domenica, luglio 17, 2011

esistono gli schiavisti




Incrocio tra via venti settembre e corso Mazzini a Savona, il sole scalda implacabile l'asfalto,sono le 14, di un pomeriggio incandescente, pochissimi i passanti, molte invece le auto con l'aria condizionata e i vetri scuri termici.
Sto percorrendo via venti settembre in direzione mare trascinando le ciabattine infradito per il caldo , arrivo all'incrocio con i quattro semafori, posizionato all'incrocio trafficato, e osservo la scena: un ragazzo ed una ragazzina, di carnagione scura, forse balcanici, vestito il primo con una maglia da calcio a strisce bianco blu e un capellino da baseball di traverso, la ragazzina con uno scamiciato rosso e un capellino rosa, approcciano durante lo stop del rosso, le auto ferme ed incolonnate, la vista dell'asfalto è tremolante per la calura, alcuni automobilisti mossi dalla pietà verso i due questuanti abbassano i finestrini ed allungano qualche moneta ai giovanissimi schiavi.
Mi avvicino per guardare meglio i due ragazzi, visi stanchi e sudati, occhi ridotti ad una fessura per il sole abbacinante, passi stanchi, ma un altro terribile particolare mi colpisce come un pugno nello stomaco : il ragazzo è focomelico agli arti superiori che infatti non esistono, si intravedono solo alcune dita deformi e tremolanti che spuntano dalla spalle, il poveretto infatti ha un bicchierino di plastica trasparente che afferra con i denti e che porge agli automobilisti i quali devono fare canestro con le monetine.
La ragazzina , dal viso carino e cotto dal sole, è più fortunata del suo collega di questua, è mancante solo, si fa per dire, della mano destra e di parte dell'avambraccio.
Data la loro terribile disabilità, i due ragazzini raccolgono parecchio consenso e conseguentemente anche molte monete dai veicoli.
Mi guardo attorno, infatti, mi pare strano che nelle immediatezze non ci sia qualche losco personaggio a gestire i due ragazzini, che in effetti sono una macchina da soldi, ho già contato una ventina di offerte in circa tre rossi del semaforo.
Accanto ai semafori, c'è un fresco macchione alberato con un muretto, ci spingo lo sguardo con maggiore attenzione e noto, comodamente seduto a fumare, un giovanotto, scuro, dall'aria decisa e seria, con le braccia conserte ,ha una canottiera candida che veste un torace largo e muscoloso, ha un paio di bermuda che non slanciano molto la sua bassa statura, il viso appare sbarbato e ha un taglio di capelli curato ed ordinato, si capisce che ha molta cura e stima di sé stesso e forse molto meno del prossimo suo.
Il tipo mi incuriosisce perché con grande impegno scruta in modo occhiuto e rapace i due poveri ragazzi, lui all'ombra bello fresco, e loro, i due tapini, che si danno da fare come api operose sotto il sole caldissimo per raccogliere soldi, che molto facilmente si sa dove andranno a finire.
Mi sorge il dubbio che il giovinastro sia il loro negriero e i due poveretti gli schiavi che usando la vista delle loro menomazioni, raccolgono le offerte.
Infatti , dopo qualche minuto , il tipo si alza con aria annoiata , la sigaretta fra le labbra, esce , bontà sua dall'ombra che gli offrivano gli alberi, e con passo deciso si avvicina ai due ragazzi, i quali senza dire una parole, gli mettono in mano delle banconote, frutto del loro lavoro.
La raccolta del denaro avviene, lontano dai semafori, in due tempi differenti, per non mostrare lo spettacolo indecente e disumano di uno schiavista il quale raccoglie i proventi della questua dai due giovanissimi invalidi, inconsapevoli di essere usati come dei bancomat dal criminale.
Nessuno degli automobilisti ha visto la manovra del passaggio di denaro tra l 'aguzzino e i due oppressi e pensano con grande ingenuità che i soldi da loro gentilmente dati ai ragazzini andranno nelle tasche di questo orrendo personaggio. A questo punto , non visto, filmo alcuni minuti di questa orrenda attività, che poi provvederò a divulgare sul web, e poi telefono alla polizia di stato, che con grande velocità invia sul posto due pattuglie, le quali fermano i tre e li identificano chiedendo loro i documenti.
A questo punto, mi sposto, nella speranza che il negriero venga allontanato e i due ragazzini siano in qualche maniera liberati dalla presenza di questo orco, vero e proprio, anche se mi rendo conto che anni e anni di schiavitù siano ben difficili da cancellare.
Forse, il vero rimedio sarebbe non dare soldi a persona che in qualche maniera siano schiavizzati, perché è chiarissima la fine che fanno i denari dati a questi poveretti : vanno a finire nelle tasche di persone crudeli e feroci che non hanno alcuna umana pietà , come nessuna pietà dimostrava quel personaggio per due giovanissimi disabili.
Un grazie comunque alla Polizia di Stato di Savona

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