Questo scatto ritrae l'ingegnere della
Sit Siemens Idalgo Macchiarini, una persona per bene , rapito il 3
marzo del 72, il sequestro di Macchiarini fu il primo di una lunga
serie, durò appena venti minuti e si concluse con la foto umiliante
di rito, in questo caso senza la soppressione del rapito.
Macchiarini fu rapito alle 19 nei pressi di casa sua a Milano che
stava raggiungendo a piedi, alla fine del turno lavorativo alla Sit
Siemens.
Per le Bierre l'ingegnere era un
neofascista in camicia bianca, quindi una camicia nera dei tempi
attuali , fu sottoposto ad un interrogatorio all'interno di un
anonimo furgoncino Fiat e dopo lo scatto fotografico fu lasciato
andare anche se ancora legato a polsi e caviglie, in quartiere
popolare.
Le pistole puntate contro la guancia
del sequestrato , che si vedono chiaramente nella foto, furono
consegnate ai Brigatisti rossi dagli ex partigiani, quelle armi ,
vecchie di decenni ma sempre efficienti, nel periodo insurrezionale
avevano già ucciso e ora impugnate dai brigatisti rossi continuavano
ad uccidere gente innocente, era in buona sostanza un passaggio di
testimone tra i partigiani comunisti, troppo vecchi, e i giovani
brigatisti.
Uno dei brigatisti che partecipò in
prima persona al sequestro e allo scatto fotografico, Franceschini,
dedicò questo scatto al partigiano comunista che gli aveva
consegnato le due pistole e volle sperare che avesse riconosciuto le
due armi, fra cui una Browning.
Quindi per ammissione di questo
brigatista i passaggi di armi, tra ex partigiani comunisti e
brigatisti rossi, avvenivano alla fine degli anni 60, nelle osterie e
nelle case del popolo, dove tra un gotto e l'altro, i vecchi
comunisti, reduci dal periodo insurrezionale, con sulla coscienza
decine di omicidi politici, regalavano anche consigli strategici a
questi giovani pronti all'azione, Franceschini, Gallinari, Casaletti
e altri tutti di Reggio Emilia.
Le armi consegnate dovevano continuare
a sparare per completare una rivoluzione “interrotta”, la
discendenza e la continuità storica sono evidenti, secondo questi
anziani soggetti deliranti ma per raggiunti limiti di età, la
resistenza non si era conclusa con la sconfitta dei nazi fascisti per
cui era di vitale importanza continuare la lotta armata per prendere
il potere e portare il socialismo anche in Italia.
Per i vecchi partigiani comunisti era
stata una rivoluzione tradita, molti di loro per sfuggire a dei
processi imbarazzanti per decine di crimini, dovettero espatriare in
Cecolosvacchia, a Praga, lontano da casa , e quindi quando finalmente
tornarono in Italia coperti dall'amnistia erano pieni di rancore che
tuttavia non potevano sfogare, si riciclarono quindi in questi
giovani brigatisti deliranti ne più e ne meno come loro, e pronti ad
entrare nella clandestinità. I vecchi furono cattivi maestri di
violenza dei giovani ma entrambi erano orientati in modo naturale
allo spargimento di sangue.
I personaggi che gli ex partigiani
comunisti ammiravano erano Secchia e Scoccimarro , uomini dal loro
punto di vista molto concreto emtre non tutte le simpatie andavano a
Togliatti che consideravano troppo politico e dialogante con la DC.
Nessun commento:
Posta un commento