domenica, maggio 23, 2010

IL MOSTRO DEL NEGOZIO ACCANTO


Questa è una vicenda che mi è stata raccontata da quattro donne diverse, abitanti nello stesso paese, la cui età è attorno ai 45 – 50.
Il paese è un sonnacchioso centro abitato posto all’ingresso della Valle Bormida e si affaccia direttamente sul comune capoluogo, Savona, anch’esso , ultimamente al centro di vicende di pedofilia che hanno visto numerosi giovani vittime di mostri insospettabili.
Le quattro donne che all’epoca del fatti avevano 8 – 9 anni, frequentavano un piccolo negozio posto al centro della strada che attraversa l’abitato, il classico negozio che in un paesino, vende un pò di tutto, dalla cartoleria ad altro.
Dietro al banco c’era un uomo sulla quarantina, B.P., il mostro della situazione, il quale con la scusa di mostrare la merce alle bimbe, le molestava sessualmente, senza che nessuno se ne potesse accorgere .
Sconvolgenti e particolarmente bestiali sono i racconti delle donne, che attualmente sono perfettamente inserite nella vita civile con un alto grado di cultura : “ l’uomo, mi portava lontano dall’ingresso del negozio, mi infilava le mani negli e slip e sotto la maglietta, mi faceva appoggiare al suo corpo per farmi sentire la sua erezione, mi mordicchiava l’orecchio e mi mormorava frasi sconce, poi mi faceva pagare la merce che compravo e mi salutava con sorriso.
Ogni volta che il mostro era solo nel negozio, attuava questi suoi orrendi comportamenti verso le piccole clienti, che subivano in silenzio le molestie sessuali senza parlarne a casa .
I genitori delle piccole vittime, non erano a conoscenza dei fatti e pare che al momento, dopo circa 35 anni dai fatti terribili non lo sappiano ancora, ma sara’ mia cura metterli al corrente.
Una delle vittime mi ha mostrato il personaggio che molto anziano, e quasi invalido cammina per la strada, accompagnato da una badante, ho provato in quell’istante un profondo senso di nausea per l’impunità di questa orrenda ed oscena creatura che imperversava su delle bimbe di appena 8 – 9 anni.
La notte in cui ho ascoltato queste donne non ho potuto prendere sonno per l’ira che mi montava dentro.
Roberto Nicolick

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