venerdì, novembre 16, 2018

la strage di quiliano, cinque vittime dell'odio di classe


Questo documento manoscritto del Parroco di Quiliano racconta brevemente di una strage compiuta da partigiani comunisti nei confronti di cinque suoi parrocchiani, il fatto avvenne il primo maggio del 1945, riporto testualmente le parole del Parroco, < il primo maggio 1945, i partigiani comunisti, alle cinque del mattino, hanno condotto i cinque parrocchiani, di Quiliano, Dottor Innocenzo Rossi, Croci Constantino Luigi, Isetta Giovanni, Scarrone Gino, Fossini Vincenzo, al cimitero e li hanno uccisi con mtragliatrice, coll'accusa di essere fascisti, tutti e cinque erano brave persone, testimoni oculari nascosti dietro alle piante, hanno riferito, che il Dottor Rossi gridava che voleva il Parroco che volevano confessarsi , cosa che fu negata, e passando il ponte del fiume, detto dottore disse ai compagni, raccomandiamoci a Dio perchè dagli uommini più nulla possiamo ottenere>. Questa è la cronaca che il Parroco di Quiliano fece nel registro parrocchiale da cui è stata estrapolata.
Il Dottor Fiorenzo Rossi di anni 64, era nativo di Ellera, sposato con Rosa Garroni, era il medico della zona, intelligente colto e benestante , tre caratteristiche che lo rendevano particolarmente inviso i partigiani comunisti che infestavano la zona, Croce Costantino Luigi di anni 44, sposato con Anna Pellizzari, Isetta Giovanni di anni 57 era sposato con Albina Pastore, Scarrone Giovanni, detto Gino, di anni 40, nativo di Carcare, sposato con Paola Delfino, Fossini Vincenzo di anni 50, nativo di Quiliano, sposato con Anna Boero. Gli assassini conoscevano benissimo le loro vittime, sapevano che ammazzandoli li toglievano alla loro famiglia, in un crescendo di odio di classe e molto, troppo sub umano, vollero impedire loro di avere almeno le parole di conforto di un prete, in genere qualsiasi condannato a morte è accompagnato in questo durissimo passaggio da un sacerdote, ma la fretta di uccidere, l'odio che animava queste belve era fortissimo e travalicava qualsiasi semplice umanità o sentimento di pietà.
A Quiliano, tutti conoscevano tutti, gli assassini furono visti da tutti trascinare le loro vittime sino al cimitero, ma quello che accadde dal muro posteriore del perimetro nessuno lo sa, solo gli assassini lo sanno, il sentiero fu presidiato da alcuni uomini armati e nel paese al di là del torrente si sentì solo il tambureggiare sinistro della mitragliatrice. Solo dopo alcune ore ai parenti delle vittime fu permesso di recuperare i corpi.
Gli assassini dei cinque di Quiliano , sconosciuti alla legge degli uomini ma non a quella di Dio, continuarono la loro vita tranquilli e liberi, incontrando nelle vie del paese, nei negozi, i parenti delle persone a cui tolsero la vita, i loro figli e i loro nipoti frequentarono la stessa scuola dei figli e dei nipoti delle povere vittime come accde in un paese piccolo, addirittura ci fu un matrimonio tra una ragazza figlia di una vittima con un ragazzo figlio di un assassino, purtroppo sono cose che accadono in un paese piccolo, ma sono convinto che le colpe dei padri non debbano ricadere sui figli.
Ogni primo maggio, di ogni anno, i parenti delle vittime partecipano da una Messa di suffragio per i cinque innocenti a cui furono negati anche i conforti religiosi.

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