mercoledì, novembre 16, 2016

La volante rossa

La Volante Rossa
La Volante Rossa fu un fenomeno politico militare di grande gravità nella storia Italiana, fu una grande fortuna per la democrazia se non dilagò a macchia d'olio in tutto il Nord Italia. L'ispirazione ideologica di questo nucleo armato, nato nel 1945 e terminato nel 1949, era comunista e l'obiettivo iniziale dichiarato era quello di eliminare fisicamente tutti gli ex fascisti di Milano e dell'hinterland milanese, che erano sopravvissuti alla guerra civile e che potevano rivestire ancora una carica nella società Italiana del dopo guerra.
Il successivo obiettivo era quello del cambiamento di questa nazione, anche e soprattutto usando metodi violenti. Essendo la Volante Rossa un fenomeno a carattere locale non potè avere un effetto incisivo e dirompente nel raggiungere queste due finalità, ma si macchiò di gravi crimini contro le persone e le cose.
Appena nata, prende questo nome da un reparto partigiano che agiva nella Val D'Ossola, si accantona in una ex casa del Fascio, che diventa Casa del popolo, con il nome evocativo di “martiri partigiani” ,un luogo ideale per passare inosservati in quanto c'è un via via di gente.
Il gruppo è formato da una settantina di elementi, disoccupati, operai, meccanici, elettricisti, un barista e un fotografo , quasi tutti reduci della resistenza armata e comandati da un ex capo partigiano, tale Giulio Paggio, nativo di Genova, meglio noto come “tenente Alvaro” coadiuvato da altri collaboratori spietati come lui,, Finardi detto Pastecca , Buratto detto Pedro e Trincheri quest'ultimo un soggetto singolare con alcune rapine a banche all'attivo, proveniente addirittura da una polizia repubblichina, la banda Muti.
Le armi non mancavano, tutte provenienti da depositi clandestini creati grazie agli aviolanci degli alleati durante la lotta di liberazione, ma soprattutto c'era la smania di usarle.
Questo vecchio fabbricato che è una caserma a tutti gli effetti, si trova a Lambrate, in via Conte Rosso al civico 12, da qui partono le squadre di killer, di due o tre elementi al massimo, che cercano gli ex repubblichini e anche le loro mogli, per assassinarli usando pistole automatiche e anche fucili mitragliatori, qualche volta, stranamente, per gli spostamenti usano taxi il cui conducente dopo l'omicidio viene lasciato andare con la raccomandazione di dire alla polizia che è stato costretto perchè minacciato di morte.
Dal 45 al 49, è tutta una sequenza di uccisioni, violenze e sparatorie, in cui cadono decine di persone che spesso vengono ammazzate sulla porta di casa, dopo che gli assassini hanno suonato il campanello e si sono fatti aprire la porta. e a cui la polizia e i carabinieri faticano a trovare una soluzione a causa dell'omertà che copriva questi crimini. Le azioni omicide si svolgono in Piemonte, Lombardia, Emilia e si spingono sino al Lazio in alcuni casi.
Cadono per mano di questi sicari dei civili, anche donne che erano ausiliarie della R.S.I, ex ufficiali e sottufficiali della milizia e delle brigate nere fra cui un ex generale Ferruccio Gatti, imprenditori, industriali e anche impiegati che hanno un ruolo chiave nelle industrie del Milanese. Alcuni nomi : Felice Ghisalberti, Leonardo Masazza, Rosa ausiliaria SAF e sua figlia e Liliana Bianchi, Brunilde Tanzi e Eva Maciacchini anch'esse ausiliarie della R.S.I., il giornalista Franco De Agazio, molte vittime sono fatte sparire nel canale della Martesana con una pietra legata ai piedi
Redazioni di giornali e di movimenti politici anticomunisti vengono assaltate e devastate, politici di destra feriti o uccisi, locali pubblici frequentati da anticomunisti distrutti, sequestri di persona, occupazioni di impianti industriali e persino l'invasione e l'occupazione della Prefettura di Milano per la nomina di un prefetto non gradito ai comunisti.
