Non tutti sanno che al fianco della Giornata della memoria che ricorda in tutto il mondo le vittime della Shoa, ne esiste un’altra, nata a Bergamo ed ufficializzata grazie ad un decreto legge della Regione.
È la giornata delle memoria dei caduti delle forze dell’ordine, nata grazie alla caparbietà di una donna, Gabriella Vitali, alla quale da un criminale di nome Vallanzasca, è stato tolto anni fa il marito poliziotto (di lei parlammo tempo fa con una bella intervista che vi invito a rileggere). La ricorrenza cade il 6 febbraio e anche se è, appunto, oramai diventata istituzionale, non tutti i Comuni ancora la ricordano. Perdendo così una grande occasione di dare, ai propri cittadini, un esempio, una linea guida. Poiché in questo particolare momento storico in cui ai giovani, ma non solo, i modelli che vengono proposti sono quelli dell’illegalità, un esempio di altruismo alla massima potenza è sempre più necessario. Da contraltare a tutti i cattivi maestri oramai circolanti.
Rubi? Raggiri? Corrompi? O peggio ancora abusi o uccidi? Nessun problema, anzi, giusto il tempo per redigerlo e poi eccoti pronto il contratto per il salotto televisivo, il libro o, follia nella follia, la linea d’abbigliamento.
Milioni di euro e fama in cambio almeno di un reato.
Per questo bisogna portare i propri figli alla giornata del 6 febbraio. E insegnare loro che ci sono persone che hanno dato la vita per la loro crescita, la loro tranquillità, la loro sicurezza. Certo non vanno in tv, né fanno spot. E quando prendono la paga guadagnano in un anno quanto in una serata il Corona di turno. Ma fanno la differenza.
E per questo non vanno dimenticati. Mai.
È la giornata delle memoria dei caduti delle forze dell’ordine, nata grazie alla caparbietà di una donna, Gabriella Vitali, alla quale da un criminale di nome Vallanzasca, è stato tolto anni fa il marito poliziotto (di lei parlammo tempo fa con una bella intervista che vi invito a rileggere). La ricorrenza cade il 6 febbraio e anche se è, appunto, oramai diventata istituzionale, non tutti i Comuni ancora la ricordano. Perdendo così una grande occasione di dare, ai propri cittadini, un esempio, una linea guida. Poiché in questo particolare momento storico in cui ai giovani, ma non solo, i modelli che vengono proposti sono quelli dell’illegalità, un esempio di altruismo alla massima potenza è sempre più necessario. Da contraltare a tutti i cattivi maestri oramai circolanti.
Rubi? Raggiri? Corrompi? O peggio ancora abusi o uccidi? Nessun problema, anzi, giusto il tempo per redigerlo e poi eccoti pronto il contratto per il salotto televisivo, il libro o, follia nella follia, la linea d’abbigliamento.
Milioni di euro e fama in cambio almeno di un reato.
Per questo bisogna portare i propri figli alla giornata del 6 febbraio. E insegnare loro che ci sono persone che hanno dato la vita per la loro crescita, la loro tranquillità, la loro sicurezza. Certo non vanno in tv, né fanno spot. E quando prendono la paga guadagnano in un anno quanto in una serata il Corona di turno. Ma fanno la differenza.
E per questo non vanno dimenticati. Mai.
ONORE A TUTTI I CADUTI PER LA LEGGE E LA GIUSTIZIA
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