La strage di Porzus
Una strage compiuta da
partigiani comunisti su partigiani bianchi
Era il sette febbraio del
1945, di pomeriggio, quando una colonna di circa 80 gappisti
comunisti armati di fucili mitragliatori, guidati da Mario Toffanin,
detta Giacca, e da Fortunato Pagnutti, detto dinamite, salì sino
alle pendici del dei monti Topli – Uork, raggiunse un gruppo di
malghe a un'ora di marcia da Porzus, a circa mille metri di quota
sulla pedemontana Tarcento - Cividale, dove era acquartierato il
quartier generale della Brigata partigiana Osoppo, un gruppo di
resistenti non comunisti e che avevano sempre rifiutato di essere
assorbiti dagli slavi di Tito, questo loro netto rifiuto fu il motivo
della strage.
L'ordine di eliminare il
gruppo dirigente della Osoppo, era partito direttamente dai vertici
Slavi, ma gli assassini furono Italiani.
I gappisti comunisti si
poterono avvicinare alle malghe di Porzus dicendo alle sentinelle
che erano sbandati fuggiti ad un rastrellamento Tedesco in Carnia e
che volevano unirsi ai partigiani bianchi, in realtà era un piano
preparato ad arte per arrivare indisturbati al campo della Osoppo e
compiere l'eccidio.
Appena arrivati nello
spiazzo delle malghe , partigiani comunisti tirarono fuori le armi e
disarmarono immediatamente i presenti fra cui il comandante Francesco
De Gregori detto Bolla , zio del cantante ed ex ufficiale degli
Alpini, e lo abbatterono a raffiche di mitra assieme al responsabile
politico del Partito D'Azione, Gastone Valente oltre a due giovani
partigiani, nella concitazione del momento, un'altro dei capi della
Osoppo, Aldo Bricco, seppur ferito riuscì a buttarsi velocemente nel
bosco e a sottrarsi alla morte. Bricco negli anni successivi
diventerà maggiore del 4° Reggimento Alpini di stanza a Torino e
avrà sempre addosso le stigmate di ben sei pallottole e non
dimenticherà mai i visi degli assassini che vide all'opera. Bricco
si congederà dagli Alpini con il grado di Generale,se non si fosse
buttato nel bosco sarebbe stata la 18° vittima.
La mattanza non era
finita, i gappisti presero altri 14 giovani , tra cui Guido Pasolini,
detto Ermes, fratello del Poeta e Regista Pier Paolo, li portarono
nella macchia e dopo una farsa di processo del popolo, li abbatterono
a raffiche di mitra a Bosco Romagno, ovviamente dopo avergli fatta
scavare la propria fossa.
L'accusa era di
osteggiato la politica di alleanza con i partigiani Titini e di aver
trattato con i Tedeschi per evitare l'annessione dei territori
Italiani del confine orientale alla Jugoslavia. Tra le vittime del
brutale eccidio ci fu anche una donna, Elda Turchetti, detta Vanda,
uccisa assieme a tutti gli altri. La Turchetti era prigioniera della
Osoppo sotto l'accusa di essere una spia ma comunque era in attesa di
giudizio.
Prima dell'eccidio i
partigiani della Osoppo furono pestati a sangue e alla fine del
brutale pestaggio fu chiesto loro se volevano passare dalla parte
della brigata comunista, nessuno di loro, tranne due, fece questa
scelta e allora si procedette alla serie di esecuzioni sommarie.
La strage non venne
consumata in un unico sito ma fu compiuta in tre diverse malghe e in
momenti diversi. Alla fine dello scannamento, il cappellano della
Osoppo, Don angelo Moretti, provvide egli stesso a trovare,
recuperare e ricomporre le salme delle vittime etestimonierà ai
vari processi che si terrano a Lucca e Firenze, descriverà lo stato
dei corpi a testimonianza delle sevizie che i poveretti avevano
subito.
L'eccidio di Porzus fu un
infame crimine senza alcuna giustificazione, dettato dalla completa
e cieca obbedienza dei partigiani comunisti Italiani, agli gli ordini
degli Slavi che in questo modo eliminavano ogni forma di resistenza
non comunista e non asservita ai loro piani di conquista dell'Italia
dell'est.
Nel 1952 ci fu un primo
processo presso la Corte di Assise di Lucca a 52 imputati , di cui 18
latitanti in fuga dietro la cortina di ferro, che si concluse con 41
condanne e 11 assoluzioni e pene a 704 anni che con i condoni si
ridussero 289 anni, tutti gli imputati furono assolti dalla accusa di
tradimento della Patria, ma nel 1959 fu emanato un Decreto
Presidenziale di amnistia, che
coprì anche i reati di natura politica, compreso ogni delitto comune
determinato in tutto o in parte da motivi politici. Il
capo della banda che compi la strage, Toffanin, non si pentì mai di
quello che fece e si disse sempre convinto di aver eseguito una
sentenza contro dei traditori, investito dalla volontà del popolo,
addirittura percepirà la pensione e morirà in Slovenia senza
tornare mai in Italia.
Una
sessantina di anni dopo , un capo politico comunista della brigata
Garibaldi responsabile dell'eccidio, Giovanni Padoan, detto Vanni
all'età di 91 anni chiese perdono ai famigliari delle vittime
trucidate mentre nel 1945, a De Gregori fu conferita la Medaglia
D'oro al Valor Militare pur con una motivazione molto lontana dalla
verità dei fatti.
Ecco
i nomi dei principali imputati della strage di Porzus : Mario
Toffanin, Vittorio Juri , Alfio Tambosso Ostelio Modesti,
Giovanni Padoan, Aldo Plaino, Lorenzo Deotto, Leonida Mazzaroli,
Urbino Sfiligoi, Tullio Di Gaspero, Adriano Cernotto, Giorgio Julita,
Mario Fantini, Gustavo Bet,
una brutta pagina di storia del Friuli!
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