domenica, febbraio 28, 2010

AGITAZIONE AL ALTARE DI SERA



Un piccolo comune della Valle Bormida , Altare, ostaggio di un giovane in stato di agitazione psicomotoria.

Sabato sera, ore 20,30 circa, sto transitando per la strada che attraversa il Comune di Altare, nell’oscurità, vedo un giovane, a torso nudo, in evidente stato di agitazione psicomotoria, in mano ha una maglietta che oscilla come fosse una banderuola, il tipo urla a squarciagola parole incomprensibili miste ad urla animalesche.
Il giovanotto è piazzato sulla mezzeria della strada e tira calci e pugni alle auto che gli passano accanto, poi si avvicina alla pensilina della ACTS e inizia a colpirla selvaggiamente sempre urlando.
Nella piazza dove il ragazzo da il suo spettacolo, vi sono tre locali, i cui avventori sono tutti usciti sulla porta ad osservare il tipo, ma nessuno si avvicina per cercare di capire le motivazioni del suo comportamento aggressivo verso le auto e l’arredo urbano.
Lo filmo a debita distanza, poi mi avvicino per tentare di parlargli e capire le sue ragioni, ammesso che ve ne siano: lo sguardo è chiaramente folle, barcolla, l’alito puzza di alcool, sull’addome ha numerosi tagli diagonali, bercia in modo strano ed incomprensibile, afferma di essere straniero, mi pare Rumeno poi mi minaccia con i pugni chiusi, al che decido di allontanarmi prudentemente.
Dopo pochi minuti arriva una autovettura dei carabinieri, ne scendono due militari che iniziano a dialogare con il giovane, il quale alla loro presenza, molto scaltramente si tranquillizza ed ascolta la ramanzina dei due militari. Sembra che si sia calmato, ma appena l’auto dell’Arma parte e sparisce verso Cairo Montenotte, inizia ancora a dare fuori di matto, urla, calci alle auto e anche ad un autobus che passa.
I pochi passanti che si recano alla piccola sala del cinema di Altare, gli girano alla larga per evitare di venire a contatto con il tipo che continua a dare in escandescenze.
Chiedo ai baristi e mi confermano che il giovane è straniero, Rumeno, abita ad Altare con la sua famiglia, ha circa una ventina d’anni, beve in quantità industriale e le sue scenata sono all’ordine del giorno, appena ha fatto il pieno inizia a gridare per la strada.
E’ uno spettacolo abituale per gli Altaresi che sono costretti ad assistere loro malgrado a queste scene molto sgradevoli, anche i ragazzini che passano devono prendere contatto con queste cose decisamente poco educative.
Perché nessuno interviene? perché le Autorità non prendono una posizione decisa verso queste situazioni ? Perché la convivenza civile in un piccolo centro come Altare deve essere colpita in questa maniera ?

Roberto Nicolick

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