mercoledì, luglio 29, 2009

COME L'ANPI DAVA LE NOTIZIE DELLE AVVENUTE FUCILAZIONI


Notizie di cortesia
La fine del Finanziere Natale Alampi

Sto effettuando delle consultazioni , sulla guerra civile che insanguinò Savona e Provincia, presso l’Archivio di Stato e fra tutte le altre cose, strane e terribili, che mi hanno impressionato, questa che ora intendo pubblicare è indicativa del tipo di atteggiamento e cultura che i partigiani comunisti nutrivano nei confronti dei non comunisti, che notate bene, per essere “liquidati” ,non necessariamente dovevano essere fascisti o repubblicani.

La storia, triste e terribile allo stesso tempo riguarda un graduato della Regia Guardia di Finanza, per la precisione l’Appuntato Natale Alampi, un Calabrese, arrivato dalla Sua terra natia per prestare servizio in Provincia di Savona e reprimere i reati a carattere tributario.
Alampi , sposato a Noli con Parisina Baldini, e bravo finanziere, e’ un agente scrupoloso e ovviamente questo suo comportamento inflessibile può dare fastidio. Infatti, Alampi, che non e’ un fucilatore fascista, non e’ un torturatore di partigiani, non e’ un boia, viene preso e “liquidato” come qualcuno in quel periodo buio e terribile sapeva fare con efficienza e competenza. Il poveretto ad appena trentanove anni sparisce , e di lui non si sa piu’ nulla.
La moglie, Parisina Baldini, e i suoi commilitoni della Guardia di Finanza lo cercano ovunque ma non riescono a ritrovarlo. La burocrazia fa il suo corso e , circa un anno dopo, il primo di novembre del 1946, arriva bontà sua, dall’A.N.P.I. di Finale Ligure, con sede nella cosiddetta Casa del Popolo , una breve e gelida comunicazione , siglata e timbrata, le poche righe dattiloscritte, grondano indifferenza e sovietica insensibilità :

“ …Da informazioni da noi assunte, ci risulta che il Milite Tributario Alampi Natale e’ stato prelevato e fucilato dalle formazioni partigiane della div. G. Bevilacqua il 16.03.1945.
Si rilascia la presente a richiesta della moglie e per l’atto di morte: esecuzione a Campo Stringhini alle ore 7,30…”

Il tutto condito da timbri tondi e strane ed incomprensibili sigle.
Insomma, Natale Alampi viene prelevato e fucilato, a insaputa di tutti, compresi moglie e superiori e colleghi della Guardia di Finanza, e non se ne conosce la ragione, come non si sa se il finanziere sia stato sottoposto ad un qualsiasi tipo di istruttoria o processo, magari da un tribunale del popolo e non si conoscono soprattutto i nomi dei partigiani che lo hanno ammazzato e non si sa la ragione per cui e’ stato ucciso, ne dove e’ finito il suo corpo.
Uniche notizie certe : ora e data della esecuzione sommaria e luogo : il famigerato “campo Stringhini”, situato, pare a Montagna, accanto ad un noto campo di concentramento gestito dalla tristemente nota polizia partigiana, e mai realmente localizzato, sito dove venivano trascinate dai partigiani comunisti le loro inermi vittime, colpevoli unicamente di non essere comuniste, ammazzate e pare seppellite in una adiacente fossa comune.
A parte questo ennesimo atto di terrorismo consumato ai danni di un innocente, mi ha colpito il documento stilato dall’A.N.P.I. di Finale, la sua ignobile freddezza , la sua terribile aridità, un altro tassello per demolire la favola dei partigiani tutti buoni ed idealisti.

Roberto Nicolick

1 commento:

  1. Perchè vuoi demolire la favola dei partigiani tutti buoni e idealisti?
    Ti piace la polemica?
    Lo sanno tutti che in quei tempi ognuno si comportava come suggerivano le situazioni...

    Forse non conosci abbastanza cosa fecero i fascisti ufficiali e nella "legalità statale"...
    ciao Nicolick.

    Bruno Chiarlone

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