sabato, febbraio 09, 2008

PEDOFILIA : TOLLERANZA ZERO
















LA VERITA’ SUGLI ABUSI E LA TOLLERANZA ZERO.
Da un po’ di tempo, come già ben sapete, anche nel nostro paese pedofili e loro parenti sono usciti dalle fogne e con ipocrita spavalderia hanno manifestato.
A favore della specie. Andando in tv. Creando siti internet e blog. Diffamando.
I bambini innanzitutto e chi, come noi, li difende, sempre!
Inventandosi di sana pianta dati e fatti. E riducendosi così a mere comete puzzolenti.
I modelli a cui si ispirano, soprattutto quei pedofili legati a certe sette, sono americani.
In un paese, l’America, dove questa sorta di “salto di qualità” pedofilo è già stato fatto da tempo. Ed il mostrarsi difendendo le proprie indifendibili opinioni, non è certo una novità.
Per rendere meglio l’idea di cosa sto parlando e per darvi uno specchio americano, in cui guardando, troverete tutta l’immondizia italiana di cui sopra (sotto forma di siti, etc. etc.) parto da una storia per arrivare al modo in cui i pedofili la rileggono.
Senza vergogna…..
Jessica Lunsford, anni 9.



La piccola si trovava nel proprio letto quando un vicino di casa, J. Couey, già noto per il passato “pedofilo” entra di nascosto, la rapisce, la porta poco distante da casa sua, la abusa per ore, poi la uccide. E la seppellisce viva a poche decine di metri dalla casa, legandola e mettendola dentro dei sacchi della spazzatura.
La bimba lotta prima di morire soffocata, scava la terra,… e mi fermo…
quasi probabilmente sente le grida di dolore del padre, le sirene della polizia, così vicine a lei eppure così inarrivabili.
Ora, in America è nato l’equivalente italiano di chi per difendere la specie, dicevo prima, infanga noi e diffonde l’idea che questi i bimbi vittima di abusi siano particolarmente fantasiosi. La coordinatrice di questo movimento è una donna, di cui ometto volutamente il nome per evitare che diventi un contatto per quei pochi pedofili che già non la conoscono. Parlando di Jessica e del suo assassino Couey ha detto:
“abbiamo visto tutti i documenti del processo (bugia 1)… e non ci sono tracce che la bimba una volta che ha incontrato Couey abbia opposto resistenza o abbia avuto paura
(e 2…) . Inoltre non è la bimba che nelle foto appare esile e mingherlina, ma è molto robusta” (e 3…).

Ma il meglio deve ancora venire:

“non c’erano nel suo corpo tracce di alcool o di droga. Segno che non è stata sedata. Il suo non è evidentemente stato un omicidio. Semmai dovremmo parlare di suicidio assistito (ok, fate come me, prendetevi una pausa………………………………………..
……………….fate un lungo respiro…………………………………………
………………………………………), bene ricominciamo:
“Jessica non ha lottato per liberare le sue braccia e poteva facilmente saltare fuori dai sacchi di plastica ma non l’ha fatto…. non c’erano lacrime né altre tracce biologiche simili…. è evidente che lei è saltata da sola nei sacchi, si è accucciata ed ha aspettato di morire”.
Gran finale:
“nei blog dei fascisti che fanno caccia alla streghe non vi dicono la verità: sappiamo per certo che nella buca sono state trovate delle lettere, scritte a mano dalla bambina, che mentre attendeva la morte, ammetteva il suicidio chiedendo scusa.
Un altro innocente però sta pagando l’infamia dell’abuso accreditatogli”.

Dimenticavo un dettaglio:


il pedofilo assassino confessò tutto nei minimi dettagli.
Ma ciò, a chi abusa, non basta.
Chissà quei poliziotti come gli hanno estorto tali falsità….
Sempre più tolleranza zero.

p.s. oggi la Jessica’s Law è legge in ben 33 stati!

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