giovedì, febbraio 10, 2011

un'altra truffa dei valorosi partigiani


sto approffondendo con l'aiuto di amici....ecco i primi risultati...
a proposito del testo apposto sulla lapide collocata dal Comune di Bargagli a ricordo della fine della guerra, in cui si da merito alla resistenza di avere costretto alla resa oltre settemila tedeschi più i fascisti al seguito, mi ha indotto ad effettuare una piccola ricerca condotta su fonti avversarie. Fonti che sbugiardano questa lapide.
Nel volume "A fragment of victory in Italy", il colonnello Paul Goodman, già ufficiale della 92a divisione USA, a pagina 158 racconta che il 27 aprile 1945 la compagnia G del 2° battaglione ed il 3° battaglione del 442° reggimento di fanteria nippoamericano ricevettero la resa di circa 3000 soldati nemici presso Uscio e Ferrada a nordest di Genova. Tale fatto è stato confermato da un partigiano che fece da guida ai nippoamericani nello sfondamento del fronte gotico presso Massa il 5 aprile '45, e seguì poi le sorti del 442° reggimento fino a Mentone. Ecco le sue parole: "Presso Uscio partecipai alle operazioni di resa di tedeschi e truppe fasciste ai nippoamericani, ricordo perfettamente che alcuni ufficiali si tolsero la vita in un estremo rifiuto della resa." In quel fatidico 27 aprile, i partigiani quindi si limitarono ad osservare le operazioni di resa, a loro rifiutata dai soldati RSI e tedeschi al seguito. Il grosso dei partigiani sostava infatti sulle colline sovrastanti il bosco della Tecosa, come confermatomi anche da persone anziane del posto. A conclusione vorrei riportare le parole del sergente maggiore Gian Maria Guasti, della divisione Monterosa che era presente ai fatti: "Fummo inquadrati in ranghi ordinati e passammo davanti ad un reparto americano schierato, che ci onorava presentando le armi". Subito dopo buttammo le nostre armi in una valletta alla rinfusa sotto gli occhi vigili dei militari americani..."

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