domenica, luglio 27, 2025

Luigia B detta Antonella Settembre 1995 Vico Indoratori 42 R Genova Luigia B. è una donna di una quarantina di anni, abitava a Marassi in Via Monticelli, vedova da circa due anni e con due figli da mantenere, non molto alta, non bellissima e leggermente pienotta, era nota per il suo carattere gioviale, ogni mattina faceva colazione sempre nello stesso bar poi saliva sul bus e andava nei vicoli del centro storico, la stessa tranquilla routine. Nel centro storico, raggiungeva Vico degli Indoratori ed entrava in un ex magazzino, un basso, al 64 rosso, dove lei esercitava il mestiere più antico del mondo, con grande successo pare.. In questa sua attività era molto richiesta, dava ad ogni cliente una decina di minuti senza distinzioni, aveva clienti di ogni tipologia e lei da cinque anni svolgeva questo “lavoro” che le serviva per tirare avanti e per risolvere i debiti lasciati dal marito. Ai figli e ai vicini aveva detto che faceva la assistente sociale in un centro per anziani. Luigia divideva il basso con un travestito che arrivava quando lei finiva il giorno, intorno alle 21 e andava via alle 4 del mattino. Era un patto tacito che entrambi rispettavano. Poi un pomeriggio qualcosa di orribile capita al Luigia, quando i Carabinieri allertati dai vicini del vicolo trovano l’ambiente essenziale a soqquadro, sul comodino due bottiglie , una di acqua e una di amaro mezza vuota, la donna è a terra con la punta di un trapano elettrico infilato in gola, dopo essere stata tramortita con un colpo alla testa e averla resa inerme a terra il suo assassino le ha trapanato la gola provocandole una importante e mortale emorragia. Fatto ciò l’omicida ha chiuso la porta del basso e ha fatto scendere la saracinesca e l’ha anche chiusa con le chiavi trovate da qualche parte all’interno. Le indagini non sono facili perché non si conoscono i nomi dei suoi clienti fra cui potrebbe nascondersi il suo assassino. La morte della Luigi, Antonella, porta con sé una scia di morte successivamente , in particolare , il 16 settembre 1995, un uomo di una cinquantina di anni, un elettricista con famiglia, cliente della donna, viene convocato per essere interrogato, ma l’uomo, Ottavio, è decisamente fragile rimane colpito, si sente il mondo crollare addosso, entra a Genova in una cartoleria, compra un blocco notes, riempe delle pagine a quadretti della sua disperazione e del suo sconforto di essere sospettato di un crimine cosi terribile, anche se egli ha un alibi, poi raggiunge la sopraelevata si getta da una ventina di metri piombando in Via di Francia, non ha scampo muore sul colpo. Il 27 marzo del 1996 una donna di 56 anni, Adriana F. muore dopo aver ingerito una dose eccessiva di barbiturici, ma esiste un nesso almeno conoscitivo con Luigia B. , Adriana F. erta la proprietari del basso dove la donna esercitava il suo mestiere. Tre morti collegate tra loro.

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