La strage di
Crevacuore
1944
luglio
Antefatti
Il
pomeriggio del 15 di luglio del 1944, tre partigiani della
Valsessera, probabilmente del distaccamento Pisacane, raggiunsero
l'abitato di Crevacuore un centro abitato tra Vercelli e Biella, e
incontrarono per la strada Margherita Ricciotti coniugata Giubelli,
moglie di un militare delle BBNN, in quel momento assente, con la
figlia Alfa di 10 anni.
Il capo di
questa pattuglia , tale Aurelio Bussi, partigiano comunista, ferma
la donna e affrontandola le dice “questa è la tua ultima ora,
Voialtri Ricciotti siete stati sempre la mia rovina. Mi avete fatto
correre; siete una manica di fascisti e delinquenti” quindi la
schiaffeggia forse per restituirle uno schiaffo precedentemente
ricevuto da lei durante una manifestazione fascista durante la quale
egli, comunista militante, si era rifiutato di scoprirsi il capo.
La figlia di
Margherita, Alfa di appena 10 anni strilla spaventata dalla violenza
della scena a cui è costretta ad assistere. Le due sventurate sono
portate su per la salita che porta al cimitero, dietro ordine di
Bussi, uno dei tre, tale Walter Marchesini afferra la bimba piangente
che si aggrappa disperatamente alla gonna della madre e la trascina
via nonostante Margherita urla che non vuole separarsi dalla
figlia.
La porterà
in seguito da dei parenti. Carlo Calvi e Ugo girardi dopo un
centinaio di metri sostano e il Calvi spara un colpo alla nuca alla
Ricciotti mentre il Girardi la finisce con una raffica di mitra
davanti al Bussi che guarda con malcelata gioia. Mentre Alfa viene
allontanata sentirà chiaramente gli spari della spietata esecuzione
della madre.
Non è
finita, Bussi che è lo spietato regista di questo omicidio, tenterà
anche di nascondere il corpo della Margherita , poi nello stesso
giorno e luogo, il cimitero di Crevacuore, farà uccidere anche il
fratello della Margherita, Calimero Ricciotti.
Sono persone
di fede fascista , gente che egli odia e che vuole eliminare. Il suo
odio non ha limiti, Calimero aveva una relazione con una donna del
luogo , Caterina Bollazzi, che appena apprende della morte del suo
uomo, va in piazza a gridare che andrà dai Fascisti a denunciare gli
assassini , anche lei farà la stessa fine di Margherita e del suo
uomo sempre per mano dei sicari di Bussi.
Come al
solito tutti questi omicidi verranno rubricati come atti di guerra e
coperti da amnistia, gli assassini cammineranno liberi e il
maresciallo dei Carabinieri, Vito Giacomin che indagò su questi
reati fu minacciato e delegittimato dai comunisti che tentarono
addirittura di farlo passare per un alcolista.
Passano gli
anni
La piccola
Alfa Giubelli cresce con un dolore insanabile nel cuore,
profondamente traumatizzata da quello che ha vissuto, a 16 anni si
trasferisce ad Alzo Pella sul lago D'Orta, si sposa giovanissima,
con una brava persona e tenta di sopravvivere, ma la tragedia che ha
vissuto la perseguita, le sue notti sono popolate dagli incubi dove
rivive la strage della mamma, ogni tanto torna al suo paese natio
dove tutti cercano di dimenticare quegli anni , per convenienza o per
paura .
Nel 1956,
Guido Aurelio Bussi l'assassino dei suoi cari a 54 anni, è eletto
sindaco di Crevacuore per il PCI, Alfa che ha 22 anni , ha il
dolore di leggere il nome dell'assassino della madre sui manifesti
elettorali e su quelli che egli firma come sindaco , il suo strazio
si ripresenta in modo lacerante, è troppo.
