giovedì, settembre 16, 2010

LETTERA A TE, VITTIMA DI UN PRETE PEDOFILO


Caro amico o cara amica,anche Tu, come noi sei la vittima di un prete che Ti ha abusato sessualmente.Già solo dirlo e scriverlo diventa pesante.Quanti sentimenti. Vergogna, rabbia, paura, sensi di colpa.E quanti silenzi. Con sé stessi, con i familiari, con amici e colleghi.Lui però Te lo ricordi bene, e Ti ricordi bene anche tutte le volte che Ti si è avvicinato.Lo stimavi, tutti lo stimavano. Quando ne approfittava non capivi, non capivamo,eravamo confusi.Pensavamo di essere noi sporchi e cattivi. E siamo rimasti segnati per sempre. Con quante fatiche, con quante fragilità e traumi abbiamo convissuto.Solo dopo, da grandi, abbiamo compreso che era un “porco”. Che era lui il cattivo e il carnefice.Che la colpa era sua. Solo dopo abbiamo capito che non aveva approfittato solo di noi, ma di chissà quanti altri. Che si sapeva del suo vizio, della sua depravazione. Alcuni di noi avevano avuto la forza o l’innocenza di rivelarlo a casa o con gli amici o in parrocchia o in collegio. E’ stato un altro dramma. Non si poteva parlarne apertamente, ci spiegavano che erano fantasie morbose, che bisognava tacere. Ancora una volta eravamo noi a sbagliare. Solo dopo, da grandi, abbiamo capito che nella chiesa non si poteva accusare un sacerdote per aver abusato di un bambino. Che tutto veniva coperto. Che lui era stato trasferito ad altra destinazione, con altri bambini.In questi mesi tutti i giornali parlano di noi. Ma noi continuiamo a non parlare. Abbiamo vergogna, ci sentiamo impotenti. Sono passati tanti anni, meglio lasciare perdere. Abbiamo già sofferto e pagato tanto.Lui, il nostro carnefice magari è morto o vecchio, ma nessuno lo ha mai accusato. Oppure è ancora con altri bambini in Italia o in missione. E come lui altri preti pedofili proseguono la loro caccia. Sanno che il ruolo e l’autorità li favoriscono nel trovare le prede e nell’essere protetti. La chiesa italiana riconosce che esiste il problema della pedofilia al proprio interno, ma sembra che non esistano i preti pedofili. Quando si fanno i nomi tutto diventa incerto, impronunciabile. In altre nazioni le vittime di abusi sessuali da parte di persone consacrate si sono riunite. Hanno iniziato a parlarsi e a denunciare. In alcuni stati sono state istituite commissioni indipendenti, alcune individuate dai governi . Le vittime sono state ascoltate, tutelate anche legalmente. In Italia il percorso di riconoscimento è complicato, una parete verticale . Ognuno di noi ne ha sperimentato le difficoltà. Ma sappiamo e sentiamo di essere in tanti. E aspiriamo a una qualche giustizia. Alcune vittime come Te hanno deciso di tentare un collegamento. Abbiamo formato un gruppo di coordinamento, stiamo allestendo un sito www.lacolpa.it, e abbiamo organizzato un incontro. A Verona il 25 settembre ci si ritroverà per uno scambio di esperienze e per valutare come agire a favore delle vittime dei preti pedofili in Italia . Non è facile muoversi e aver voglia di parlare, ma pensiamo sia utile per Te e per tutti noi. Il 25 settembre ci saranno dei momenti riservati, con tutela della privacy, alle vittime e ai loro familiari.Ai giornalisti che hanno richiesto di partecipare dedicheremo uno spazio apposito. E’ la prima occasione in Italia. La Tua presenza sarebbe proprio importante.

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