martedì, ottobre 27, 2009




"Marrazzo? Boh, di vip e uomini politici di tutti i partiti qui ne vediamo di continuo. I trans sudamericani sono molto richiesti", sorridono due vicine casa di "Natalì" in via Gradoli. La caduta del governatore del Lazio, costretto ad autosospendersi per la vicenda di sesso e ricatti in cui è precipitato, è l'argomento del giorno per la comunità delle prostitute transessuali romane. "Non c'entro niente, lasciatemi in pace - implora Brenda, la transessuale con un'ottava di seno e un fisico da corrazziere che secondo Natalì ha incontrato più volte Marrazzo - il governatore lo conoscevo solo alla televisione. L'ho visto venire qui sotto con una Porsche grigia e con una Smart ma non era per me, non so da chi andasse. Non ce la faccio più, mi stanno tutti addosso, questa storia mi sta rovinando la vita". Accanto a lei, sotto un palazzo fatiscente stipato di clandestini in via Due Ponti, c'è "China", un ragazzo che dice di essere il suo compagno da tre anni: quando Brenda e i giornalisti vanno via, China apre un album dei ricordi che se non fosse fantasia sarebbe un incubo, e racconta di foto osé scattate in una vasca idromassaggio che lui avrebbe avuto tra le mani e poi distrutto. China dice che è stata Natalì a incastrare Brenda, che "era invidiosa perché Marrazzo le aveva dato meno soldi di quanti ne desse a Brenda", e dice che ora la sua compagna ha paura perché qualcuno vuole ucciderla: "Le hanno detto che se non se ne sta zitta la fanno fuori", racconta nel salottino di casa. "Vi hanno raccontato qualcosa? Spero di no, è una bella infamia parlare male di un cliente", dice una trans sul lungotevere Flaminio. "Comunque se cerchi quelle con cui andava Marrazzo devi andare lungo la Flaminia". Gisele e Natalia, tirate a lucido con il trucco perfetto, sono appoggiate al muro della stazione dell'Acqua Acetosa ad aspettare clienti. "Il video noi lo abbiamo visto, ce lo ha fatto vedere Brenda. Si vede Marrazzo su un letto insieme a Michelle. Era una cosa loro, capisci? Una cosa privata, una cosa fatta per un gioco erotico". Si danno sulla voce una con l'altra per raccontare i dettagli, e non si contraddicono: "Brenda è mia amica, non è una stronza come dicono quelle che pensano che volesse fregare il presidente: lo hanno fatto per gioco, quel video, ma giovedì quando ha saputo che avevano arrestato quei veri balordi dei carabinieri, gente che ci tartassa e ci rapina continuamente, è corsa qui a farcelo vedere. Era terrorizzata. Ha detto che sarebbe fuggita via lontano".
Luana dice che il governatore "pagava Natalì con assegni, e lei li faceva incassare da un suo amico, un certo Fabio, che in cambio incassava una commissione. Andate a controllare sui suoi conti correnti del governatore". Le amiche di Brenda dicono che "Natalì ve lo può raccontare fin che vuole che i carabinieri non sono andati da lei, ma vi prende in giro. Lei era d'accordo con un tipo che riforniva i trans di cocaina, che a sua volta era in combutta con quei carabinieri che hanno arrestato". Un rovo di accuse incrociate, di odi e piccole ripicche replicate negli anni in un mondo chiuso, quello dei transessuali quasi sempre clandestini. Un mondo in cui, dice Luana toccandosi il naso, il problema è lì, nelle narici. Polvere bianca. Tanta, troppa cocaina. Dice che è per quello che i festini con i trans arrivano a costare così cari, migliaia di euro per una notte di sesso e sniffate. Un piccolo mondo atroce che attira la peggiore umanità, un tombino socchiuso in cui è facile scivolare: "Sesso, rapine, ricatti e cocaina", dice Luana.

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