La Strage di Costa d'Oneglia, avvenuta nella notte tra il 4 maggio e il 5 maggio 1945, fu un'esecuzione sommaria di ventisei persone appartenenti o sospettate di appartenere all'esercito della Repubblica Sociale Italiana o al Partito Fascista Repubblicano compiuto da partigiani comunisti appartenenti alle formazioni garibaldine.
La sera del 4 maggio, alle 11 della sera, si presentarono al carcere di Imperia un gruppo di armati, che intimarono i guardiani di aprire la porta. Entrati nel carcere si qualificarono come membri della polizia partigiana incaricati di prelevare un certo numero di prigionieri colà custoditi. Una trentina di persone furono isolate dagli altri prigionieri e sommariamente processate. Secondo lo storico Giorgio Pisanò, all'epoca combattente nella Xª Flottiglia MAS, i prigionieri subirono anche sevizie di vario tipo. Dei trenta iniziali due furono rilasciati, i fratelli Quinto e Carlotto Daneri, che durante la guerra civile avevano finanziato la Resistenza. I partigiani presero in consegna gli altri 28 prigionieri che, fatti salire a bordo di due autocarri, portarono via dopo averli legati col fil di ferro.
Gli autocarri, scortati da una quarantina di partigiani e pieni di prigionieri si diressero fuori città. Giunti in località Cappuccini, i prigionieri furono fatti scendere e avviati a piedi fino a Costa d'Oneglia. I condannati, arrivati presso la chiesa del Carmine, ottennero la possibilità di poter entrare per un'ultima preghiera, ma alla fine intonarono in coro "Giovinezza". Questo fatto fece infuriare i partigiani che li trascinarono via a forza per un altro centinaio di metri fino ad una trincea scavata dai tedeschi durante la guerra appena conclusa. Le vittime furono spinte sul bordo della buca e li uccise a raffiche di mitra. Tra le vittime figurava anche l'onorevole Pietro Salvo, ex deputato del PNF. Tra questi si salvò solamente Francesco Agnelli, che pur coperto di ferite, si districò dai cadaveri e raggiunse degli amici a Diano Castello ai quali raccontò i fatti. Ma nelle 48 ore dopo fu rintracciato dai partigiani e nuovamente fucilato. L'intervento dei settori moderati della Resistenza impedì che nei giorni immediatamente successivi altri civili fossero nuovamente tratti dal carcere di Imperia. Il CLN tre giorni dopo la strage fece affiggere un manifesto in cui si condannava la strage e si invitava alla pacificazione.
Nonostante questo, il 18 giugno, furono prelevare e uccise ancora due giovani infermiere ex appartenenti del SAF sospettate di conoscere i nomi degli autori della strage, Giovanna Serini e Lidia Bosia. Furono violentate ed uccise a Oliveto di Imperia, nei pressi di Oneglia
In una testimonianza resa il 16 giugno 1945 dall'avvocato Ambrogio Viale, nuovo prefetto della provincia di Imperia: "In quei giorni i partigiani facevano le cose a modo loro. E disponevano delle carceri senza nessuna disciplina. Introducendovi persone prese a casaccio e liberando quelle che ritenevano meritevoli d'essere scarcerate"
Le vittime di Costa d'Oneglia
Pietro Salvo
Negoziante di olio
Porto Maurizio (Im)
54 anni
Ex deputato PNF
Leopoldo Pira
Commerciante
Costa d'Oneglia
57 anni
Squadrista iscritto al PNF dal 1919
Martino Musso
Civile
Oneglia (Im)
46 anni
Brigata Nera "Antonio Padoan"
Nullo Mangia
Commerciante
Medesano (Pr)
52 anni
Francesco Agnelli
Impiegato del Servizio Alimentare
Sestri Ponente (Ge)
45 anni
Francesco Barbarotta
Agente di pubblica sicurezza
Geraci Siculo (Pa)
40 anni
Antonio Baroncini
Ricevitore dei Monopoli di stato
Volterra (Pi)
54 anni
Arturo De Filippis
Civile
Napoli
58 anni
Ivo Di Donè
Civile pensionato
Cittadella (Pd)
54 anni
Teresio Mameli
Apprendista
Oneglia(Im)
17 anni
Giuseppe Ferrario
Civile
Imperia
26 anni
Antonio Calvi
Civile
Oneglia (Im)
51 anni
Eugenio Calderone
Elettricista
Palermo
49 anni
Stefano Aicardi
Contadino
Cipressa(Im)
57 anni
Ernesto Aiello
Agente di pubblica sicurezza
Gabbes (Tunisia)
24 anni
Gustavo Acquarone
Impiegato civile
Oneglia (Im)
61 anni
Squadrista iscritto al PNF dal 1919
Achille Calegari
Violinista e maestro di musica
Castelnuovo (Re)
57 anni
Gori Aldo
Impiegato civile
Porto Maurizio(Im)
32 anni
Illuminato Ferro
Civile pensionato
Porto Maurizio(Im)
64 anni
Grande invalido di guerra
Angelo Viola
Panettiere
Calizzano (Sv)
60 anni
Antonio Dedoni
Impiegato Civile
Mandas (Ca)
24 anni
Francesco Languasco
Civile
Oneglia(Im)
69 anni
Isidoro Dominici
Industriale
Oneglia(Im)
43 anni
Brigata Nera "Antonio Padoan"
Carmelo Daunisi
Panettiere
Naro (Ag)
18 anni
2 Caduti ignoti
Le povere ragazze vittime di Oliveto di Imperia
Giovanna Serini
Infermiera
Treviso (TV)
22 anni
SAF Ausiliaria
Lidia Bosia
Infermiera
Baldichieri d'Asti (At)
25 anni
SAF Ausiliaria
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