venerdì, giugno 19, 2015

25 giugno ore 21 Hotel San Marco via Leoncavallo 32 r Savona NICOLICK presenta un libro


Convegno sul rapimento della Famiglia Biamonti e della loro collaboratrice domestica Elena Nervo e presentazione del libro dossier.

Presso la sala congressi dell’Hotel San Marco , in Via Leoncavallo 32 r, a Savona, sotto l’egida della associazione Custodes Terrae, Roberto Nicolick parlerà del suo libro dossier “ CAMPO A, FOSSA 14/12”, presenterà la serata Simona Saccone Tinelli Presidentessa della Onlus Custodes Terrae. Il libro di Roberto Nicolick prende in esame un tragico fatto accaduto a maggio del 1945 : una intera famiglia   sparisce nel cuore della notte,i  Biamonti, un nucleo benestante abitante in una villetta situata in Via Natarella nel quartiere di  Legino. Spariscono come per magia, Domingo Biamonti, ufficiale della Croce Rossa Militare, sua moglie Nenna Naselli Feo, nobildonna Savonese, entrambi ultracinquantenni, la figlia Angiola Maria, 23 anni, studentessa e la domestica Elena Nervo trentenne. Tutti svaniscono misteriosamente da un campo di prigionia, a Segno nell’entroterra di Vado Ligure, struttura gestita dalla polizia ausiliaria partigiana, qui , essi erano temporaneamente trattenuti da qualche giorno, nulla emerge a loro carico su una presunta collaborazione con i Nazifascisti quindi viene emesso nei loro confronti un ordine di rilascio. Ma prima che possano ritornare in libertà, qualcuno li preleva nottetempo, da quell’istante, nessuno li vedrà più, tranne i loro assassini. Attorno a questa scomparsa si snoda un intrigo di odio, di intolleranza, di ruberie e di despistaggi. Solo dopo tre anni di ricerche e di indagini , il caso verrà risolto: i  corpi dei Biamonti, su cui verranno riscontrate ferite da  arma da fuoco, verranno ritrovati in una fossa , numero 12, della fila 14 , nel Campo A nel cimitero di Savona. Qualcuno, con l’autorità di poterlo fare, dopo aver prelevato la povera famiglia al campo di di Segno, li ha uccisi, portati al cimitero e con il favore del buio della notte, occultati in una fossa profonda. Per depistare le ricerche , sulla fossa verrà posta una lapide intestata ad un nome a caso. Poteva essere un delitto perfetto ma la ostinazione del fidanzato della figlia, non avesse smosso le acque e convinto la Magistratura a indagare, e altri testimoni a parlare. Gli anni dal 1945 al 1950 erano molto rischiosi,  non ci voleva molto ad essere minacciati e  poi liquidati. Alla fine le indagini dei Carabinieri arrivarono ad un risultato tangibile, esplose il caso con tutte le sue implicazioni, i responsabili arrestati e rinviati a giudizio. Fu accertata  una strage compiuta in nome di bassi istinti e in base ad una distorta visione della vita che contribuii a creare a Savona un clima di odio ideologico. Tutti i protagonisti di questa storia sanguinaria non sono più in vita, Gli assassini si portarono nella tomba i propri segreti, nessuno fra di loro manifestò pentimento, in mezzo a questa vicenda, giganteggia una figura, quella di Luigi Rolandi, il fidanzato di Angiola Maria, che spinto da un amore fortissimo, lottò contro tutti e tutto, esponendosi in prima persona riuscendo a sgretolare l’omertà eletta a sistema, in una città che doveva essere liberata, ma che in realtà libera non era affatto.

Roberto Nicolick

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