Il 7 marzo
1956, prende la pistola del marito , una Browning 7,65, raggiunge
Crevacuore da Borgomanero con il bus, tutti la vedono attraversare il
paese, è alta, bruna, di bella presenza e non passa inosservata,
alle 19 circa si presenta nella cooperativa di consumo e chiede dove
può trovare il sindaco e la indirizzano ad Azoglio, una frazione di
Crevacuore dove vive a pensione presso casa Perolini con la sua
amante, una certa Rina, a piedi raggiunge Piazza Chiesa al civico
numero 1, incontra una donna che le indica la padrona della casa,
Elvira Perolini a cui chiede dove può trovare il sindaco, lei di
buon grado entra e lo chiama, l'ex capo partigiano responsabile di
tante esecuzioni sommarie, esce ha un tovagliolo con cui si netta
la bocca, probabilmente era a cena, incuriosito guarda avanti a sé,
la ragazza avanza anch'essa nella sua direzione, giunta ad un passo
di distanza estrae la pistola dal cappotto , la punta e spara un
colpo che centra Bussi allo stomaco, lui capisce chi la donna e la
respinge colpendola ripetutamente con violenti pugni, la preme contro
la parete dell'androne, lei quasi sopraffatta dalla stazza dell'uomo
cade seduta mentre egli la sovrasta, ma il suo proposito di vendicare
la mamma e lo zio è troppo forte, continua a sparare e abbatte
Bussi giustizia è fatta , si alza e si allontana quasi correndo e
raggiunge in autostop la caserma dei Carabinieri , si consegna
dichiarando quello che ha fatto e soprattutto le ragioni del suo
gesto.
Il processo
Dal processo
a cui fu sottoposta Alfa Giubelli, emerse che sua madre Margherita e
lo zio Calimero e la fidanzata dello zio, erano fascisti ma non
avevano mai fatto nulla di male, inoltre si tratteggiò con chiarezza
la figura spietata della cosiddetta vittima, Bussi, il quale a guerra
finita, costituì addirittura un tribunale del popolo per giudicare
una trentina di prigionieri e poter compiere una serie di esecuzioni
sommarie dettate solo dall'odio ideologico e da motivi personale,
come in quel periodo era prassi. Bussi in tale veste si era associato
ad altri due soggetti simili a lui, Battista Calvi e Gino Gozzi. Ci
volle un intervento di un esponente del CNL, Giuseppe Bertinotti, per
scongiurare una strage e trattarli come prigionieri di guerra. In
seguito Bussi divenne ostile a Gozzi e lo minacciò
dicendogli”ricorda che con me l'hanno pagata tutti “ a cui Gozzi,
consapevole delle gesta compiute dal Bussi rispose “ io non sono
come quelli che tu facevi portare lassù e poi li facevi uccidere,
per te le porte della prigione devono ancora aprirsi. Se ti
presenterai personalmente per uccidermi io non avrò paura ma io so
che tu mandi gli altri ad uccidere per conto tuo”. Il processo si
concluse con una condanna a 5 anni, tre mesi e 10 giorni per la
povera Alfa che al termine dovette anche trascorrere qualche mese in
una casa di cura. Finalmente i suoi sonni non furono devastati da
incubi terribili in cui l'omicida della madre passeggiava tranquillo
ossequiato da tutti come primo cittadino.
Roberto
Nicolick
RispondiElimina(alleviamento della povertà) Salve signore/signora Ti è stato rifiutato in banca perché il tuo credito non soddisfa i loro
standard? Sogni di possedere la tua casa, ma ti è stato negato un mutuo a causa di tassi di interesse elevati o credito
insufficiente? La tua attività è in crisi? Hai bisogno di soldi per rilanciare la tua attività? lavoro o altro, potrai avere una
seconda possibilità di credito tra privati, hai saputo della grande campagna di prestiti offerta dal sig. Remis Canales de
Trans-CIC-Banks? Te ne parlo perché offre prestiti di fino a $ 150.000 a un tasso molto basso del 2,59%, e mi ha persino
lasciato 4 mesi prima che iniziassi a non rimborsarlo. Prendilo subito in contatto con il signor Remis Canales se hai un buon
progetto che necessita di finanziamento.dgcanales22@gmail.com +14503005817