I cinque di Quiliano
1° maggio 1945
ore 5.
Questo manoscritto che mi è stato
gentilmente concesso dall'archivio della Parrocchia di Quiliano (
Savona ), ripercorre con grande semplicità e con tragica
drammaticità, la strage di cinque cittadini innocenti da ogni colpa,
di Quiliano – Valleggia, massacrati all'alba del 1° maggio 1945,
da un distaccamento di partigiani comunisti.
Il documento che venne redatto dal
Parroco di allora, appare breve ma sintetizza e raffigura molto bene
quello che avvenne nello spiazzo retrostante il camposanto di
Quiliano, l'odio che questi partigiani nutrivano, il loro forte
desiderio di spargere sangue, peraltro innocente e soprattutto la
loro protervia quando con crudele sadismo negarono ai poveretti la
possibilità di avere i conforti religiosi, si può affermare senza
tema di smentita che questi partigiani si comportarono peggio dei
nazisti verso questi cinque, senza contare il fatto che la guerra era
finita.
In genere ad un condannato a morte non
si nega l'ultimo desiderio, una sigaretta o un prete, è solo
l'ultima cosa, in vita, che potranno fare prima di morire. Ebbene
neppure questo fu concesso ai cinque, c'era la fretta bestiale di
ammazzare.
Ecco il testo :
“Il 1 maggio del 1945, i partigiani
comunisti, alle cinque del mattino, hanno condotto cinque
parrocchiani di Quiliano, al cimitero li hanno uccisi con il
mitragliatore sotto l'accusa di essere fascisti. Tutti e cinque erano
brave persone, testimoni oculari , nascosti dietro alla piante hanno
riferito che il Dottor Rossi gridava che volevano il Parroco , che
volevano confessarsi , cosa che fu negata, passando il ponte del
fiume, detto dottore disse ai compagni, raccomandiamoci a Dio perchè
dagli uomini nulla possiamo ottenere”.
Da questa strage, mai ricordata dalle
Istituzioni di Quiliano, giganteggia la figura del dottor Rossi che
realizza quello che sta per accadere e di fronte alla malvagità di
questi partigiani, infonde coraggio ai suoi compagni con le sue
parole a fronte di questo tranquillo e sereno eroe gli assassini che
hanno compiuto la strage fanno la figura di quello che sono : insetti
privi di ogni umanità.
I nomi dei caduti sono :
Rossi Innocenzo, di anni 64,
professione medico,
Croce Luigi Costantino di anni 44,
Isetta Giovanni di anni 57,
Scarrone Giovanni di anni 40,
Fossini Vincenzo di anni 59,
tutti avevano una famiglia, ed erano
persone per bene, il prete li definisce nel suo scritto : “cinque
parrocchiani “.
Le famiglie di questi cinque non hanno
mai dimenticato la strage , iniqua e feroce, conoscono i nomi degli
autori, per lo più morti, e ogni 1° di maggio, si raccolgono in
preghiera durante una messa in suffragio presso la Chiesa di
Quiliano.
Purtroppo solo loro non dimenticano, il
Comune di Quiliano non ricorda o meglio non vuole ricordare.
Roberto Nicolick
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