Accanto a tutti questi omicidi, la volante rossa, compie anche azioni di natura politica come incontri di indottrinamento e soprattutto presenzia a manifestazioni del Partito Comunista Italiano a cui partecipa indossando una vera e propria uniforme, un giubbotto di pelle da aviatore con i rivolti di pelliccia con distintivo triangolare riportante il nome della organizzazione, pantaloni alla zuava, e inalberando una bandiera.
E' obbligatorio anche un tesserino di identificazione e ogni gregario deve avere un soprannome di battaglia. Acquistano anche un grosso camion militare, un Dodge con cui perlustrare la città, sarà lo stesso mezzo con cui rapiscono un ingegnere, lo portano sul sagrato del duomo e ve lo lasciano nudo dopo averlo spogliato dei vestiti.
Questi soggetti si accreditano come squadristi rossi, tronfi e prepotenti e hanno, nel corso di queste dimostrazioni, un atteggiamento intimidatorio nei confronti della gente comune salvo a crollare durante gli interrogatori degli inquirenti. Spesso si scontrano con la polizia nelle piazze.
Il P.C.I. Milanese li usa come scorta per i propri candidati alle elezioni politiche. Tuttavia Togliatti, conoscendo la qualità morale di questi personaggi, nel corso di una sua visita a Milano non volle farli avvicinare.
La situazione è gravissima, un gruppo di assassini politicizzati tiene in scacco una intera città e parte della Lombardia.
Una svolta si ha nel 1948 con le elezioni politiche in cui prevale la D.C. Cadono le protezioni di cui questi criminali godevano.
Il Questore di Milano Agnesina, sotto la pressione dell'opinione pubblica sempre più terrorizzata e del ministro dell'interno, fa affluire a Milano ingenti forze di polizia mentre il comando della Legione Carabinieri di Via Moscova, fa arrivare altri militari, con cui, nel febbraio del 1949, viene organizzata una retata e arrestata una trentina di appartenenti alla volante rossa, qualcuno di questi collabora e il sistema inizia a collassare.
Finalmente, la quasi totalità viene arrestata e rinviata a processo che nel 51 si tiene a Verona , per legittima suspicione, in corte di Assise e nel 53 in corte di appello a Venezia, con 32 imputati di cui ben 5 latitanti.
Gli imputati saranno riconosciuti colpevoli di omicidio, associazione a delinquere, detenzione di armi, sequestri di persona, danneggiamenti veri e occupazione con 23 condanne varie e quattro ergastoli
In seguito si apprenderà che i vertici del gruppo paramilitare comunista, Paggio, Finardi e Buratti sono fuggiti in Cecoslovacchia, con l'aiuto di un settore politico molto identificabile, che in seguito aiuterà un altro assassino comunista a espatriare a Praga, Moranino detto Gemisto, giudicato colpevole della strage della missione alleata Strassera. Non saranno gli unici comunisti Italiani a scappare oltre cortina, circa 500 comunisti , duri e puri, con pendenze penali in Italia, vivono in paesi tristi e malconci, governati da dittature rosse, ma loro non se ne accorgono, pensano di essere nel paradiso dei lavoratori.
Dopo il freddo e la fuliggine della Cecoslovacchia verranno inviati, dai loro ispiratori e padroni sovietici, al caldo delle spiagge di Cuba, accolti a braccia aperte dal Dittatore barbuto .
Nel 1978, l'esimio Presidente Pertini con la solita umanità pelosa, annullò tutto il lungo lavoro di indagine, tutti i processi svolti nel nome del Popolo Italiano, passando sopra a tutte le sofferenze e crudeltà che questi criminali avevano profuso con sadismo, concedendo la grazia ai tre condannati all'ergastolo in contumacia, permettendo così loro di tornare in Italia da cittadini liberi. Un'altra ingiustizia.
Il nome di questo gruppo criminale diventerà un termine per antonomasia, attribuibile a tutti i gruppi di fuoco che in qualche modo si ispireranno all'ideologia comunista e fu la fotocopia, ante litteram, di quei movimenti armati eversivi che faranno la loro comparsa negli anni di piombo in Italia ripercorrendo le orme di sangue della Volante Rossa.
Roberto Nicolick

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