sabato, gennaio 12, 2008

GLI ANNUNCI DELLE MASSAGIATRICI


E’ oramai una pratica consolidata quella delle “massaggiatrici domestiche” che pubblicano a pagamento, sulle pagine degli annunci, la loro inserzione che in genere e’ estremamente esplicita e lascia poco spazio alla immaginazione, visto che pubblicizza : “completo massaggio”, “bellissima presenza”, “riceve in ambiente riservato”, “affascinante presenza”, “massaggi particolari”, “transex affascinante “, “novita’ assoluta, riceve giorno e notte”…. il tutto seguito da recapiti di cellulare. Anche un cretino, capisce senza alcuna difficolta’ a quale tipologia appartiene l’operatore o l’operatrice che si pubblicizza. Lasciamo un attimo l’aspetto etico della cosa, ed addentriamoci nell’aspetto economico: ho letto le tariffe a parola, pubblicate da un noto quotidiano locale ligure, mediamente il costo si aggira a parola su 1,50, visto che ogni annuncio e’ di 13 – 14 parole,un annuncio in genere ha un prezzo di 21 euro. Ho conteggiato gli annunci su ogni quotidiano , vanno da 120 a 150 sulle ultime pagine ; Se moltiplichiamo il tutto per i giorni della settimana, dei mesi e poi per un anno, emerge che ogni quotidiano incassa al mese la bellezza di 80 mila che fanno all’anno una cifra di grande riguardo : ben 960 mila euro. In Liguria i quotidiani che pubblicano questi annunci sono tre, i quali grazie alle massaggiatrici hanno un notevole ricavo economico, divedendosi una torta enorme. Leggendo con attenzione e spulciando tra gli annunci e i recapiti cellulari, facendo una comparazione, ho pure notato che la stessa massaggiatrice si pubblicizza su tre diversi giornali, triplicando la spesa per le tre inserzioni. E’ peraltro noto da quali attivita’ “manuali ed intellettuali” provengono i soldi con cui le “signore” pagano la pubblicazione degli annunci, e’ anche noto che molte di queste operatrici sono schiavizzate da un protettore, e i giornali non si scandalizzano quando incassano, forse sarebbe opportuno un attento esame di coscienza. Ad ogni modo e’ proprio vero il detto dell’imperatore romano Vespasiano : i soldi non puzzano.

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