mercoledì, febbraio 24, 2021

Alessandro Floris, un eroe


Alessandro Floris

Dipendente IACP

Genova

26 marzo 1971


Quella mattina del 26 marzo 1971, in Via Banderali, Ilio Galletta, di 25 anni , studente lavoratore, era in cucina a studiare quando sentì degli spari e delle urla provenire dalla strada sottostante e incuriosito come tanti altri, aprì le persiane e con la sua nikon reflex, si sporse e scattò una sequenza di scatti alla scena terribile che si presentò ai suoi occhi.

Quella sequenza di scatti fu di una importanza storica eccezionale per documentare un crimine e per collocarlo in una epoca storica molto precisa e violenta, gli anni di piombo.

Giù in strada un giovane uomo di 31 anni, Alessandro Floris, è a terra ma ancora attivo e combattivo, intenzionato coraggiosamente ad impedire ad una lambretta di allontanarsi, sulla sella del mezzo due uomini, quello che era dietro, Mario Rossi, impugnava una calibro 38, puntata nella direzione dell'uomo a terra, e spara per uccidere il coraggioso fattorino che è in una pozza di sangue.

Il fatto nella sua cruda realtà era questo, Alessandro Floris, fattorino dello IACP, stava scortando disarmato un impiegato che trasportava una borsa con all'interno una forte somma in contanti, erano le paghe dei dipendenti dello ICAP di Genova appena prelevati in banca, due soggetti affiliati al gruppo terroristico denominato XXII ottobre li aggrediscono per compiere una rapina, autofinanziamento, strappano la borsa all'impiegato, ma Floris non demorde e li insegue, i due erano giunti sul luogo della rapina su una lambretta Innocenti che fatica a ripartire , il terrorista armato inizia a sparare e Floris , viene prima attinto al ventre da un primo colpo ma è uno tosto e in forma e afferra il piede del terrorista, che continua a sparare, Floris dopo pochi minuti, nonostante i soccorsi, perde la vita in questo suo generoso tentativo di coraggio civile.

I Due terroristi nel panico più completo continuano la loro fuga dividendosi, ma altra gente si mette all'inseguimento e uno di loro verrà bloccato dopo una trentina di minuti, è identificato per Mario Rossi, capo e fondatore di XXII ottobre, un gruppo non molto numeroso composto da sottoproletariato della periferia genovese della Val Bisagno, elementi delusi dalla sinistra parlamentare e da ex partigiani che volevano iniziare una nuova resistenza.

Rossi processato per direttissima si beccherà per questo crimine un ergastolo e nel 2003 potrà uscire mentre Floris continuerà a stare nella sua tomba , morto per suo intrepido comportamento. Fra gli altri membri della XXII Ottobre figurano : Augusto Viel, Rinaldo Fiorani, Giuseppe Battaglia, Adolfo Sanguineti, Gino Piccardo, Diego Vandelli, Aldo De Sciciolo e Cesare Maino.


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