VIVISEZIONE!!!!

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Oggi ho fatto un raid fotografico a Moncalieri, al suggestivo Castello della Rotta, che comunque non è un castello vero e proprio ma una Casaforte costruita in epoca medioevale per presidiare il ponte sul torrente Banna, importante a livello strategico. Il nome “Rotta” deriverebbe dalla disfatta subita da Tommaso di Savoia contro i francesi nel 1639.  Negli anni ’80 la casaforte è stata restaurata e riportata all’antico splendore e resa abitabile.  Nel tempo è stato proprietà di romani, longobardi e templari. Nel 1196 il castello fu donato dal Vescovo Arduino di Valperga ai Cavalieri di Malta e lo rimase per più di tre secoli. La presenza dei Cavalieri di Malta è comprovata da alcuni documenti storici oltre che da alcuni simboli, come ad esempio le croci patenti  sui pilastri all’entrata.   Nei secoli sono nate intorno a questa costruzione tante storie e leggende, la maggior parte legate a morti violente. Secondo alcuni sarebbe uno dei luoghi più infestati d’Italia, per chi ci crede ovviamente. Le leggende più note sono tre che riporto senza entrare nel merito : Il fantasma del cavaliere templare a cavallo La casaforte della Rotta è stato teatro molti scontri armati . Diversi cavalieri sono stati sepolti tra le sue mura, degli scavi hanno riportato alla luce dei resti. Tra questi scheletri è stato ritrovato quello di un cavaliere, sepolto insieme al suo cavallo, che portava una croce di ferro al collo, i cui resti sono stati datati tra il XV ed il XVI secolo. Il ritrovamento di questo scheletro impressionò molto gli abitanti della zona perché già molto tempo prima si raccontava del fantasma di un cavaliere a cavallo con una croce al collo che girava per il castello. Leggenda narra che in passato arrivò alla casaforte una giovane marchesa francese promessa in sposa al signorotto della Rotta. La giovane però era innamorata di un baldo cavaliere, bello e coraggioso. Il signorotto, una volta scoperta la storia tra i due buttò la povera ragazza dalla torre del castello. Il cavaliere, quando apprese la terribile notizia si votò a Dio e partì per la Terra Santa per combattere gli infedeli. Secondo alcuni il fantasma col cavallo che si aggira per le sale della tenuta sia proprio questo cavaliere che volle farsi seppellire in questo luogo accanto alla sua amata. La leggenda del frate della Rotta Una altra leggenda narra di un nobile, proprietario della Rotta, innamorato di un una bella nobildonna. Nel giorno della festa del fidanzamento della coppia, il palazzo fu attaccato dai saraceni che penetrati nelle mura inseguirono la giovane promessa sposa fino alla sommità della torre dalla quale la ragazza si buttò per non cadere nelle mani del nemico. Il signore del castello combatté valorosamente tutta la notte e riuscì ad allontanare i nemici, ma all’alba vide la sua amata distesa senza vita sul ponte levatoio. Per il dolore e la rabbia il nobile cavaliere decise di partire per la Terra Santa facendosi monaco guerriero templare e per vendicarsi di tutti gli infedeli responsabili della morte della sua promessa dicono che la sua spada ed egli stesso erano assetati di sangue saraceno. La leggenda del bambino e della nutrice nel palazzo vivesse un bambino molto dispettoso che era la croce della sua povera nutrice, costretta a rincorrerlo per tutto il maniero per evitare che si cacciasse nei guai. Un giorno la nutrice non riusciva a trovarlo e, arrivata nel cortile, esausta si fermò un momento per riprendere fiato. Ad un certo punto vedendo ricomparire dall’altra parte del cortile il bambino con un sorriso malizioso e di sfida, la nutrice si lasciò sfuggire un colorito rimprovero. All’improvviso però nel cortile arrivò una carrozza trainata da cavalli imbizzarriti che travolsero il povero bambino. La nutrice sconvolta, andò in cucina e si tolse la vita. Da allora, si dice che i fantasmi del bambino e della donna vaghino per le sale del castello, il primo alla ricerca della propria madre e la seconda in cerca del bimbo. Quest’ultima, oltre ai lamenti, lascerebbe dietro di sé un profumo di rose e gigli.