martedì, dicembre 17, 2019

Il sequestro della Scuola Media Ignazio Silone


Il sequestro della Scuola Media Ignazio Silone
13 marzo 1984

E'' una mattina come le altre, quel 13 marzo del 1984, nel quartiere Salario a Roma , presso l'ingresso della scuola media Ignazio Silone in Via Cocco Ortu, alle 9,45, si presenta un giovane sui trent'anni, si chiama Maurizio Nobile, è figlio di un radiologo dell'INAIL, ha con sé un borsone , i due bidelli si avvicinano per chiedere di cosa ha bisogno.
Nobile apre il borsone ed estrae un fucile a pompa cal. 12, e lo punta contro il bidello più vicino che tenta di fermarlo, gli spara colpendolo con una cartuccia a pallettoni, il bidello , Ernesto Chiovini crolla a terra ferito mortalmente al ventre , l'altro Umberto Maestri, l'aggressore lo punta con calma e gli spara mancandolo perchè si getta a terra accanto al corpo di Ernesto in una pozza di sangue.
Poi Nobile sale le scale continuando a sparare contro i soffitti e i muri, entra in una classe, la Prima B, dove ci sono 19 alunni e l'insegnante di geografia, fa ammassare tutti in fondo alla classe. Nel frattempo nelle altre classi gli insegnanti, che hanno sentito gli spari, fanno barricare, nelle aule, gli allievi ammucchiando i banchi e la cattedra contro la porta di ingresso, spara diversi colpi di fucile, una ventina dalla finestra senza colpire nessuno.
La scuola intanto è circondata da decine di agenti e carabinieri, un elicottero volteggia sopra l'istituto, arriva il sindaco di Roma , Vetere, il Questore e il comandante dei Carabinieri, cercano di trattare con il sequestratore, che afferma di volere un impiego fisso e di sentirsi non accettato dalla famiglia.
Nell'aula Nobile, di quando in quando, minaccia gli allievi con il suo fucile fumando decine di sigarette, i ragazzini sono terrorizzati ma alla fine si adeguano alla situazione e collaborano con il delinquente nel segnalare gli spostamenti della polizia, per loro è quasi un gioco. Una ambulanza va a prendere la anziana madre per cercare di convincere il figlio ad arrendersi ma lui non vuole neppure parlare con lei.
Un maresciallo dei carabinieri , Salvatore Veltri, si offre come ostaggio, disarmato e ammanettato, al posto dei bimbi ma il criminale rifiuta.
Nobile è il classico signor nessuno, nessun precedente penale, nessun ricovero psichiatrico, la classica persona che improvvisamente esplode per un nonnulla. Il bidello nel frattempo muore sotto i ferri in ospedale dove era giunto tra la vita e la morte, ma ovviamente non viene detto al sequestratore.
Mentre il sequestratore tratta con le autorità, dal lato opposto della scuola i vigili del fuoco attraverso le autoscale evacuano gli altri ragazzi e i docenti. Finalmente alle 16 Nobile decide di arrendersi, libera i diciannove alunni e l'insegnante, e consegna alla polizia il fucile e altre 40 cartucce a pallettoni.
Da quei terribili giorni sono passati 34 anni, la scuola non è più attiva ed è abbandonata, ma tutti nel quartiere ricordano quello che accadde e soprattutto l'eroismo del bidello, Ernesto Chiovini che tentò di fermare un uomo armato in difesa di decine di allievi.
RN

2 commenti:

  1. Ma 'sta cronaca dai dettagli completamente inventati l'avete costruita di sana pianta o ve l'ha raccontata il primo che avete visti per strada?!!

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