martedì, febbraio 02, 2021

Emilio Alessandrini Magistrato Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Milano

 


Emilio Alessandrini

Magistrato Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Milano

29 gennaio 1979

La mattina del 29 gennaio 1979, Alessandrini, Magistrato presso la Procura di Milano, accompagnò a piedi il figlio Marco a scuola che era poco distante da casa sua, poi tornò sui suoi passi e salì in auto per raggiungere il suo luogo di lavoro, la procura di Milano, era pedinato da un gruppo di terroristi di Prima Linea, formato da cinque elementi con diverse funzioni, appena la sua auto si fermò ad un semaforo rosso due terroristi ruppero il vetro lato guida e spararono ben otto pallottole sul giudice, poi il gruppo si dileguò.

Nel gruppo di fuoco si seppe dopo, che c'era il figlio di un parlamentare DC , una telefonata delirante e verbosa, rivendicò l'omicidio al gruppo terroristico Prima Linea. Da tempo Alessandrini era nel mirino di questa organizzazione terroristica che aveva progettato il suo omicidio. Il giornalista Water Tobagi, anch'esso vittima dei terroristi lo descrisse così ; «Sarà per quella faccia mite, da primo della classe che ci lascia copiare i compiti, sarà per il rigore che dimostra nelle inchieste, Alessandrini è il prototipo del magistrato di cui tutti si possono fidare; era un personaggio simbolo, rappresentava quella fascia di giudici progressisti, ma intransigenti, né falchi chiacchieroni, né colombe arrendevoli» .

Nel 1980, un pentito , Roberto Sandalo, dopo essere stato arrestato dalle forze dell'ordine, iniziò a collaborare e portò all'arresto del gruppo di assassini che aveva ucciso Alessandrini, il processo nel 1983 si concluse con la condanna all'ergastolo di Sergio Segio , esecutore materiale e con la condanna a 24 anni dell'autista, Bruno Rossi Palombi, il secondo componente della banda, Marco Donat Cattini mai pentitosi ma dissociato prese solo 8 anni di carcere. Alessandrini era un servitore dello Stato, onesto e corretto, molto efficiente , quindi pericoloso per i terroristi che decisero di assassinarlo.


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