Appena inizia il processo per la strage della famiglia Biamonti, negli anni 50, giungono diverse lettere anonime agli inquirenti. Una che mi ha colpito molto è questa, indirizzata al Maresciallo dei Carabinieri, all'epoca la caserma era in Via Pietro Giuria a Savona. Lo stile è di una persona poco alfabetizzata ma anche con una sintassi molto semplice e disarticolata, descrive il clima di paura, le complicità esistenti tra i partigiani comunisti, che comunque non dimentichiamolo avevano ancora delle armi nascoste e pronte all'uso. La realtà di ruberie, divisioni del bottino e quant'altro rende molto bene l'idea del clima che si respirava a Savona in quegli anni. Interessante il nome che fa del responsabile di questi crimini.
sabato, aprile 28, 2018
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