domenica, agosto 08, 2010

LA GALLERIA DEL VALLORIA

La terribile esplosione della galleria di Valloria, Savona.
8 maggio 1945
74 vittime e centinaia di feriti.


Con il finire della guerra, dopo il 25 aprile 1945, numerose strutture militari fra cui caserme, basi e purtroppo anche depositi di munizioni rimasero incustodite ed abbandonati a chiunque. E il caso della polveriera situata a ridosso della galleria che tra Savona ed Albisola, permette il transito sulla Via Aurelia.

La galleria, tuttora esistente e in esercizio e che e uno dei piu` vetusti manufatti viari mostra, o meglio mostrava, sul frontone di ingresso due grossi stemmi, uno era quello del Comune di Savona e l`altro, tirato giu` a furor di popolo dopo il 25 aprile del 45, quello del Fascio Littorio di vecchia memoria.

La polveriera era composta da alcuni cunicoli potenziati che partivano dall`interno della galleria lato mare e proseguivano in diverse direzioni, verso la spiaggia esterna e verso le postazioni di artiglieria della marina che erano sovrastanti, che dovevano proteggere l`ingresso del porto di Savona. Il personale che prestava servizio alla manutenzione della polveriera e ai pezzi di artiglieria era della Regia Marina.

Quando cade il Regime della Repubblica Sociale, le strutture periferiche e quelle militari si dissolvono nel nulla, nel caso specifico della polveriera della Galleria di Albisola, tonnellate di materiale esplosivo, di balistite, di proiettili da 110 millimetri, di proiettili traccianti e di granate rimangono abbandonati per giorni, sino alla data fatidica dell`otto maggio 1945, giorno in cui accade la catastrofe che costera` ben settantaquattro morti e centinaia di feriti.

Le testimonianze dei pochissimi sopravvissuti raccontano di ragazzini che tranquillamente, da giorni senza che nessuno glielo proibisse, smontavano proiettili di artiglieria di grosso calibro e raccoglievano la balistite per farla brillare separatamente in altri luoghi. La balistite era un composto esplosivo, sostituito poi dalla cordite, a base di canfora, nitroglicerina e nitrocellulosa, una miscela altamente instabile.
Anche adulti erano spesso presenti, completamente incuranti dei pericoli a cui andavano incontro per raccogliere materiale metallico e poi farne commercio ovviamente, il tutto nella piu` completa illegalità e senza nessuna cautela. Le formazioni partigiane non si sognavano neppure di presidiare la zona che era diventata terra di nessuno e di tutti.
Era logico che prima o poi sarebbe accaduto il fattaccio con tutte le conseguenze del caso.
Esistono delle testimonianze che fanno risalire la responsabilit’ dello scoppio ad un ragazzo appena quindicenne, a nome Adelmo D.F. il quale in concorso con altri adolescenti tentava di fare esplodere dei proiettili di artiglieria.

La tragica esplosione accade alla 11 circa.. In tutta Savona ed Albisola, alle 11 la gente sentira` un grandissimo fragore che fara` tremare i vetri di tutta la citta`, la fiammata sara` vista da tutta Savona, nelle immediate vicinanze della galleria cadranno sassi e rottami che feriranno ulteriormente altre persone, lo spostamento d`aria ribaltera` anche delle auto di passaggio sulla Aurelia.
L`esplosione provocata dai ragazzini si propaghera` alle gallerie piene di polveri ed esplosivi accantonati e fara` deflagare centinaia di proiettili traccianti che partiranno in tutte le direzioni. Sulla spiaggia, c`era anche una montagna di granate che dopo qualche secondo esplosero anch`esse.

Quasi tutti i ragazzini e i pochi adulti che erano presenti furono spazzati via dalle esplosioni.
Quando arrivarono i soccorsi era troppo tardi, i corpi delle vittime vennero pietosamente ricomposti con una lunga opera riempiendo ben settantaquattro bare a cinque salme non fu possibile dare un nome, viste le condizioni in cui erano.
Per colmare la misura, qualche ex partigiano comunista, desideroso di proseguire la cosiddetta guerra civile successiva alla Liberazione, tento di accreditare la voce che la strage era stata pianificata ed organizzata dai fascisti per vendicarsi della citta` di Savona che li aveva cacciati, ovviamente era una bufala. Qualcuno abbastanza in malafede e per rimestare ulteriormente nell odio , sulla lapide commemorativa del terribile incidente , scrisse " DAVANTI AL TRIBUNALE DI DIO SEGNAMO ANCHE QUESTI MORTI SUL CONTO DEI PAZZI CRIMINALI CHE VOLLERO LA GUERRA."
In seguito la galleria di Valloria fu ricostruita , dopo che la zona fu finalmente e tardivamente bonificata dalla presenza di materiale bellico, e oggi fa da collegamento alla strada statale numero uno che collega Savona ad Albisola, gli automobilisti che vi transitano non immaginano la tragedia che in essa accadde nell immediato dopo guerra.

Roberto Nicolick

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