lunedì, settembre 01, 2014

Chicco è andato via

Il mio amico Chicco se n’è andato
Chicco Bedini era un mio amico, anzi, il mio amico, con la A maiuscola, uno che non ti tradiva mai, uno con cui potevi discutere di qualsiasi cosa ricevendo consigli di buon senso, uno che c’era sempre quando ne avevi bisogno. La nostra amicizia è di lunga data e iniziò circa 40 anni fa in un modo comico: entrambi facevamo parte del Gruppo Scout Savona X, durante un campo estivo, mi imboscai per un impellente bisogno, dopo qualche minuto, percepii dietro al cespuglio che mi nascondeva un rumore strano, pensando alla presenza di un animale andai a vedere e trovai un altro boyscout nella mia stessa situazione. Entrambi, un pochino imbarazzati, scoppiammo in una sonora risata e da quel momento diventammo amici e anche al di fuori dello scoutismo ci frequentammo dividendo tante altre cose. Iniziammo a Frequentare un circolo di Canottaggio , la Società Canottieri Sabazia,  e quindi a sudare con i remi e la pagaia.
 Poi crescendo, Chicco ebbe una intuizione di grande civiltà: Istituire a Savona una unità di Protezione Civile, creando un coordinamento tra i Vigili del Fuoco e  gli scouts più grandi.
Fu un esperimento che ebbe un grande successo, partecipammo ad un corso di base presso la Caserma di Savona del 77° Corpo Vigili del Fuoco e iniziammo ad uscire sui mezzi antincendio in tutta la Liguria. Io e Chicco trascorrevamo il nostro tempo libero, assieme ad altri volontari Scout, rincorrendo le fiamme tentando si spegnerle oppure, tutti affumicati a fuggire rincorsi dalle fiamme tra i boschi della Liguria. Chicco, dotato di un grande humor, aveva sempre una battuta su tutto ed era capace di farti sorridere anche nei momenti più perigliosi.
 In seguito ci trovammo a portare le “casse” nella Processione del Venerdì Santo, con addosso il tradizionale saio con la corda stretta in vita, anche in questo caso Chicco era simpaticissimo e sempre con la battuta pronta.
In un’altra occasione mi convinse a fargli da secondo nella “corsa delle carrette”, una manifestazione gogliardica che avveniva ogni anno a Savona. Un certo numero di automezzi artigianali, fai da te, senza motore, dall’aspetto molto originale, che effettuavano una corsa in discesa, partendo dalla collina delle Ninfe sino al centro di Savona.
Chicco era il pilota e io il secondo, con l’incarico di spingere o frenare a seconda dei casi, l’abbigliamento mio e di Chicco era decisamente clownesco. Non posso non ricordare l’impegno politico, civile, e di volontariato che Chicco profuse sempre e ovunque, e quindi i nostri viaggi a Lourdes come barellieri a tentare di supportare ed alleviare la sofferenza fisica e morale di tante persone.
Chicco mi fu molto vicino anche nella stesura dei miei libri, sempre pronto a darmi suggerimenti e a fornirmi materiale fotografico.
La notizia della sua morte non mi trova impreparato, sapevo della sua malattia contro cui combatteva, ma a parte un breve cenno, non ne parlava mai, mostrando il solito humor intelligente e la solita voglia di scherzare che lo caratterizzava.
 Mi rimarrà sempre  nella mente la sua figura, in divisa da Scout, mentre da Capo Branco, Akela per gli iniziati, organizzava i grandi giochi per i lupetti, nel solito polveroso campetto del Savona X e io che mi occupavo dei ragazzi più grandi, gli esploratori, lo prendevo in giro bonariamente.
Caro Chicco, dovunque tu sia, sono certo che tu  sorriderai come sempre a tutti quelli che avranno bisogno di un tuo sorriso.

Roberto Nicolick, amico di Chicco…


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